Piovono tegole sul Governo Giallo-verde di Elia Sciacca (Cremona)
Egregio direttore piovono tegole sul governo gialloverde tra l’avviso di garanzia arrivato al sottosegretario leghista Siri, e la vicenda romana tra il sindaco Virginia Raggi e l’Ama.
Le pesanti tegole sono tornate a contrapporli rovinosamente, sul terreno sempre scivoloso, ma ancor più in campagna elettorale, della giustizia tutti ricorderanno gli slogan onestà onestà, che si sono rilevati oltre alla farsa un boomerang per i 5 stelle pseudo paladini rampanti, della giustizia mediatica, ma che nella cruda realtà anche loro sono stati colpiti con casi di corruzione, vedi il recente arresto di Devito capogruppo dei 5 stelle al comune di Roma, noto per aver sfottuto l’ex sindaco Marino con l’offerta delle arance da portargli in galera, per la vicenda degli scontrini, non dimentichiamoci che la raggi sono anni che è in mezzo sommersa dalle polemiche e dalle indagini sui suoi uomini collaboratori di sua fiducia finiti agli arresti o dimissionari, adesso chi porterà le arance in galera a Devito? Forse Casaleggio?
La tegola Armando Siri, raggiunto da un avviso di garanzia per presunta corruzione e già privato delle deleghe dal suo ministro grillino delle Infrastrutture Danilo Toninelli, a cui prontamente Dimaio ha chiesto anche le immediate dimissioni, questi buontemponi quando si tratta di inquisiti grillini li proteggono a spada tratta, mentre per gli altri li massacrano mediaticamente soprattutto sui social.
La seconda tegola è stata quella della sindaca grillina di Roma Virginia Raggi, che non ne fa una giusta, nelle scelta dei suoi dirigenti e fedeli collaboratori, recentemente è stata denunciata dall’ex presidente dell’azienda comunale dei rifiuti Lorenzo Bagnacani, che a suo dire la Raggi aveva preteso un bilancio in rosso e non avendo ceduto alle pressioni, di averlo cacciato per ritorsione, al momento nulla è trapelato dalla Procura di Roma, ma essendo stata corredata di intercettazioni a dir poco imbarazzanti, eseguite dal denunciante, ha dato l’occasione a Matteo Salvini in persona e al suo movimento di porre ai grillini, il problema scabroso delle dimissioni della sindaca che naturalmente non avverranno mai, anche se venisse condannato in primo grado perché adesso l’astuzia grillina ha stabilito che non basta essere condannati in primo groma bisogna valutare caso per caso tramite i probiviri, naturalmente eletti all’interno dei 5 stelle, anche se la sindaca di Roma in persona aveva rinfacciato [ sentire le intercettazioni on line] al poi deposto presidente dell’Ama testuali parole “la merda” propinata alla città con la cosiddetta raccolta dei rifiuti, e intimandogli di cambiare in rosso il bilancio dell’azienda con lo stesso scrupolo col quale avrebbe dovuto condividere un suo capriccioso parere sulla luna “piatta” anziché tonda.
Naturalmente ci sono problemi e scandali anche negli altri partiti ma quello che sconcerta maggiormente e il fatto che i 5 stelle, si erano eretti come esempio di onestà, credibilità e giustizialisti, contro il malcostume Italico ma nella realtà si sono dimostrati allo stesso livello e forse anche peggiori, di chi hanno criticato pesantemente, condannato e sbeffeggiato aspramente per molti anni. Ma la storia insegna che prima o poi anche i beveroni e gli ingenui aprono gli occhi e comprendono sebbene in ritardo che sono stati presi per i fondelli e che le sparavano grosse con promesse fasulle solo per ottenere voti facili.
Elia Sciacca (Cremona)