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Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere n.27

Notiziario n.27 del 20/06/2014 a cura dell'Ufficio Comunicazione di CremonaFiere

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Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere n.27

LATTE, Pacchetto Latte, bene la sua applicazione. Lo dice il rapporto della Commissione europea La Commissione europea ha pubblicato nei giorni scorsi una relazione sullo sviluppo della situazione del mercato lattiero-caseario e sul funzionamento del Pacchetto latte 2012, descrivendo il quadro piuttosto positivo del mercato lattiero-caseario, facendo il punto sull’attuazione delle disposizioni e delle possibilità del provvedimento comunitario e illustrando altre considerazioni in vista della fine del sistema delle quote nel 2015. Lo rende noto il sito www.agricolae.eu  La relazione conferma che i contratti tra allevatori e trasformatori sono stati resi obbligatori in 12 Stati membri (Bulgaria, Croazia, Cipro, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna e Ungheria), mentre in altri (Belgio e Regno Unito) sono stati concordati codici di buone prassi tra le organizzazioni di allevatori e di trasformatori. Le disposizioni nazionali per il riconoscimento delle organizzazioni dei produttori (OP) hanno consentito il riconoscimento ufficiale di 228 OP in sei Stati membri (Belgio, Francia, Germania, Italia, Repubblica ceca e Spagna). In quattro di questi Stati (Francia, Germania, Repubblica ceca, e Spagna) le OP hanno condotto negoziati collettivi coprendo tra il 4 e il 33% del totale delle forniture. Due Stati membri (Francia e Italia) hanno applicato norme per regolamentare l’offerta di determinati formaggi Dop e Igp. Nonostante una prospettiva ampiamente positiva per i mercati mondiali di prodotti lattiero-caseari, con significative opportunità di crescita negli anni a venire, la relazione analizza alcuni dubbi che sono stati espressi circa la capacità del quadro normativo dell’Unione europea di far fronte ad un’estrema volatilità del mercato o ad una situazione di crisi dopo il termine del regime di quote, in particolare per garantire uno sviluppo equilibrato della produzione lattiera in tutta l’Unione europea ed evitare una forte concentrazione nelle aree più produttive. La relazione conferma che la Commissione porterà avanti il dibattito per rispondere a tali preoccupazioni e valuterà la necessità e la portata di eventuali strumenti supplementari.

SUINI L’indice Crefis certifica a maggio una buona redditività per allevatori e stagionatori. A maggio la redditività lungo la filiera dei suini e delle carni suine in Italia ha mostrato un classico andamento a intermittenza: in salita la suinicoltura, in discesa la macellazione, in crescita la stagionatura dei prosciutti. Lo rende noto il Centro ricerche economiche sulle filiere suinicole (Crefis) di Mantova. A determinare la redditività lungo la filiera (+1,6% l’indice Crefis) hanno concorso il calo dei costi delle materie prime alimentari e l’incremento dei corsi dei suini da macello. Il loro apprezzamento si riverbera direttamente sui costi, e quindi sulla redditività, della fase di macellazione che secondo gli indici Crefis a maggio è peggiorata rispetto ad aprile del 2,6%. Un andamento negativo confermato dal confronto tendenziale con il 2013 che evidenzia un -1,8%. In miglioramento i dati relativi alla fase di stagionatura: sia i prosciutti tutelati che quelli generici hanno mostrato incrementi di redditività significativi. I Dop hanno incassato un +5,5% per la tipologia leggera e un +6,4% per quella pesante. In termini tendenziali tuttavia, il differenziale è ancora negativo: -1,3% i prosciutti leggeri e -1,9% i pesanti. Considerando il prodotto non tipico, la redditività è cresciuta del 9,7% per la tipologia leggera e dell’,8,8% per quella pesante con variazioni tendenziali molto positive: +16,1% per la prima tipologia e +15,1% per la seconda. La redditività dei prosciutti leggeri Dop continua però a essere inferiore rispetto a quella dei corrispettivi non tutelati: -7,1%. Per i prosciutti pesanti  sono le produzioni tipiche quelle caratterizzate dalla redditività più elevata: +4,8% rispetto ai non tutelati. Sembra così essere parzialmente superata la situazione anomala registrata nei mesi precedenti.

ALIMENTAZIONE ZOOTECNICA. Dalla Fefac i dati sulla produzione europea del 2013. Nel 2013, in Europa, sono state prodotte 155 milioni di tonnellate di mangimi, una cifra superiore, anche se di poco, a quella registrata nel 2012 quando si arrivò a 154,7 milioni di tonnellate. Lo rende noto Assalzoo (Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici). Si tratta delle stime finali elaborate dalla Fefac, la Federazione europea dei produttori di alimenti zootecnici diffuse durante l’incontro “Greening the landscape for animal nutrition in Europe” conclusosi di recente a Liegi, in Belgio. Rispetto all’anno precedente, nel 2013 la produzione nell’Europa a 28 si è mantenuta stabile (+0,2%). Dal meeting europeo è emerso che mentre i mangimi per suini hanno registrato una diminuzione della produzione pari all’1,4%, quelli per bovini hanno avuto invece un aumento del 2,2% e i prodotti per il pollame sono rimasti sostanzialmente stabili (+0.,3%) confermando la loro posizione di leader del segmento dei mangimi composti. Secondo le stime Fefac le prospettive per il 2014 dovrebbero mantenersi inalterate, con una leggera contrazione che dovrebbe essere intorno al mezzo punto percentuale.

IMPRENDITORIA AGRICOLA. In crisi il ricambio generazionale, aumentano però le quota rosa. Negli ultimi anni l'agricoltura italiana ha registrato una continua fuoriuscita di forza lavoro tanto da presentarsi oggi con le seguenti caratteristiche: alta presenza di ultra-sessantenni, scarsa propensione al ricambio generazionale e tendenza alla femminilizzazione del settore. Da diversi anni l'Inea (Istituto nazionale di economia agraria), nell'ambito della collaborazione con l'Osservatorio per l'imprenditoria giovanile (Oiga) e della Rete rurale nazionale, segue i suddetti fenomeni per analizzare la demografia dell'imprenditoria agricola, le sue caratteristiche e le dinamiche da essa registrate. La notizia è apparsa sul portale www.reterurale.it che prosegue sottolineando che l’analisi condotta vuole in questo modo intercettare i fabbisogni per individuare specifici interventi di politica pubblica. È il contesto in cui si inseriscono due specifiche attività di ricerca, affidate dall'Oiga all'Inea: la prima dedicata all'analisi della nati-mortalità delle imprese agricole, la seconda allo studio delle problematiche che determinano la mortalità aziendale e i relativi fabbisogni di intervento. Nel volume da poco pubblicato al riguardo sono riportati i risultati degli studi condotti. Le indagini essenzialmente indirizzate all'imprenditoria giovanile in agricoltura restituiscono anche uno spaccato sulle imprese condotte da donne, fenomeno che si è andato amplificando nel corso dell'ultimo decennio. Il lavoro dà un quadro dell'imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura in termini di dinamiche, capacità strutturali e fabbisogni d'intervento che, alla vigilia del nuovo ciclo di programmazione comunitaria della Politica di sviluppo rurale 2014-2020, può costituire la base conoscitiva da cui partire per la definizione di strumenti di politica a favore di tali tipologie di impresa.

CONTROLLI E SANZIONII Nac scovano i furbetti del Piani di sviluppo rurale.I Nuclei Antifrodi Carabinieri del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari hanno avviato un programma straordinario di controlli sul sistema dei finanziamenti dell’Unione europea nella Pac accertando condotte fraudolente per oltre 5 milioni di euro di illeciti. I Nac hanno contestato a 20 imprenditori agricoli, agronomi e rappresentanti legali di aziende agricole e società di consulenza i reati di truffa aggravata ai danni dell’Unione europea, falso ideologico e nei casi più gravi, in cui le frodi sono risultate organizzate sistematicamente, l’associazione per delinquere. L’attività di verifica si è conclusa di recente e le più gravi irregolarità sulla corretta  destinazione dei finanziamenti dell’Unione europea destinati a sostenere il comparto agroalimentare sono state individuate in particolare in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Lazio specificatamente nei settori degli aiuti destinati al rinnovamento aziendale nell’ambìto del Psr  e nei settori seminativo, olivicolo e biologico. Le attività dei Nuclei Antifrodi Carabinieri proseguono ora con il sequestro preventivo dei beni disposto dall’Autorità Giudiziaria e con l’avvio delle azioni di recupero e delle segnalazioni alle Procure Regionali della Corte dei Conti per l’accertamento del danno erariale.

Flash dal mondo agroalimentare nazionale e internazionale

Metti la green economy nei progetti professionali dei giovani. L’agricoltura è la nuova frontiera per fare impresa in Emilia Romagna. Lo afferma Coldiretti regionale, sottolineando che tra il 2011 e il 2013 nelle campagne emiliano-romagnole hanno aperto i battenti 600 nuove imprese al ritmo di 200 l’anno. La tendenza ad orientarsi verso attività legate al verde e al cibo è confermata anche dalle iscrizioni scolastiche, che al primo anno delle superiori (per il 2014) ha visto un giovane su cinque optare per scuole per l’agricoltura, l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera. Nelle campagne italiane la green economy apre nuove opportunità che i giovani scelgono per fare impresa. Ed è proprio a questi giovani che si rivolge Oscar Green, il premio per l’innovazione in agricoltura promosso da Coldiretti Giovani Impresa, giunto quest’anno all’ottava edizione per premiare le aziende capaci di conquistare il mercato con idee e prodotti innovativi. (Fonte: www.giovanimpresa.coldiretti.it)

Confagricoltura stigmatizza l’accordo Mipaaf-Regioni sulla nuova Pac.“A distanza di tre settimane dall’accordo raggiunto tra il Mipaaf e le amministrazioni regionali e dopo un attento esame dei documenti resi disponibili, non possiamo che confermare la nostra prima impressione negativa sulle scelte operate a livello nazionale in merito all’attuazione della nuova Pac”. Lo ha affermato il presidente di Confagricoltura Lombardia, Matteo Lasagna. Diversi i punti che lasciano perplessi i componenti di Confagri: i pagamenti accoppiati “per i quali – continua Lasagna – si è deciso di utilizzare solo l’11% del massimale nazionale e non l’aliquota massima consentita dai regolamenti comunitari.  Il coordinamento Agrinsieme aveva presentato un proposta basata sull’utilizzo del massimo importo disponibile che avrebbe portato maggiori risorse a comparti strategici per la nostra agricoltura e avrebbe sostenuto in maniera più efficacie le aziende agricole produttive per accompagnarle nella competizione sui mercati internazionali”. (Fonte: www.confagricolturalombardia.it)

La Cia invita a incentivare gli accordi di filiera a favore dell’export. L’export agroalimentare continua a mostrare un andamento molto positivo nel 2014, registrando un aumento del 2,9% nei primi quattro mesi dell’anno (+5% solo ad aprile), anche se nel contempo le vendite dei prodotti agricoli sui mercati stranieri segnano un momento di flessione (-0,5% nel primo quadrimestre e -3,8% ad aprile). Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, analizzando i dati Istat sul commercio estero diffusi nei giorni scorsi. Le esportazioni danno un contributo fondamentale al made in Italy agroalimentare nel suo complesso e all’economia italiana in generale in un quadro di stagnazione generale. Anzi, oggi più che mai, bisogna lavorare per favorire e incrementare tutti quegli accordi di filiera tra produttori e agroindustria che sviluppano l’export mondiale. (Fonte: www.cia.it)

La Riforma della PA non ha dimenticato l’agricoltura. Il Decreto Legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione presentato il 13 giugno scorso dal Governo contiene alcune misure che riguardano l’agricoltura. Si punta infatti a favorire l’occupazione dei giovani sia con la detrazione del 19% delle spese sostenute per l’affitto di terreni a carico degli agricoltori fino a 35 anni di età, sia con gli incentivi all’assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato o determinato di minimo 3 anni con lo sgravio di un terzo della retribuzione lorda. A prescindere all’età viene poi introdotta una deduzione dell’Irap per ogni lavoratore assunto con contratto a tempo determinato di almeno 3 anni e per almeno 150 giornate all’anno. Per favorire l’innovazione e l’alleanza fra piccole aziende si garantisce inoltre un credito di imposta pari al 40% per somme fino a 400mila euro. (Fonte: www.corriere.it)

Vola l’export dell’agroalimentare emiliano-romagnolo. Nel 2013 +5,4% E' stato presentato a Bologna il rapporto agroalimentare dell’Emilia-Romagna 2013 promosso da Regione e Unioncamere. Secondo i dati cresce l’export dei prodotti agroalimentari emiliano-romagnoli che hanno raggiunto un valore complessivo di 5 miliardi 471 milioni di euro, mettendo a segno rispetto all’anno precedente un +5,4%  a fronte di un aumento, su scala nazionale del 4,9%. Per quanto riguarda l’annata agraria  il rapporto ha invece evidenziato una riduzione del 3% della produzione lorda vendibile dovuto essenzialmente al forte maltempo primaverile. Un dato tanto più importante se confrontato con il calo dei consumi interni in atto da alcuni anni. (Fonte www.aiol.it)

Il presidente del Consorzio produttori carni bovine della Lombardia critico nei confronti della nuova Pac. "Pur condividendo quanto espresso dalle istituzioni e grati alle Forze dell'Ordine per il loro operato, le vicende che hanno investito il comparto della carne bovina nei giorni scorsi, ci lascia molto amareggiati". Così Primo Cortelazzi, presidente del Consorzio regionale produttori carni bovine della Lombardia e del Consorzio Carne Bovina Documentata. La delusione di Cortelazzi nasce da due importanti riflessioni. La prima è relativa ai continui attacchi che ha subìto il sistema di etichettatura facoltativa della carne bovina a livello comunitario. La seconda preoccupazione deriva dalle decisioni da prendere a proposito della nuova Pac, settore carne bovina. "Il volere legare un premio base solo all'età alla macellazione e al tempo di permanenza in stalla degli animali, inserendo una bassa percentuale aggiuntiva per i capi controllati dei consorzi titolari dei disciplinari di etichettatura, non è una soluzione che ci soddisfi, perché il nuovo impianto degli aiuti deve premiare prima di tutto gli allevatori che si sono impegnati a lavorare in trasparenza, dandosi regole più stringenti rispetto alle norme vigenti”.

Carne suina fresca e consumi. Nei primi due mesi dell’anno forte flessione.Secondo i dati pubblicati da Ismea, nei primi due mesi del 2014 si è registrata una forte flessione degli acquisti di carne suina fresca: -12,5% le quantità acquistate e -12,4% il loro valore. Lo rende noto Anas (Associazione nazionale allevatori suini). La contrazione degli acquisti domestici interessa anche il segmento dei salumi: il volume della domanda è calato dell’1,6% per i salumi Dop/Igp e dello 0,7% per quelli non marchiati, mentre  in valore il calo è stato del 3,1% per i salumi Dop/Igp e del 5,4% per i salumi non marchiati. Per quanto riguarda i Prosciutti di Parma e di San Daniele, Ismea indica una contrazione delle quantità acquistate pari al 5,5% per il Parma e del 4% per il San Daniele, mentre in valore il calo è stato pari al 6,9% per il Parma e al 3,9% per il San Daniele. (Fonte: www.anas.it)

Gli USA annunciano più risorse per l’agroalimentare americano. Si è svolto a Canonsburg, in Pennsylvania, il primo di una serie di quattro incontri promossi dalla Commissione regionale degli Appalachi (Arc) con lo scopo di promuovere l'export rurale americano. All'incontro, al quale hanno partecipato imprenditori e operatori locali del comparto agroalimentare, è intervenuto, tra gli altri, il segretario all'agricoltura Tom Vilsack, il quale ha annunciato lo stanziamento di risorse aggiuntive per promuovere le esportazioni agroalimentari dalle zone rurali. "Nel 2013 le esportazioni agroalimentari hanno raggiunto il valore di 144 miliardi di dollari, garantendo circa un milione di posti di lavoro", ha detto Vilsack, spiegando che per questo motivo vanno aiutate e sostenute. (Fonte: www.agrapress.it)

E’ la Lombardia il primo fornitore di suini certificati per la DopIl dossier 2013 dell’Istituto Nord Est Qualità e Istituto Parma Qualità confermano la Lombardia come primo fornitore di suini certificati con 4.550.149 capi, seguita dal Piemonte con 1.280.209 e dall’Emilia Romagna con 1.174.333 capi. In totale 8.701.726 suini destinati alla produzione tutelata nel 2013. Questi numeri rappresentano un calo del 2,8% rispetto al 2012 e del 6,1% rispetto al 2011. Il calo del numero delle scrofe si è attestato inferiore del 4,7% rispetto al 2012 e del 9,3% sul 2011. (Fonte: www.3tre3.it )

Il presidente della Fipe plaude agli interventi dell’Arma contro la contraffazione."Apprezziamo molto il lavoro svolto dai Nuclei antisofisticazione e sanità dell’Arma dei Carabinieri, perché oltre che prevenire rischi alla salute dei consumatori, contrastano attività criminose e servono per mantenere in sicurezza e alta l’offerta dei prodotti alimentari”. È questo il commento di Lino Stoppani, presidente di Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia alla notizia sui cibi adulterati e relativi sequestri segnalata nei giorni scorsi. “Siamo allarmati – prosegue Stoppani – dalle dimensioni dei prodotti contraffatti che hanno invaso il mercato. I ristoratori sono esposti al pari delle famiglie nell’acquisto degli alimenti che hanno subìto trattamenti non consentiti dalla legge, come riportato. Fipe si è sempre impegnata per aiutare le imprese di pubblico esercizio, mettendo, tra l’altro, a disposizione degli associati il Manuale di corretta prassi operativa–ristorazione gastronomia gelateria pasticceria validato dal ministero della Salute, che sintetizza chiaramente  le norme e le corrette prassi igienico-sanitarie da osservare per garantire la salute del consumatore”. (Fonte: www.fipe.it) .

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