Domenica, 06 ottobre 2024 - ore 18.54

Maxiaccordo Eni-Rosneft | M.Cazzulani

| Scritto da Redazione
Maxiaccordo Eni-Rosneft | M.Cazzulani

L'ITALIA E' SEMPRE PIU DIPENDENTE DALLA RUSSIA SULPIANO ENERGETICO
Il colosso italiano e quello russo creano una joint-venture per lo
sfruttamento dei giacimenti nel mare di Barents e nel Mar Nero ricchi di
gas e greggio a condizioni di una certa rilevanza finanziata per il Cane a
Sei Zampe, che sarà costretto a un ingente esborso economico e a una quota
minoritaria nel progetto. il Precedente della Exxonmobile.

Il cane a sei zampe potrà zampettare nelle lande ghiacciate dell'Oceano
Artico ricche di gas e greggio, ma lo farà a caro prezzo sia economico che
politico. Nella giornata di mercoledì, 25 Aprile, il colosso energetico
italiano ENI e quello russo Rosneft hanno firmato un protocollo d'intesa
che consente all'ente di San Donato l'accesso allo sfruttamento dei
giacimenti del Mare di Barents e di alcuni siti del Mar Nero.

L'accordo, che è stato raggiunto e firmato a Mosca, alla presenza del
Presidente russo, Vladimir Putin, prevede la creazione di una joint-venture
tra Rosneft ed ENI che, a partire dal 2015, sarà impegnata in lavori di
sfruttamento per un investimento pari a 125 miliardi di Dollari.

Oltre all'opportunità di accedere ad alcuni dei giacimenti più ricchi del
pianeta, per ENI l'intesa con Rosneft significa nel breve termine costi e
concessioni di quantità rilevante. Il colosso energetico italiano si è
impegnato a cedere ai russi partecipazioni in importanti progetti in Africa
settentrionale - dove già l'Italia ha visto drasticamente ridimensionassi
il proprio ruolo n seguito alla guerra di Libia del Marzo 2011 - e a pagare
le spese per la realizzazione degli studi geologici, pari a 2 miliardi di
Dollari. Inoltre, nella joint-venture che si andrà a creare, ENI possederà
solo il 33,3% delle azioni, mentre ai russi resterà il 66,7%.

Come osservato dall'autorevole centro di analisi OSW, l'accordo tra ENI e
Rosneft rientra nella serie di stretti contratti che il colosso russo sta
stringendo con altri enti dalla cospicua rilevanza, attratti dalla promessa
delle autorità russe di concedere sconti e agevolazioni economiche a quelle
compagnie che accetteranno di investire in progetti ubicati nella
Federazione Russa o nei giacimenti da essa controllati.

Il caso più eclatante è stata l'intesa firmata tra la Rosneft e il colosso
statunitense ExxonMobile, che ha riguardato proprio lo scambio di
compartecipazioni in importanti progetti di sfruttamento di giacimenti nel
Mare di Barents, nel Mar Nero e anche nel Mare di Kara.


Rosneft come Gazprom

Per l'Italia l'accordo firmato con Rosneft inasprisce il legame - e la
dipendenza - che unisce Roma a Mosca sul piano energetico, sul quale il
colosso ENI già è noto per essere uno dei principali partner mondiali di
Gazprom: l'ente che detiene il monopolio della compravendita e
dell'esportazione di gas in Europa.

L'asse tra ENI e Gazprom è tanto forte al punto che a più riprese il
monopolista russo si è avvalso dell'aiuto proprio delle compagnie alleate -
tra cui il Cane a Sei Zampe - per affossare progetti varati dalla
Commissione Europea con la finalità di diminuire la dipendenza energetica
del Vecchio Continente dalle esportazioni di oro blu provenienti dalla
Russia.

--
Matteo Cazzulani
Free Lance Journalist
+393493620416 / +380935284109 / +48507620325
m.cazzulani@gazeta.pl
http://matteocazzulani.wordpress.com
http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com
http://matteocazzulani.blogspot.com/
Facebook, Twitter, LinkedIn, Politiko
Skype: prometeoarancione

E' uscito il mio libro "La Democrazia Arancione, Storia dell'Ucraina
dall'Indipendenza alle presidenziali 2010" ed. LibriBianchi. Parte dei
proventi finanzia l'associazione AnnaViva.

 

1257 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria