Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 15.58

Porre un tetto a stipendi e pensioni d'oro per ridurre le gravi disuguaglianze sociali

| Scritto da Redazione
Porre un tetto a stipendi e pensioni d'oro per ridurre le gravi disuguaglianze sociali

Aumentare le tasse sui redditi troppo alti o mettere un tetto alle entrate da lavoro ?

Da diversi anni vado sostenendo che certi emolumenti erogati a direttori o dirigenti di aziende o di società, sia pubbliche che private, è uno scandalo che grida vendetta verso milioni di persone e famiglie alle prese con gravi ristrettezze economiche.

In queste mie considerazioni aggiungevo che, la responsabilità di un dirigente può anche giustificare una determinata retribuzione, ma che con il pensionamento siamo tutti dei comuni mortali, e pertanto non devono essere concesse pensioni oltre una certa soglia.

Oggi, di fronte all’ennesimo accantonamento della proposta governativa, che era orientata ad introdurre aliquote Irpef più pesanti per i redditi molto elevati, avanzo una ulteriore e radicale proposta: “ porre un tetto massimo agli emolumenti derivanti da lavoro, anche per coloro che hanno responsabilità dirigenziale.

Poiché è risaputo che gli stipendi e salari medi, di operai o impiegati, non arrivano ai 2.000 euro mensili, credo che al massimo si possa arrivare a cinque volte tale cifra.

Questa mia convinzione è suffragata dal fatto che gli stipendi “d’oro” e le conseguenti pensioni da “principe” sono poche come numero ma consumano ingenti risorse pubbliche. Inoltre, alcuni soggetti, anche parlamentari, percepiscono due o tre pensioni, (come se avessero lavorato per cento anni).

I mali dell’Italia consistono negli errori, o vizi, del passato che hanno permesso di consolidare troppi privilegi, definendoli dei diritti acquisiti. Attualmente occorre un consenso molto ampio per debellare la corruzione, il malcostume, stanare le evasioni, contribuire in modo equo al risanamento del debito per poter ritornare a garantire i servizi sociali essenziali, in uno Stato di diritto.

Le storture di un sistema liberista senza regole ha prodotto un forte aumento della povertà reale di moltissimi italiani, in primis le famiglie con tre o più figli a carico. Nello stesso tempo un dieci per cento circa di persone detengono ingenti patrimoni, in Italia o nei paradisi fiscali vicini.

Vogliamo impegnarci tutti, insieme al Governo Monti, per ridurre queste enormi disuguaglianze sociali ? – E’ un dovere di civiltà.

Cordialmente.

Giuseppe Delfrate, Chiari

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