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Patto fra UECOOP e Regione per favorire impiego tra donne e disoccupati

| Scritto da Redazione
Patto fra UECOOP e Regione per favorire impiego tra donne e disoccupati

Lavoro, una speranza in più per disoccupati, donne e persone senza un diploma di scuola superiore grazie all’accordo siglato oggi da UECOOP con la Regione Lombardia. Il protocollo d’intesa è stato firmato ieri a Brescia presso la Sala Conferenze del Museo di Santa Giulia, in occasione della prima tappa del “Lombardia Expo Tour”. “Le cooperative sociali – spiega Paola Pozzi, responsabile lombarda di UECOOP – sono 1.700, danno già lavoro a oltre 70 mila persone e rappresentano il 15 per cento di tutto il sistema cooperativo regionale. Con questo accordo puntiamo a sostenere le fasce sociali più svantaggiate, aumentando il coinvolgimento delle cooperative sociali nelle procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture, anche in vista di Expo 2015, promuovendo ed estendendo l’applicazione dei contenuti del protocollo anche agli enti locali”. A livello provinciale – spiega UECOOP - il lavoro offerto dalle cooperative sociali in Lombardia è così distribuito: 5.357 occupati a Varese, 3.881 a Como, 1.297 a Sondrio, 20.425  a Milano, 11.847 a Bergamo, 10.211 a Brescia, 4.441 a Pavia, 2.227 a Cremona, 2.950 a Mantova, 1.611 a Lecco, 1.309 a Lodi, e 4.682 a Monza e Brianza.

Il protocollo d’intesa prevede un primo periodo di sperimentazione legato ai servizi richiesti da Regione Lombardia da monitorare attraverso Piani Operativi e la promozione di progetti volti alla definizione di nuove categorie di persone svantaggiate inseribili nelle cooperative di tipo B, estendendo così la possibilità di lavoro a donne, disoccupati e persone con bassi livelli di istruzione (con riferimento a quanto stabilito dal Regolamento CE 800/2008 e dal DM del 20 marzo 2013). “La crisi – conclude la responsabile regionale di UECOOP – ha cambiato profondamente la struttura del bisogno nella nostra società e questo lo vediamo anche dal fatto che sempre più spesso, presso le nostre cooperative, si presentano persone disoccupate da diversi mesi e giovani che magari hanno deciso di non proseguire gli studi o di abbandonarli. La condizione delle donne soffre poi sia sul fronte della carenza di lavoro causata dalla recessione sia su quello di una generale tendenza a impiegare meno le donne rispetto agli uomini. Per questo il protocollo firmato con la Regione Lombardia è un contributo all’inversione di questa tendenza”.

2014-02-24

 

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