Sabato, 27 luglio 2024 - ore 03.57

NABUCCO CONTRO SOUTHSTREAM: LA BULGARIA SCEGLIE L'EUROPA

| Scritto da Redazione
NABUCCO CONTRO SOUTHSTREAM: LA BULGARIA SCEGLIE L'EUROPA

Il gasdotto dalla verdiana denominazione, fondamentale per la diversificazione delle forniture di gas UE, in fase avanzata di realizzazione a Sofia. Il Presidente bulgaro ferma la costruzione del Gasdotto ortodosso voluto dai russi per mantenere l'Unione Europea dipendente dal Cremlino

 

La prospettiva energetica della Bulgaria dice più Europa e meno Russia, ma la battaglia per la costruzione di gasdotti indispensabili per la collocazione geopolitica dell'Unione Europea nel mercato dl gas è appena all'inizio. Nella giornata di giovedì, 8 Novembre, il Ministero dell'Ambiente della Bulgaria ha ricevuto la documentazione necessaria per l'avvio dello studio di impatto ambientale del gasdotto Nabucco.

 

Come riportato da Natural Gas Europe, a dare la notizia è stato il top manager del progetto dalla verdiana denominazione, Reinhard Mitschek, che si è complimentato con Sofia per lo stato di avanzamento dei lavori di un'infrastruttura fondamentale per l'indipendenza energetica dell'UE.

 

Il Direttore gestionale della parte bulgara del Nabucco, Marii Kossev, ha aggiunto che il gasdotto dalla verdiana denominazione non solo permetterà a Sofia di diminuire la dipendenza dal gas russo, ma anche di creare posti di lavoro ed opportunità per battere la forte crisi economica.

 

Se il progetto dell'Europa ha avuto semaforo verde da Sofia, una frenata è stata data al Southstream: gasdotto voluto dalla Russia per aumentare la dipendenza del Vecchio Continente dalle forniture russe.

 

Come riportato dall'agenzia PAP, dopo la firma di un accordo di massima per la costruzione del Southstream in Bulgaria da parte del Premier bulgaro, Boyko Borysov, il Presidente, Rosen Plevneliyev, ha arrestato l'operazione per verifiche di carattere contrattuale.

 

Il Capo di Stato bulgaro ha rilevato l'assenza di chiarezza in merito alla quantità di gas fornito dal Southsream in Bulgaria e, sopratutto, un mancato accenno al prezzo per l'oro blu che la Russia intende imporre alla Bulgaria.

 

Secondo dati riportati dal portale di informazione wnp.pl, Sofia paga per il gas russo 472 Dollari per mille metri cubi di gas, mentre la costruzione del Southstream in Bulgaria è stimata attorno ai 3,3 Miliardi di Euro.

 

La guerra dei gasdotti europea

 

Il Nabucco è un gasdotto di 3893 chilometri di lunghezza progettato dalla Commissione Europea per veicolare 30 miliardi di metri cubi di gas dall'Azerbaijan direttamente in Europa nel terminale austriaco di Baumgartner attraverso Turchia, Bulgaria, Romania, Ungheria.

 

Lo scopo del Nabucco è quello di diminuire la dipendenza dell'Unione Europea dalle forniture di oro blu della Russia, attingendo direttamente dai giacimenti dell'Azerbaijan - con cui la Commissione Europea ha già firmato pre-accordi - per portare nel Vecchio Continente oro blu da una fonte di approvvigionamento differente dal quella russa e nordafricana.

 

Sostenuto politicamente dalla Commissione Europea, dai Governi austriaco, romeno, ungherese, turco e bulgaro, e dai Paesi del Gruppo di Vysehrad - Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia - il Nabucco è compartecipato dalla compagnia OMV (Austria) MOL (Ungheria) Transgaz (Romania) Bulgargaz (Bulgaria) ed RWE (Germania).

 

Il Southstream è un gasdotto progettato dalla Russia per 3600 chilometri dalle coste russe del Mar Nero fino al porto di Varna, in Bulgaria, per poi risalire i Balcani lungo Macedonia, Montenegro, Serbia, Ungheria, Slovenia e Italia.

 

Lo scopo del Southstream è quello di impedire alla Commissione Europea la realizzazione del piano di diversificazione delle forniture di gas, ed aumentare la dipendenza dell'UE dall'oro blu russo con il trasporto diretto in Europa Centro-Meridionale di 63 Miliardi di metri cubi di gas all'anno.

 

Noto anche come Gasdotto ortodosso, il Southstream è sostenuto politicamente dal Cremlino e dai Paesi dell'Europa Occidentale che alle iniziative comuni della Commissione Europea preferiscono perseguire il proprio tornaconto nazionale, come Germania, Francia, Olanda e Belgio.

 

Sul piano economico, il Southstream è compartecipato dal monopolista statale russo Gazprom, posseduto per più della metà dal Cremlino, dal colosso italiano ENI, dalle compagnie tedesca e francese Wintershall ed EDF, e da quelle nazionali di Montenegro, Slovenia, Serbia e Macedonia.

 

Matteo Cazzulani

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