Nel frattempo altre decine di casi vengono “esaminati operativamente”, ha detto il portavoce del Corpo di polizia slovacco secondo l’agenzia Tasr. Lo scorso anno la polizia chiarì 17 reati di estremismo, esprimendo accuse contro 16 persone. La polizia avverte che il numero relativamente basso di casi registrati è anche una conseguenza del trasferimento dei crimini d’odio, intolleranza e xenofobia dalle strade reali al cyberspazio. Grazie al maggiore anonimato del web e delle reti sociali, e ai modi più sofisticati in cui tali crimini vengono commessi, sta diventando sempre più difficilie per gli inquirenti trovare e investigare correttamente tali casi. E non sempre si è in grado di scoprire l’autore del reato. Proprio nel cyberspazio sono stati individuati nei primi sette mesi dell’anno 11 di tali casi sui quali è stato deciso di investigare, dice la polizia.
Fonte: Buon giorno slovacchia