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CremonaFiere Le news dell'osservatorio Agri&Food

Notiziario n.21 del 16/04/2014 a cura dell'Ufficio Comunicazione di CremonaFiere

| Scritto da Redazione
CremonaFiere Le news dell'osservatorio Agri&Food

SUINI

Prosciutti crudi Dop, la produzione di Parma e San Daniele tiene e guarda sempre più all’export

Il Prosciutto di Parma Dop chiude il 2013 con un giro di affari complessivo di 1,5 miliardi di euro e una produzione di circa 9 milioni di pezzi, un livello quantitativo ormai stabile da qualche anno. Lo rende noto il Consorzio di tutela. Nonostante l’Italia si confermi il primo mercato di sbocco con il 72% della produzione assorbita, nel 2013 l’intero comparto del prosciutto crudo ha registrato una flessione dei consumi che ha interessato sia le produzioni tutelate sia quelle non tutelate, anche se le quote di mercato e i prezzi al consumo non hanno subito particolari variazioni. Nel 2013 sono stati esportati complessivamente 2,5milioni di prosciutti con la corona pari a un incremento del 2% e un fatturato alla produzione di 237 milioni di euro. Si tratta del quarto anno consecutivo in positivo per le esportazioni del Prosciutto di Parma Dop. Per quanto riguarda il Prosciutto di San Daniele Dop, il fatturato del 2013 ha chiuso con una crescita del 4%, pari a un giro d’affari alla produzione di 330 milioni di euro, con le esportazioni sostanzialmente stabili che incidono per circa il 13% dei volumi venduti, destinati per il 60% ai Paesi della UE. Il Consorzio di tutela friulano precisa inoltre che il comparto ha chiuso con una sostanziale tenuta un anno molto difficile, sia per l’andamento economico generale che per singoli casi isolati di crisi. I dati 2013 confermano che oltre il 12% del San Daniele Dop viene affettato e venduto in vaschetta, mentre l'export, come indicato, si mantiene al 13% sul totale della produzione.

LATTE

Nei Paesi della UE le consegne sono in aumento

Rispetto allo stesso mese del 2013, le consegne di latte registrate nel gennaio scorso nei Paesi della UE sono state di circa 12 milioni di tonnellate, pari a un +4,6%. Lo riporta Rinascita Agraria, il periodico della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi nella sua ultima newsletter. Quasi tutti i Paesi produttori hanno aumentano le consegne, con il Regno Unito che ha fatto segnare +11,4% su base annua, pari a 1,2 milioni di tonnellate, seguito dalla Polonia.  Complessivamente, nel periodo aprile 2013-gennaio 2014, le consegne  hanno toccato i 118 milioni di tonnellate, 2,3 milioni in più rispetto alla campagna precedente. Solo la Repubblica Ceca e l’Austria hanno incassato una contrazione: rispettivamente -3% e -0,10%.  Per quanto riguarda invece il latte UHT, gli analisti ritengono che nel 2019 il suo valore dovrebbe raggiungere 137,7 miliardi di dollari, una cifra più che raddoppiata rispetto al dato del 2012, quando il valore ammontava a 60,8 miliardi di dollari. Il notevole trend di crescita trova spiegazione nella forte richiesta che arriva soprattutto dalla Cina, con un conseguente interesse da parte dei players di mercato che continuano ad incrementare gli investimenti. L’urbanizzazione e il prezzo decisamente più contenuto rispetto al latte pastorizzato sono alla base dell’incremento di consumo di latte UHT previsto anche in altri Paesi dell’Asia come l’India, il Pakistan e l’Australia.

LOTTA ALLE FRODI

Illeciti nei finanziamenti europei, i Carabinieri mettono a segno un’indagine milionaria

Durante il 2013 il Comando Carabinieri Politiche Agricole Alimentari ha vigilato sulla corretta destinazione dei finanziamenti europei nel comparto agroalimentare. In una nota diffusa dai Nuclei Antifrodi Carabinieri è riportato  che circa il 70% dei finanziamenti verificati dai Nac sono risultati illecitamente percepiti. Oltre 28,3 sono stati i milioni di euro di finanziamenti UE accertati e a oltre 6,7 milioni ammonta il valore  dei sequestri di beni immobili, conti correnti e altri valori finanziari sottratti al circuito illegali. I settori più colpiti dalle frodi sono stati individuati nei finanziamenti della Pac (Fondo europeo agricolo di garanzia, Feaga e Fondo sviluppo rurale) in cui sono stati accertati 1,9 milioni di euro di frodi nel settore cerealicolo, 1,2 milioni in quello zootecnico, 1,5 milioni per le produzioni di tabacco e circa 1 milione nell’ortofrutta. Irregolarità per oltre 13,7 milioni di euro sono state accertate anche nei fondi strutturali, in cui le frodi hanno riguardato prevalentemente la gestione di Corsi di formazione, attività promozionali a sostegno dell’agricoltura e il settore agrituristico.  Complessivamente, i risultati hanno evidenziato un incremento delle frodi accertate con  28.344.135 euro nel 2013 (+249% rispetto al 2012 quando l’ammontare fu di 8.105.753) e del volume dei beni immobili sequestrati pari a 6.744.999 euro nel 2013. Nel 2012 il valore fu di 2.583.891: +161%.

BIOENERGIE

Greening ed energy crop, Arundo Donax risponde alla chiamata

L’Arundo Donax rappresenta un’opportunità per le aziende agroenergetiche nel nuovo quadro normativo del greening contenuto nella Pac 2014-2020. Lo afferma il Gruppo Ricicla del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali, produzione, territorio, agroenergia dell’Università di Milano. Nel documento si legge che fra le cosiddette energy crop, l’Arundo Donax costituisce una valida alternativa alle più comuni colture utilizzate, ad esempio, per l’alimentazione di impianti di biogas o alle colture da short-rotation per la produzione di biomassa solida. Allo stesso tempo questa specie ha per sua natura degli effetti positivi sull’ambiente: è una pianta no-food, richiede bassi input agronomici, come ad esempio l’assenza di lavorazioni meccaniche dopo il primo anno e dell’impiego di fitosanitari, contrasta il dissesto idrogeologico e ha un alto potere di fitorisanamento se impiegata in terreni contaminati. L’Arundo donax è già inserito nell’elenco Agea delle destinazioni produttive ammissibili per l’attuale domanda unica dei pagamenti (attuale Pac) e dovrebbe dare diritto al pagamento della quota di base del nuovo regolamento Pac. Sono peraltro numerose le aziende agricole che guardano con estremo interesse alla possibilità di abbinare la coltivazione di questa pianta in applicazione ai requisiti imposti dalla nuova politica comunitaria in tema di pratiche ambientali.

Flash dall’agroalimentare nazionale e internazionale

Un quarantenne alla guida di Confagricoltura Lombardia. E’ Matteo Lasagna

Matteo Lasagna è il nuovo presidente di Confagricoltura Lombardia. L’elezione è avvenuta lo scorso 4 aprile. Lasagna, insieme al padre Rodolfo, conduce un’azienda zootecnica a indirizzo lattiero-caseario a Pegnagnaga (MN) e nonostante i suoi 40anni vanta una significativa esperienza sindacale culminata nell’ottobre 2012 con l’elezione alla presidenza di Confagricoltura Mantova, dopo due mandati da vicepresidente e i cinque anni da presidente dell’Anga Lombardia. L’incarico coprirà il prossimo triennio (2014-2017). Alla vicepresidenza il Consiglio direttivo ha confermato Renato Giavazzi, presidente di Confagricoltura Bergamo. (Fonte: www.confagricoltura.it)

Coldiretti plaude allo stop delle rendite per banche e assicurazioni

“Condividiamo e sosteniamo la volontà di dire basta alle rendite di una casta di intoccabili che non vive certo di agricoltura annunciata dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, che nell’intervista al quotidiano La Stampa ha sottolineato che l’Italia toglierà i contributi agricoli a banche, assicurazioni, società immobiliari ed enti pubblici. Si tratta di circa 3000 soggetti che rappresentano lo 0,2% della platea dei beneficiari, ma che in questi anni hanno assorbito il 15% del sostegno all’agricoltura”. Lo ha dichiarato il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo. “La lotta a tutte le rendite sembra finalmente rientrata nell’agenda della buona politica”. Ha concluso. (www.coldiretti.it)

Per la Cia #Campolibero è un’opportunità da cogliere al volo

Dino Scanavino, presidente della Cia, è favorevole all’iniziativa presentata nei giorni scorsi dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina. “#Campolibero è un’opportunità importante e bisogna coglierla – ha affermato -  Le 18 azioni annunciate dal premier Matteo Renzi e presentate dal ministro delle Politiche agricole accolgono le sollecitazioni del mondo agricolo. E noi siamo pronti, come richiesto dallo stesso presidente del Consiglio, a collaborare, fornendo un contributo di proposte e idee affinché l’intero pacchetto di misure possa rispondere con efficacia alle esigenze dei produttori agricoli. Giovani, semplificazione e costi ridotti sono una priorità assoluta per riprendere la strada della crescita e tornare così competitivi sui mercati”. Per Scanavino Pac ed Expo 2015 rappresentano passaggi cruciali. (Fonte: www.cia.it)

Copagri insiste e rilancia sulla necessità di rilanciare i consumi

In un lancio di agenzia, Agrapress riporta una dichiarazione di Copagri successiva all’analisi dei dati Istat sulla produzione industriale diramati nei giorni scorsi. “Nonostante l'exploit evidenziato sul fronte delle esportazioni con un 2013 da record e un 2014 iniziato ancora in crescendo – vi si legge -  la produzione dell'industria alimentare fa registrare una riduzione, seppure lieve, strettamente legato al calo dei consumi. L'obiettivo - ribadisce Copagri - resta quello di riavviare il ciclo virtuoso che parta da una crescita del reddito disponibile delle famiglie, e quindi del potere d'acquisto reale, passa per il rilancio dei consumi, fino ad arrivare ad una più dinamica produttività in grado di creare anche occupazione". (Fonte: www.agrapress.it)

Il Parmigiano Reggiano riduce la produzione e punta all’export

“Se l’agroalimentare made in Italy vale 33,5 miliardi di euro e il made in Germany ne vale quasi il doppio, per il Paese che vanta il maggior numero di prodotti Dop a livello mondiale, cioè il nostro, esistono ampi spazi di crescita e per azioni che consentano di trasformare un indiscusso primato di notorietà in reale reddito per i produttori”. Lo si legge in una nota del Consorzio del Parmigiano Reggiano in cui si sottolinea che all’ultima assemblea dei soci il presidente, Giuseppe Alai, ha presentato alcune iniziative volte ad accrescere la redditività del comparto a cominciare dal piano di regolazione dell’offerta, che per quest’anno prevede una produzione di 3.250.000 forme, cioè 29mila in meno rispetto al 2013. (Fonte: www.parmigianoreggiano.it)

In caduta anche a marzo la redditività dei suinicoltori

Anche se di poco, la redditività all’allevamento suinicolo italiano è calata anche a marzo. Lo rende noto Crefis (Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole) che mette in evidenza il -0,3% registrato rispetto al mese di febbraio. Le ragioni del dato negativo si racchiudono soprattutto nell’andamento delle quotazioni delle principali materie prime utilizzate nell’alimentazione dei suini che hanno fatto segnare un seppur lieve rialzo e la riduzione dei prezzi del suino pesante. Bene invece la redditività della macellazione (+1,5% rispetto a febbraio e addirittura +4,2% su marzo 2013) e discreto anche l’andamento per gli stagionatori che sia per i prosciutti Dop leggeri e pesanti hanno visto lievitare la redditività di un +0,7%.  (Fonte: www.crefis.it)

Occupazione, il ministro Martina prevede in agricoltura 150mila posti di lavoro

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera di domenica 13 aprile, il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina afferma che l’agricoltura, nel nostro Paese, può creare 150mila posti di lavoro. “A differenza di altri settori – si legge nell’intervista firmata da Lorenzo Salvia – qui le prospettive ci sono. E soprattutto per i giovani. Grazie all’Europa, per il periodo 2014-2020 avremo 75 milioni di euro per favorire l’imprenditoria giovanile. Oggi la metà dei titolari di azienda ha più di 60 anni, gli under 40 sono appena il 10%. Ai giovani viene più facile avere i piedi qui e la testa nel mondo”. (Fonte: www.corriere.it)

Migliora il deficit della bilancia agroalimentare. Lo dice l’Inea

Nel quarto trimestre del 2013, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, le esportazioni agroalimentari sono cresciute del 2,1% e dello 0,4% le importazioni, con ricadute in termini di miglioramento del deficit della bilancia agroalimentare. Lo rende noto l’Inea (Istituto nazionale di economia agraria). In aumento le importazioni provenienti da quasi tutti i principali fornitori e in particolare dalla Spagna per l'acquisto di olio di oliva vergine ed extravergine, principale prodotto di importazione dell'Italia da quest'area. Per le esportazioni, incremento vicino al 30% dei flussi destinati alla Russia, legato soprattutto a prodotti del made in Italy quali prodotti dolciari a base di cacao, Asti spumante e pasta. (Fonte: www.inea).

Aumentano le esportazioni di prosciutti e spalle stagionate spagnole

Nel 2013, le esportazioni spagnole di prosciutti e spalle stagionate hanno raggiunto un volume di 31.164 tonnellate. Ne dà conto il sito 3tre3.it, sottolineando che questo dato si traduce in un aumento del 16,2% secondo i dati elaborati dalla Fundación del Jamón Serrano España Exportación e Inversiones. Il valore esportato dalle aziende produttrici di prosciutti è stato pari a 276,3 milioni di euro, che corrisponde a un aumento del 16,3% rispetto ai 237,6 milioni del 2012. L’Unione Europea è il principale mercato di riferimento con circa l’80% dell’export. I maggiori clienti sono la Germania (26,5%) e la Francia (25%), seguiti a distanza da Portogallo, Belgio, Italia e Paesi Bassi. Stati Uniti, Giappone e Australia stanno consolidando le loro quote di importazione (Fonte: www.3tre3.it)

Soffre il mondo della ristorazione. Nel 2013 chiusi 9mila locali

Il comparto italiano dei ristoranti ha chiuso un 2013 in negativo. Sono ben 9mila i locali che hanno chiuso. Lo riporta il sito online Italia a Tavola sulla base del rapporto stilato dal Centro Studi Fipe-Confcommercio. I ristoranti tradizionali stanno soffrendo molto più dei take away. La Lombardia conta il maggior numero di società (15,4%), seguita dal Lazio (10,7%) e dalla Campania (9,3%). A livello complessivo il 2013 è stato per le imprese che offrono un servizio di ristorazione un anno ancora negativo sul fronte della movimentazione. Il rapporto presenta una fotografia dettagliata del settore. Il numero delle imprese è pari a 315.665 unità, ripartito in 148.164 bar (46,9%), 164.519 ristoranti (52,1%) e 2.982 (0,9%) mense e catering. (Fonte: www.italiaatavola.net)































 

Fonte: CremonaFiere

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