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Memorial Day, i morti che contano e quelli dimenticati | Oscar Bartoli Washington, DC, United States

Fine settimana dedicato al 'Memorial Day'. Molti che non sono americani si chiedono per quale ragione negli Stati Uiti ci siano due festivita' dedicate a coloro che hanno servito la patria e sono morti.

| Scritto da Redazione
Memorial Day, i morti che contano e quelli dimenticati | Oscar Bartoli  Washington, DC, United States

Memorial Day, i morti che contano e quelli dimenticati | Oscar Bartoli  Washington, DC, United States

Fine settimana dedicato al 'Memorial Day'. Molti che non sono americani si chiedono per quale ragione negli Stati Uiti ci siano due festivita' dedicate a coloro che hanno servito la patria e sono morti.

La verita' e' che, mentre nel 'Veterans Day' (11 Novembre) si celebrano quelli che sono periti nell'adempimento del loro dovere oppure sono sopravvissuti riportando a casa tutte le loro problematiche psichiche e fisiche, il 'Memorial' Day celebra invece proprio quelli che sono morti in battaglia.

Tanti anni fa con mia moglie e i figli che erano adolescenti ci recammo in camper a visitare i luoghi dello sbarco alleato in Normandia.

Nel cimitero di Saint Laurent, quello delle prime scene del film ' Salvate il soldato Ryan', di fronte alle migliaia di croci e stelle di David provai una profonda emozione che porto ancora dopo decenni da quel viaggio.

Io, italiano, nato e cresciuto sotto il Fascismo, sopravvissuto ai bombardamenti a tappeto su Firenze, figlio di un ufficiale di cavalleria, prigioniero per molti anni in diversi campi di concentramento, mi trovavo di fronte alle tombe di giovani di diciannove anni insieme ai loro comandanti poco piu' grandi, spezzati dalla mitraglia dei tedeschi nei bunker sugli speroni di terra.

Io, govane professionista e padre di due ragazzi, ero li' di fronte a quei soldati mandati a sconfiggere il nazismo, un mostro creato da un sociopatico col sostegno di tanta parte del popolo germanico.

Io, italiano cresciuto a dosi di propaganda mussoliniana, stavo in quel momento piangendo rivolto a quei giovani strappati dalla loro dimensione domestica, rurale e gettati in una battaglia assurda per scalare quella maledetta scogliera e dare inizio alla vittoria sul nazismo che avrebbe di nuovo reso la mia Italia una nazione democratica.

A questo pensavo, asciugandomi gli occhi mentre mio figlio Max mi guardava sorpreso nel vedere la commozione del padre.

I combattenti alleati morti sui teatri di guerra europei e quelli americani nel Pacifico contro i giapponesi erano animati da confusi ideali ma, soprattutto, dalla volonta' di fare il proprio dovere.

Paragonati alle decine di migliaia di confratelli periti in Iraq e Afghanistan, loro almeno sono passati alla Storia.

Il sacrificio invece di questi ultimi a che e' servito? A coprire indegne speculazioni dei decisori politici del momento.

Anche se in queste ore siamo sollecitati a ricordare chi e' mancato nell'adempimento del proprio dovere, come si dice, la gente che sta uscendo dalla segregazione del lockdown pensa solo a rinfrancarsi all'aria aperta.

Quanto ai morti prega per quelli suoi falciati dal Covid-19.

Ed anche questa e' America.

Oscar Bartoli  Washington, DC, United States

Fonte : Letter from Washington DC

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