Domenica, 18 maggio 2025 - ore 08.40

PIANO SOCIO SANITARIO - PILONI (PD): TROPPO POCO

Troppo poco per professioni sanitarie e medicina di territorio.

| Scritto da Redazione
PIANO SOCIO SANITARIO - PILONI (PD): TROPPO POCO

PIANO SOCIO SANITARIO - PILONI (PD): TROPPO POCO PER PROFESSIONI SANITARIE E MEDICINA DI TERRITORIO

Troppo poco per professioni sanitarie e medicina di territorio. Il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni commenta così il Piano sociosanitario integrato discusso oggi in aula.

“Il piano - afferma Piloni - non affronta diverse criticità del sistema sanitario e non dà risposta ai reali bisogni di cura dei lombardi”.

“Da decenni - attacca il consigliere dem- in Lombardia la carenza di infermieri è gravissima e ora sta diventando emergenza. Cercarli all’estero, come sta facendo l’assessore Bertolaso, non è la soluzione definitiva.  Quello che serve è una valorizzazione della professione che nel Piano non c’è”.

“Per questo abbiamo proposto di introdurre incentivi economici e di carriera – spiega -. Il riconoscimento dell’autonomia professionale senza compensi adeguati e la possibilità di un percorso di carriera non basta. Ad oggi per gli infermieri è prevista solo la dirigenza di secondo livello, quella di primo livello spetta solo ai medici, ma per progettare innovazione assistenziale e organizzativa e sviluppare la ricerca in ambito infermieristico serve il dipartimento delle professioni, diretto proprio da un operatore delle professioni”.

“Il Piano - incalza ancora Piloni - non presenta un modello definito di medicina di territorio. La necessità è quella di potenziare i distretti e garantire gli strumenti necessari in termine di risorse economiche e professionali. Questo è l’unico modo per risolvere l’emergenza liste d’attesa e il sovraffollamento dei pronto soccorso”.

“Non del tutto valorizzata- conclude Piloni- è anche la figura dello psicologo di base. I problemi di salute mentale sono in crescita vertiginosa e per questo sarebbe fondamentale garantire la possibilità di potervi accedere liberamente, come ad uno sportello aperto, nelle Case di comunità. Ma il piano non lo prevede”.

Milano, 25 giugno 2024

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