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Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere

Notiziario n.33 del 05/09/2014 a cura dell'Ufficio Comunicazione di CremonaFiere

| Scritto da Redazione
Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere

SUINI

Nuove equazioni di stima. Il Mipaaf autorizza l’”intervallo di incertezza di misura”

Con una circolare a firma congiunta, il 10 settembre scorso Ipq e Ineq (Istituto Parma Qualità e Istituto Nord Est Qualità), gli enti certificatori rispettivamente del Prosciutto di Parma Dop e del Prosciutto di San Daniele Dop, hanno comunicato ai macelli che il Mipaaf aveva accolto le loro indicazioni circa l’applicazione del cosiddetto “intervallo di incertezza di misura”, una sorta di franchigia che permetterà anche alle cosce con una percentuale di carne magra superiore al 55%, più esattamente in un range compreso tra il 38,4% e il 56,6%, di rientrare in quelle destinate al circuito tutelato, più tecnicamente classificate come E. Si supera così, seppure in maniera transitoria, una vicenda che da alcuni mesi tormentava il sonno degli allevatori che producono per la Dop. Infatti, nell’inverno scorso il Crpa di Reggio Emilia (Centro ricerche produzioni animali), su incarico del Mipaaf aveva elaborato le nuove equazioni di stima per le carcasse suine. Il lavoro era stato approvato da Bruxelles e doveva essere applicato immediatamente.  Purtroppo però, dalla sperimentazione effettuata, risultava che con le nuove equazioni ben oltre il 20% delle cosce sarebbe stata estromessa dalla Dop perché troppo elevata era la percentuale di carne magra rilevata rispetto a quanto prevede il Disciplinare di produzione. Un danno economico, per gli allevatori, calcolato in centinaia di migliaia di euro. Dopo un’estate di discussioni e incontri volti a trovare una soluzione, all’indomani dell’entrata in vigore del provvedimento, 8 settembre, ecco la sterzata autorizzata dal Mipaaf: l’”intervallo di incertezza di misura” che, nell’attesa dell’elaborazione di ulteriori nuove equazioni di stima, consentirà agli allevatori di evitare una serie di penalizzazione che, in alcuni casi, qualcuno ha paventato avrebbero portato alla chiusura definitiva di numerose aziende.

RASSEGNE FIERISTICHE

Cremona capitale della zootecnia. L’appuntamento è dal 22 al 25 ottobre 2014

Dal 22 al 25 ottobre 2014 le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona diventeranno il palcoscenico sul quale si darà appuntamento il gotha della zootecnica nazionale e internazionale. Con la 69ma Fiera Internazionale del Bovino da Latte e la 4° edizione di Expocasearia, la 18ma edizione di Italpig e il 2° International Poultry Forum, Cremona darà vita a quattro giorni di convegni, seminari, workshop, esposizioni di alto livello dedicati al settore bovino, suino e avicolo, a dimostrazione che la città lombarda è ormai riconosciuta come la capitale della zootecnia italiana. Nell’organizzazione dei numerosi eventi spiccano le collaborazioni dei principali attori delle tre filiere: Assalzoo, Aita, Anmvi, Sivar, Anafi, Assosuini. I numeri registrati durante lo svolgimento delle ultime edizioni del 2013 confermano le aspettative: quasi 82mila i visitatori professionali  che hanno varcato i padiglioni di CremonaFiere, di questi il 64% erano visitatori abituali, mentre il 18% nuovi visitatori. Il 71% della totalità ha sviluppato rapporti commerciali durante la Fiera o intendeva farlo nei mesi successivi. Numerose le delegazioni estere di operatori provenienti dai principali mercati attese dal 22 al 25 ottobre prossimi: Croazia, Serbia, Finlandia, Irlanda, Egitto, Tunisia e Paesi del Maghreb. Partecipare e/o visitare le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona vuol dire arrivare al cuore del mondo zootecnico e incontrare le persone giuste del mercato italiano ed estero.

AMBIENTE

Semaforo verde dalla Commissione Ambiente al documento sulla Green economy

Le Commissioni Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e Attività Produttive della Camera dei deputati hanno approvato all’unanimità il documento conclusivo sulla Green economy, l’indagine conoscitiva dedicata all’economia verde in Italia. Sul sito www.alternativasostenibile.it si legge che si tratta di un testo condiviso che individua nella cosiddetta Economia verde la chiave per combattere i cambiamenti climatici e per affrontare la crisi, fornendo un quadro dello stato dell’arte nel Paese, utile anche per le azioni e le politiche da promuovere a livello nazionale e internazionale a partire dall’Europa. La Green economy è infatti una straordinaria occasione per rilanciare la competitività delle imprese italiane che abbraccia i più diversi settori dell’economia nazionale, da quelli più tradizionali all’high tech, dall’agroalimentare alla meccanica, dalla manifattura alla chimica, dall’energia ai rifiuti, dal made in Italy tradizionale all’edilizia. Nel nostro Paese, come è evidenziato anche dal rapporto Greenitaly di Symbola e Unioncamere, già oggi esiste un’Italia che scommette sull’economia verde: il 22% delle imprese ha investito sull’ambiente producendo il 40% dei nuovi occupati. Da qui al 2020 si stima che si potranno creare in Europa, come indicato dalla stessa Commissione, altri 20 milioni di posti di lavoro verdi.

Flash dall’agroalimentarte nazionale e internazionale. Sì agli Ogm, fanno parte del progresso tecnologico

“Gli Ogm sono una delle tante opzioni da utilizzare nelle politiche di sviluppo dei Paesi Terzi e per combattere la fame nel mondo”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo a Mantova al convegno “La ricerca italiana rilancia la genetica in agricoltura”. “Buone norme di coesistenza permetterebbero ai produttori di scegliere cosa produrre e ai consumatori cosa consumare – ha detto ancora il presidente di Confagricoltura -. Certamente l’uso di questa libertà e del progresso tecnologico devono essere responsabili, e come tali in qualche modo regolamentati, ma senza che principi non negoziabili, quali la libertà imprenditoriale, siano cancellati. Che è invece quello che stiamo vedendo in questi anni. Gli Ogm fanno parte del progresso tecnologico. Tutte le varietà e le specie che vengono utilizzate in agricoltura sono frutto dell’intervento di miglioramento genetico dell’uomo ed è difficile sostenere scientificamente che l’uso di un’ulteriore tecnica quale quella utilizzata per produrre Ogm, sia meno ‘naturale’ di quelle usate finora”. (Fonte: www.confagricoltura.it)

In sei anni gli acquisti alimentari sono calati del 13%

E’ deflazione in Italia anche sulla tavola, con i prezzi dei beni alimentari in calo dello 0,2% annuo e crolli veri e propri per frutta (-7,8%) e verdura fresca (-3,4%). Un quadro che riflette la debolezza persistente della domanda interna, con i consumi in caduta libera e una contrazione della spesa per il cibo che ormai va avanti da 13 trimestri consecutivi. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito agli ultimi dati Istat diffusi. Dall’inizio della crisi, un italiano su due (54%) è passato a prodotti più economici nel carrello alimentare, con una caduta degli acquisti per la tavola del 13% circa in sei anni - osserva la Cia - Le famiglie tagliano il superfluo ma anche lo spreco, approfittano di sconti e promozioni che oggi riguardano un terzo dei prodotti sugli scaffali e soprattutto ricorrono ai discount il doppio delle volte ma per comprare la metà dei tempi pre-crisi.  La conseguenza è che, anche nel primo semestre 2014, nonostante la flessione dei prezzi al dettaglio, lo scontrino alimentare degli italiani si è ulteriormente accorciato dell’1,4%, con una riduzione più marcata soprattutto per latte e formaggi (-4,6%); uova (-3,4%); ortofrutta (-1,3%); acqua minerale (-2,4%). (Fonte: www.cia.it)

Paolo De Castro relatore permanente per Expo 2015

Paolo De Castro sarà il relatore permanente per Expo 2015 della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo. La nomina è stata decisa il 7 ottobre dai membri di Comagri e affida al parlamentare europeo la gestione e il coordinamento di tutti gli aspetti ideativi e preparatori dell’esposizione universale di Milano per conto della Commissione di riferimento. “Expo sarà una grande occasione per riportare il tema dell’alimentazione al centro del dibattito mondiale – ha detto subito dopo la nomina De Castro – e l’agricoltura sarà la vera protagonista di questo appuntamento”. (Fonte: www.paolodecastro.it)

Crolla a settembre la redditività dei suinicoltori

Una brusca frenata della redditività. E’ quanto accaduto a settembre alla suinicoltura italiana. Lo si apprende dal Crefis di Mantova.  Dopo mesi di dati positivi, l’indice della redditività in allevamento a settembre segna un pesante -6,1% rispetto ad agosto, un passo indietro che viene confermato dal dato tendenziale (confronto tra settembre 2014 e settembre 2013) che è peggiorato del 6,6%. Il crollo dei prezzi dei suini da macello è stato determinante per questa congiuntura negativa. E’ andata bene invece per la redditività dei macelli che sempre a settembre ha segnato +4,4% su agosto e +11% rispetto a settembre 2013. Male la stagionatura dei prosciutti Dop rispetto a quelli generici. Per la prima tipologia il segno è -2,4%, per la seconda il calo è stato meno vistoso e si è fermato a -1,7%. (Fonte: www.crefis.it)

Il Forum europeo contro la contraffazione si terrà a Lodi

Il Forum europeo sulla lotta alla contraffazione agroalimentare di marzo 2015 si svolgerà al Polo tecnologico padano di Lodi. Lo ha confermato il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina. “Vogliamo mostrare anche agli altri organismi di controllo europei e internazionali – ha detto – un Polo tra i più innovativi d’Europa. Questa struttura è strategica per il futuro dell’agroalimentare italiano per la capacità di sviluppare ricerca in un settore chiave della nostra economia. Vogliamo essere protagonisti nel proporre soluzioni nuove e un modello di sviluppo agricolo che sappia dare risposte alle necessità delle nostre imprese e alle grandi questioni di sicurezza alimentare che il pianeta ha di fronte: (Fonte: www.agrapress.it

In calo l’export europeo delle carni suine

Gli ultimi dati del Comitato di gestione mostrano un forte calo dell’export di carni suine europee, che con 1.554.443 tonnellate esportate durante i primi 7 mesi dell’anno rappresentano una caduta del 9,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il blocco russo all’import di carni suine europee ha spostato verso la Cina la destinazione delle produzioni del Vecchio Continente con 380.941 tonnellate esportate, pari al 23,9% del totale, nonostante una diminuzione del 2% rispetto allo stesso periodo dl 2013. (Fonte: www.3tre3.it)

Coppa e Pancetta Piacentini, il fatturato cresce

A Piacenza il comparto alimentare dei salumi Dop cresce: la coppa piacentina Dop dell’+1,9% con 348.323 pezzi prodotti, la pancetta piacentina Dop del +5,7% con 127.268 pezzi prodotti. Solo il salame piacentino Dop ha avuto un calo del 3% con 1.082.402 pezzi prodotti. Questi i dati forniti dal Consorzio Salumi Piacentini in occasione della presentazione della relazione di gestione. Nel periodo 2000-2013 la produzione di coppa piacentina è aumentata di 5 volte (515%), la pancetta piacentina di circa 10 volte (980%), mentre il salame piacentino di 4 volte (487%). (Fonte: www.assica.it)

Ripartizione dei fondi, gli allevatori lombardi appoggiano l’assessore Fava

Il sistema allevatoriale lombardo si schiera a fianco dell’assessore all’agricoltura di Regione Lombardia, Gianni Fava, nelle rivendicazioni sulla ripartizione dei fondi per i controlli funzionali ed il miglioramento genetico. Nei giorni scorsi infatti l’assessore ha ribadito che la percentuale preponderante di tale attività  è svolta sul territorio lombardo,  dove si effettuano il 42% dei controlli nazionali del sistema zootecnico: da qui la richiesta di una copertura finanziaria corrispondente che arrivi almeno al  30% delle risorse totali previste e a livello nazionale. “La presa di posizione dell’assessore Fava è equilibrata e condivisibile – afferma il presidente dell’Associazione Regionale Allevatori di Lombardia, il bresciano Germano Pè -. In questa fase è bene ricordare a tutti ancora una volta che la Lombardia produce da sola oltre il 40% del latte italiano”. (Fonte: www.aral.it)

Entro il 2050 la domanda di carne bovina raddoppierà

Secondo gli esperti di Agribenchmark Beef è prevedibile un raddoppio della domanda di carne bovina nel mondo entro il 2050. Agribenchmark Beef è una rete internazionale di esperti e rappresentanti della filiera carne bovina dei 31 Paesi principali produttori. Per quanto riguarda l’Italia, tra il 2000 e il 2013 il consumo pro-capite di carne bovina è calato di quasi il 20% (dati Ismea) sia per motivi economici, legati a una minore propensione alla spesa da parte dei consumatori, sia per motivi salutistici. Eppure la distintività della produzione italiana potrebbe essere un plus da valorizzare per recuperare redditività in vista dell’ulteriore calo dei contributi della Pac. Importante però è anche lavorare per aumentare l’efficienza delle fasi di produzione e trasformazione, che presentano ancora ampi margini di miglioramento. Il Piano Carne del ministero delle Politiche agricole apre alla possibilità dell’applicazione del marchio Sqn (Sistema qualità nazionale), che con una efficace comunicazione verso il consumatore potrebbe diventare un valido strumento utile di promozione. (Fonte: www.crpa.it)

La contraffazione del nostro made in Italy dissolve quasi 300mila posti di lavoro

Dalla prima Summer School sul made in Italy promossa da Coldiretti è emerso che la contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari made in Italy vale nel mondo circa 60 miliardi di euro e costa all’Italia quasi trecentomila posti di lavoro che si potrebbero creare nel Paese con una seria azione di contrasto a livello nazionale e internazionale particolarmente importante in un momento di crisi. “Bisogna combattere un inganno globale per i consumatori che causa danni economici e di immagine alla produzione italiana sul piano internazionale cercando un accordo sul commercio internazionale nel Wto per la tutela delle denominazioni dai falsi” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “è anche necessario fare chiarezza a livello nazionale ed europeo dove occorre estendere a tutti i prodotti l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti alimentari. (Fonte: www.coldiretti.it)

Fonte: Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere

 

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