Sabato, 04 maggio 2024 - ore 03.18

Questione Ospedale, la misura è colma

| Scritto da Redazione
Questione Ospedale, la misura è colma

Egregio direttore

 

Non ci stupisce più di tanto la notizia apparsa sulla stampa dell’intenzione della dirigenza ospedaliera di “vendere” il Laboratorio Analisi dell’ospedale; si tratta solo dell’ultima decisione di una dirigenza che, nascondendosi dietro le direttive regionali, è coerente con il mandato ricevuto: quello di fare a pezzettini la sanità pubblica cremonese a vantaggio di quella privata.

Infatti, dopo lo smantellamento del Poliambulatorio di Viale Trento e Trieste e lo spostamento dei suoi servizi per la maggior parte in ospedale e per il resto in un appartamento di via Dante che, quando sarà pronto, farà ridere tutta l’Italia settentrionale e parte di quella centrale (l’Assessore Rossoni, a Novembre dell’anno scorso, disse che fra tre mesi si sarebbe fatto il punto della situazione; bene, i tre mesi possono considerarsi ampiamente passati ma siamo ancora in attesa…), dopo la decisione di appaltare il servizio di cucina (volontà che stride fastidiosamente con quella che ha portato ad allestire una cucina “privata” in una (ex) sala d’attesa della direzione, peraltro, ci dicono, mai o poco utilizzata, visto che i pasti della beneficiaria pare si consumino a volte in un noto ristorante del centro cittadino), dopo le nomine sanitarie “prerogativa della Direzione Generale” (come ci hanno pomposamente ricordato) che hanno mortificato fior di professionisti che per anni hanno dato lustro alla sanità pubblica cremonese, dopo tutta un’altra serie di decisioni organizzative, non ultime la mancata sostituzione di ben tre primariati all’Oglio Po (coperti da incarichi ad interim affidati a dirigenti cremonesi) le cui ricadute pare abbiano messo e stiano mettendo in evidente difficoltà tutti gli operatori con conseguente riflesso sulla qualità dei servizi, ecco l’ultima bella trovata.

Che però pare proprio che non sia per niente l’ultima perché altre voci giungono dall’interno del nosocomio cremonese che però, essendo per l’appunto voci, non sarebbe corretto riportare, anche perché limitandoci alle sole notizie certe ce n’è che avanza.

E’ già stato risposto, in merito al Laboratorio Analisi, con il solito “stiamo solo valutando”, esattamente come si fece a suo tempo proprio con il Poliambulatorio… se tanto ci dà tanto la decisione è già stata presa e si sta cercando solo di “menare il can per l’aia”, esattamente come si fece per l’Ex Inam.

Ora, ci pare proprio di poter affermare che “la misura è colma”.

Bene fanno i sindaci del casalasco ad andare dall’assessore regionale per chiarire la faccenda Oglio Po. Altrettanto dovrebbero fare Perri ed i sindaci del distretto cremonese perché la strategia dell’attuale dirigenza ospedaliera è ormai chiara; fare, per l’appunto, a pezzettini la sanità pubblica cremonese.

Cremona, nel mare magnum della sanità lombarda ormai quasi completamente appaltata alla Compagnia delle Opere, era ancora, nonostante tutto, un’isola felice. Ora invece si è aperto un fontanazzo che diventa sempre più grande e l’argine sta crollando.

Il circolo cremonese di Rifondazione Comunista rivolge quindi un appello a tutta la società civile ed al mondo politico e istituzionale cremonese; l’Azienda Ospedaliera, la più grande azienda pubblica provinciale che dispensa servizi costituzionalmente garantiti, è in pericolo a causa di una dirigenza che la sta portando volutamente al collasso. Chiederne le dimissioni è, prima di un diritto, un dovere nei confronti di tutta la collettività cremonese.

 

Circolo Rosa Luxemburg Cremona

Partito della Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra

 

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