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Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere n. 24

Notiziario n.24 del 22/05/2014 a cura dell'Ufficio Comunicazione di CremonaFiere

| Scritto da Redazione
Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere n. 24

LATTE. Per competere, le aziende devono guardare oltreoceano

Le aziende lattiero-casearie con aspirazioni internazionali non possono fare a meno di pensare alle potenzialità delle economie emergenti. Lo afferma Leo Bertozzi, esperto del settore lattiero-caseario, in un articolo apparso nei giorni scorsi sul sito www.clal.it.   Se in Asia l’attenzione è rivolta in primo luogo alla Cina – prosegue Bertozzi -   non bisogna dimenticare gli altri mercati del sud est asiatico. Fra questi il Vietnam, che negli ultimi anni ha fatto registrare crescite molto significative nei consumi di latte dovute alla crescente urbanizzazione e all’aumento del potere d’acquisto: attualmente la crescita economica registrata nel Paese è del 5%. Nonostante la produzione locale di latte copra appena il 20% dei consumi, con importazioni provenienti soprattutto da Australia, Nuova Zelanda ed USA, il Governo Vietnamita ha introdotto una serie di misure per aumentare produzione ed export. Anche gruppi multinazionali europei, come FrieslandCampina e  Bel, ma anche Tetra Pack, si sono già  collocati in Vietnam dove comunque l’impresa che domina il mercato è Vinamilk,    con una quota del 50% nelle vendite di latte alimentare, la categoria maggiore, oltre a latte condensato e yogurt. Secondo quanto comunicato dall’azienda, si legge ancora nell’articolo di Bertozzi, nei primi tre mesi di quest’anno le vendite hanno incassato un aumento in valore pari a 337,4 milioni di dollari, +3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’obiettivo di Vinamilk è quello di espandersi a livello internazionale ed entro il 2017 punta a diventare una delle 50 maggiori aziende lattiero-casearie a livello mondiale. Non è un caso che nel dicembre scorso abbia annunciato di voler acquisire il 70% della californiana Driftwood Dairy, mentre per quest’anno, conclude Bertozzi,  intende costituire una filiale in Polonia per avere una presenza anche sul mercato europeo.

SUINI.In crescita ad aprile la redditività degli allevatori

Ad aprile la redditività dell’allevamento di suini pesanti (160-176 kg) è aumentata dello 0,5% rispetto al mese precedente. Lo rende noto Crefis, Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole di Mantova. L’aumento delle quotazioni e la progressiva diminuzione dei prezzi delle materie prime sono alla base dell’incremento, che per i macelli ha invece registrato un più confortante +6%. In crescita anche la redditività dei prosciutti Dop, +5% su marzo per entrambe le tipologie di peso, e di quelli non tutelati: +1,3% (tipologia leggera) e +1,1% (tipologia pesante), mentre ha registrato una crescita più consistente la redditività dei prosciutti crudi Dop: rispettivamente +5,2% e +5,1%. Le quotazioni medie incassate ad aprile dai suini da macello destinati al circuito tutelato e quotati dalla Cun sono state di 1,442euro/kg, in crescita dello 0,4% sul mese precedente e del 10,9% rispetto all’aprile del 2013; per quanto riguarda l’export di suini, carni suine e salumi il saldo finale a gennaio 2014 è stato negativo, con un -105 milioni di euro: -10,8 milioni di euro rispetto a dicembre 2013. Infine alcuni dati sulle quotazioni delle materie prime che in Italia, ad aprile, sono leggermente aumentate per quanto riguarda il mais nazionale e comunitario, mentre per orzo e soia si è registrata una diminuzione anche se non particolarmente marcata. A Milano, sottolinea ancora Crefis, il mais nazionale si è apprezzato dello 0,5% sul mese di marzo per un valore medio di 197,8euro/t. Per quanto riguarda l’orzo le quotazioni  sono state di 213,8euro/t per quello nazionale e di 223,3euro/t per quello comunitario. La soia nazionale è andata a 473,5euro/t, quella importata a 464,3 euro/t.

AMBIENTE.Spring, il Cluster tecnologico nazionale per la Chimica Verde

Si è tenuto il 14 maggio scorso il primo incontro del Cluster tecnologico nazionale Spring (Sustainable processes and resources for innovation and national growth). I Cluster tecnologici – 8 in Italia – sono reti di imprese, enti di ricerca e associazioni promosse dal Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) per favorire la cooperazione nella ricerca e l’accesso ai programmi europei Horizon 2020. Il Cluster Spring riguarda la Chimica Verde ed è coordinato da Novamont, Mossi & Ghisolfi, Versalis (ENI), i 3 principali player italiani.

Al Cluster sono pervenute 130 richieste di adesione (55 imprese, 24 associazioni, 36 enti ricerca, 8 Regioni), di cui 80 già formalizzati. Quattro i comitati tematici in cui è organizzato. Pur non essendo rivolto alle bioenergie, è previsto che, insieme a prodotti e processi, gli impianti spesso le sviluppino.

Catia Bastioli, a.d. Novamont e presidente Spring ha ricordato nel suo intervento che nel settore italiano della Chimica Verde è stato investito 1 miliardo di euro con 200 milioni destinati alla ricerca e allo sviluppo, e che tra il 2013 e il 2015 l’Italia sta costruendo 4 impianti flagship all’avanguardia in Europa.

Antonio Di Giulio, responsabile DG Ricerca e Innovazione CE, ha ricordato che a livello europeo è stato creato un Osservatorio Bioeconomia e un Piano di azione sulla Bieconomia basato su 3 criteri principali: investimenti, interazione di filiera e mercato e competitività. Le principali fonti di materie prime per Chimica Verde sono l’agricoltura,  l’industria alimentare e la frazione organica dei rifiuti (Forsu). In Italia si calcola che le quantità in gioco siano pari a 10 milioni di tonnellate per la Forsu e a 12 milioni di tonnellate per gli scarti agroalimentari.

AVICOLO.All’International Poultry Forum il punto sul miglioramento delle condizioni ambientali in allevamento

CremonaFiere si prepara ad ospitare la seconda edizione dell’International Poultry Forum, in programma  dal 22 al 25 ottobre 2014 all’interno delle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona durante le quali si svolgeranno anche la 69ma edizione della Fiera Internazionale del Bovino da Latte, Expocasearia e la 18ma edizione di Italpig. Dopo il grande successo dello scorso anno in cui il tema del Forum si era concentrato sulla gestione del farmaco e sulle ricadute in allevamento a seguito dell’applicazione della normativa sul benessere animale delle galline ovaiole, quest’anno il dibattito riprenderà il sempre attuale tema dell’uso responsabile del farmaco antimicrobico  e il miglioramento delle condizioni ambientali degli allevamenti. Al tavolo dei relatori siederanno scienziati e ricercatori italiani e stranieri, a conferma dell’elevato livello di professionalità che l’appuntamento garantirà ai partecipanti. Non mancheranno gli interventi relativi alla situazione esistente in altri Paesi europei, prima fra tutti l’Austria, dove da 4 anni esiste una banca dati del farmaco attraverso la quale, sfruttando la ricerca elettronica, è oggi possibile conoscere e controllare l’uso del farmaco in ogni allevamento avicolo.

Flash dal mondo agroalimentare nazionale e internazionale

La crisi affonda la dieta mediterranea. Si salva solo il vino

Con la crisi crolla la spesa a tavola degli italiani che nel 2014 dicono addio alla dieta mediterranea, dalla pasta (-5%) all’olio extravergine (-4%), dal pesce (-7%) alla verdura fresca (-4%) rispetto al 2013. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli acquisti delle famiglie italiane riferita al primo bimestre dell’anno che aggrava il trend negativo degli acquisti in atto da anni secondo l’Ismea. I prodotti base della dieta mediterranea - sottolinea la Coldiretti - sono quelli che hanno maggiormente subìto il taglio della spesa alimentare che in media è stato pari al 2% e non ha risparmiato nessun prodotto della tavola. In controtendenza solo il vino che registra un aumento della spesa del 3% a fronte però di un calo nel numero di bottiglie acquistate per effetto della tendenza degli italiani a bere meno ma meglio. (Fonte: www.coldiretti.it)

La ricetta di De Castro per il futuro della zootecnia

Il futuro della zootecnia emiliana configurabile in base ai cambiamenti nella politica agricola comune (Pac), è stato al centro di un convegno organizzato dalla Cia Emilia Romagna svoltasi di recente al Museo Cervi di Gattatico (RE). All’iniziativa, tra gli altri, ha partecipato anche il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro il quale ha ricordato che molti altri Paesi europei, dove sono già stati definiti i piani, prevedono sostegni accoppiati, legati cioè ai volumi produttivi, proprio nel settore zootecnico. “Si dovrebbe quindi fare altrettanto in Italia – ha puntualizzato De Castro – pena un’automatica perdita di competitività. La trattativa in corso tra Ministero, Regioni e Organizzazioni sembra orientarsi in questo senso: di 388 milioni di euro di aiuti accoppiati previsti nell’ultima ipotesi in discussione, 200 (pari al 52%), andrebbero al settore zootecnico pur in forme nuove perché sarebbero superati diversi dei premi speciali previsti in precedenza”. (Fonte: www.cia.it)

Migliorare il rapporto tra banche e imprese, i suggerimenti di Agrinsieme

“Inizia a farsi sentire un fenomeno di stretta creditizia  che sta interessando solo di recente il settore agricolo e per di più in maniera marginale (-0,3%). Il segnale non va sottovalutato, perché per la prima volta c’è un’inversione di tendenza”. Lo ha sottolineato il coordinatore di Agrinsieme, Mario Guidi, intervenendo alla presentazione del nuovo rapporto di “Agrosserva”, l'Osservatorio di Ismea-Unioncamere sulla congiuntura dell'agroalimentare italiano.

Il rappresentante del coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative italiane ha posto in evidenza come la percentuale di imprese che chiedono ed ottengono un credito bancario è superiore (18-22%) nei settori vitivinicolo, zootecnia da carne e colture arboree (tranne gli olivi), guarda caso proprio i comparti che mostrano un indice di fiducia positivo.

Agrinsieme ha indicato le proposte per ottimizzare il rapporto tra banche ed imprese. (Fonte: www.confagricoltura.it)

Banca Dati degli Indicatori, uno strumento per programmare i nuovi Psr

E' online la Banca Dati degli Indicatori di contesto 2014-2020 realizzata dalla Task Force Monitoraggio e Valutazione nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La Banca dati rappresenta un utile strumento per le Regioni, i valutatori e  tutti i soggetti coinvolti nella programmazione dei nuovi Psr (Piani di sviluppo rurale) per acquisire agevolmente le informazioni di base necessarie all'individuazione dei fabbisogni di intervento. La Banca Dati contiene tutti i dati attualmente disponibili relativi agli indicatori di contesto proposti dalla Commissione europea e verrà progressivamente aggiornata con nuove informazioni che la Rete acquisirà o provvederà a stimare. Gli indicatori sono stati valorizzati, sia con le informazioni di fonte prevalentemente Eurostat rese disponibili direttamente dalla Commissione, sia con informazioni di fonte prevalentemente nazionale raccolti e/o elaborati dagli esperti della Task Force Monitoraggio e Valutazione. Nel caso degli indicatori messi a disposizione dalla Commissione si è verificata la disponibilità di una fonte nazionale più aggiornata. (Fonte: www.reterurale.it)

Più trasparenza sulla provenienza delle materie prime. Lo ha deciso il ministro Lorenzin

“I flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per la produzione alimentare saranno resi pubblici”. Così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in una dichiarazione pubblicata dal Corriere della Sera il 10 maggio scorso. “Finora – continua la nota – una complessa normativa doganale ha impedito l’accessibilità dei dati senza significative ragioni legate alla tutela della riservatezza, provocando gravi turbative sul mercato e ansia e preoccupazione dei consumatori a fronte dell’impossibilità di fare trasparenza sulla provenienza degli alimenti”. Nell’articolo firmato da Corinna De Cesare si ricorda che questa mancanza di trasparenza ha favorito il verificarsi di inganni a danno di prodotti simbolo del made in Italy come i prosciutti provenienti dalla Germania spacciati però come italiani. Il Ministro ha quindi disposto la costituzione di un comitato che stabilirà le modalità con le quali saranno disponibili le informazioni sulla provenienza dei prodotti agroalimentari. (Fonte: Corriere della Sera)

Cosce troppo magre. I risultati delle indagini Anas

Sono stati elaborati i dati riguardanti 17.277 carcasse appartenenti a suini delle razze Large White, Landrace e Duroc allevati nel corso degli anni presso il Centro genetico Anas ed è stato indagato il comportamento delle cosce ai fini delle lavorazioni Dop. Lo rende noto l’Associazione nazionale allevatori suini che sottolinea l’elevata evidenza dei risultati. Esiste infatti un forte effetto della classe di carnosità della carcassa sulla qualità della coscia per la stagionatura. In particolare, le cosce delle classi E hanno prestazioni in stagionatura nettamente peggiori rispetto a quelle delle classi U, R e O. La distribuzione delle carcasse per classe di carnosità è stata:  E n. 658 (3,81%); U n. 5987 (34,65%); R n. 8.941 (51,75%) O n. 1691 (9,79%). Le differenze tra le medie del parametro che misura la qualità per la stagionatura, conclude la nota, sono state sottoposte ad analisi statistica con il test t di Student, le differenze sono altamente significative. (Fonte: www.anas.it)

Nitrati, un progetto innovativo che coinvolge Italia e Cipro

Un asse italo-cipriota per sconfiggere i nitrati in agricoltura, con il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona a fare da perno per la parte italiana, insieme col ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente di Cipro, l’Università Tecnica di Cipro, il Politecnico di Atene (Grecia), l’Università di Santiago di Compostela (Spagna) e l’azienda Animalia Genetics Ltd, con sede nell’isola del Mediterraneo orientale. Una realtà che è leader nazionale per la genetica suina e tratta circa 30.000 tonnellate anno di liquame suino, letame, oltre a scarti agro-alimentari provenienti da tutta l’isola.  Il progetto è stato denominato “Life Livewaste” e ha l’obiettivo di recuperare risorse rinnovabili dagli effluenti di natura animale tramite un impianto dimostrativo all’avanguardia, particolarmente attento agli aspetti della sostenibilità tecnica, economica ed ambientale. La conclusione del progetto è prevista nel 2016. Il costo totale della ricerca si aggira intorno a 2 milioni di euro ed è sostenuta per il 50% dall’Unione europea nell’ambito del programma Life. (Fonte: www.aiol.it)

Dal Censis dati incoraggianti sul ruolo strategico dell’agroalimentare italiano

"I risultati del rapporto Censis-Cia ci danno un'ulteriore conferma del ruolo strategico del mondo agricolo e agroalimentare", ha detto il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, commentando i dati emersi dalla presentazione della ricerca del Censis. "Se per anni il settore è stato visto come marginale rispetto ad altri, oggi questo pregiudizio è finalmente tramontato, come dimostra il fatto che la stragrande maggioranza degli italiani – ha osservato il Ministro - lo considera un asset decisivo per il rilancio di tutto il Paese, in grado non solo di resistere alla crisi ma anche di creare opportunità lavorative soprattutto per i giovani. Stiamo costruendo un progetto complessivo per creare un percorso nuovo per il settore da qui ai prossimi anni – ha precisato Martina -  in questa prospettiva rientra anche il decreto 'Campolibero', che presenteremo a breve in Consiglio dei Ministri, dove abbiamo previsto misure attese dal settore, mirate a dare maggiore competitività alle nostre aziende, semplificare il carico burocratico che pesa sugli imprenditori, sostenere i giovani che fanno il loro ingresso nel settore”. (Fonte: www.agrapress.it)

Il 71% degli italiani assegna al made in Italy uno standard di qualità elevato. Lo dice un’indagine Doxa

Per 6 italiani su 10 il settore alimentare è quello che meglio ci rappresenta nel mondo. Lo rileva un’indagine condotta dalla Doxa per conto di Federalimentare, la Federazione delle industrie alimentari. La ricerca conferma l’alto livello di fiducia verso i prodotti del food & beverage italiano: il 71% degli intervistati associa al made in Italy uno standard di qualità elevato e il 65% promuove a pieni voti i sistemi di controllo adottati. La crisi economica però si è fatta sentire e nel 2013, secondo i risultati dell’indagine, i consumi interni sono calati del 4%. Per registrare una ripresa, seppur contenuta, bisognerà attendere il 2015. Nonostante l’export continui a segnalare indicatori positivi, +5,8%, resta il gap negativo nei confronti di Germania e Francia. (Fonte: www.informatoreagrario.it)

Cala il Pil nazionale nel primo trimestre dell’anno

Nel primo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del primo trimestre del 2013. Il calo congiunturale è la sintesi di un incremento del valore aggiunto nel settore dell'agricoltura, di un andamento negativo nell'industria e di una variazione nulla nel comparto dei servizi. Il primo trimestre del 2014 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al primo trimestre del 2013. Nello stesso periodo il Pil, in termini congiunturali, è aumentato dello 0,8% nel Regno Unito e ha segnato una variazione nulla negli Stati Uniti. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,1% nel Regno Unito e del 2,3% negli Stati Uniti. La variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,2%. (Fonte: www.istat.it)

Fonte:  Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere. Cremona 

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