Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 06.31

Nuova tasse sui rifiuti.Arrivano le stangate

| Scritto da Redazione
Nuova tasse sui rifiuti.Arrivano le stangate

Da gennaio è entrata in vigore la nuova tassa sui rifiuti (Tares). Con aumenti, rispetto al precedente tributo, che, in alcuni casi, sfiorano il 700%. L'incremento medio legato al passaggio da Tarsu a Tares per le imprese commerciali sarà del 290%. I più colpiti sono pub e ristoranti (480%), negozi di ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio (650%). Il poco invidiabile primato spetta invece ai locali notturni (690%). E così, mentre tutti i partiti, impegnati in campagna elettorale promettono di abbattere le tasse, solo qualche giorno fa hanno approvato questo sostanzioso aumento della pressione fiscale (insieme agli incrementi di pedaggi autostradali, Rc auto, bollette e, dal luglio prossimo di un punto dell’aliquota IVA oggi al 21%).
Un comportamento incoerente contro il quale prende posizione anche la Confcommercio Cremona che ha scritto a tutti i sindaci per invitarli ad applicare l’aliquota minima a discrezione dei Comuni nel caso passino dalla Tarsu alla Tares e a rinunciare ai 10 centesimi (a metro quadro) resi possibili per chi, fino al 2012, aveva la Tia
“Le nostre imprese sono già pesantemente colpite dal momento economico disastroso. Il 2012 è stato, per il nostro Ufficio Studi, il peggior anno del dopoguerra". Difficilmente la nostra economia, ed i consumi in particolare, potranno cominciare a mostrare, nel breve periodo, segnali di un significativo miglioramento. La crisi, dunque, non è finita. E per questo non si può aumentare ancora la pressione fiscale su imprese già a rischio di chiusura”.
Osservazioni che trovano conferma nei dati diffusi dall'Istat che evidenziano il "significativo aumento" della pressione fiscale nel terzo trimestre dello scorso anno: 45,7%, rispetto al 43,5% dello stesso periodo del 2011.
Con il suo appello ai sindaci la Confcommercio Cremona vuole evitare che alle aziende vengano applicate in molti casi le aliquote massime, con risultati fortemente negativi sui bilanci delle imprese, per le quali il “salasso” potrebbe essere addirittura superiore a quello dell’Imu”.
Tanto più, annota la Confcommercio, che i nuovi coefficienti (che determinano gli aumenti) non rispecchiano la reale produzione dei rifiuti. Come dire che il nuovo tributo è tanto gravoso quanto iniquo.
Le nuove aliquote – si legge nel documento “saranno calcolate sulla base dei parametri contenuti nel DPR 158/1999,i cui coefficienti potenziali di produzione, forniti per calcolare la parte variabile della tariffa da attribuire alle categorie di utenza non domestica, hanno già marcatamente evidenziato il loro totale scollamento dalla reale produzione di rifiuti delle varie categorie economiche. Incrementi che, rispetto al passaggio tariffario Tarsu/Tia, saranno ancor più marcati visto che a questi andrà aggiunta la quota servizi introdotta dal nuovo tributo (come quelli per l'illuminazione e la gestione delle strade).
“Siamo disponibili a incontrare ciascuno dei sindaci – annota Pugnoli - per spiegare le ragioni della nostra richiesta, pronti a partecipare e collaborare al processo di formazione o revisione dei regolamenti per l’applicazione della Tares”.
“Questa nuova tassa colpisce le imprese locali, e non permetterà certo di risolvere i problemi di bilancio dei Comuni poiché il gettito proveniente dalla Tares sarà destinato principalmente allo Stato.- continua il presidente della Confcommercio Cremona – In questo modo si rischia di patirne, localmente, solo gli effetti negativi, con la chiusura di numerosi negozi. Abbiamo voluto invitare i sindaci ad adottare azioni concrete per evitare l’impoverimento commerciale di città e paesi, scongiurando le conseguenze negative non solo sul piano commerciale ma anche su quello sociale ed occupazione”.

 

 

 

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