Quando il 14 settembre scorso - in relazione al referendum contro la legge porcata - lanciammo l'obiettivo di "un milione di firme per rinnovare il miracolo italiano" era a portata di mano il traguardo minimo: 500.000 mila firme. Ma l'indignazione montante che animava i cittadini che si mettevano in coda pur di firmare, ci diceva di uno stato d'animo e di una determinazione che spesso sfugge a chi raramente frequenta la politica militante: quella fatta di tavoli, di presidi, di banchetti nelle strade e nelle piazze d'Italia.
Anche in quella situazione - come in altre nel passato (esempio eclatante la richiesta delle "Primarie" che, come ulivisti, lanciamo, malamente sopportati, a metà degli anni '90) - dovemmo sfidare i sorrisi di compatimento di chi - nel PD e nel centrosinistra - è convinto di saperla sempre più lunga.
Ora che l'obiettivo è raggiunto, che le firme contate assommano ad oltre 1.250.000. Ora, lasciatecelo dire, che per l'ennesima volta abbiamo visto giusto.... ora ci permettiamo di suggerire uno sguardo verso la bassa padana. Verso l'esperienza di Parma, dove il popolo ha saputo costruire con determinazione, amore per la propria città, tenacia, fiato lungo una eclatante vittoria contro chi gestiva il potere pubblico senza "disciplina ed onore".
Certo a Parma è stata utilizzata una forma di lotta inedita per l'Italia. Ma non si possono rimasticare sempre le medesime formule e le stesse esperienze. Ci vuole un po' più coraggio e un po' più di "fame". E spesso questa "fame" di vittoria non alberga più, o risulta molto "modesta", in chi da troppo tempo frequenta i livelli alti della politica nazionale.
Il problema che ci poniamo adesso è come utilizzare elettoralmente l'entusiasmo che, nonostante tutto, anima ancora e sempre il popolo dell'Ulivo e del centrosinistra, tenuto conto che nei referendum vanno a va mediamente il 55% degli italiani mentre la somma dei partiti del centrosinistra si attesta poco sopra il 40%.
Si impone in tempi rapidissimi la costruzione del Nuovo Uivo che però, per essere tale, ha bisogno di essere amalgamato attraverso il protagonismo attivo e la presenza dirigente del vasto mondo della cittadinanza attiva che - sia nella raccolta firme contro la legge porcata, sia nell'esperienza di Parma - ha dimostrato, come sempre, di esesre un passo avanti rispetto al ceto politico dirigente.
Associazione "Cantiere dell'Ulivo"
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