Domenica, 12 maggio 2024 - ore 09.57

Referendum, Bordo (Sinistra Italiana): ‘No, Renzi, non ci diamo per vinti’

Il parlamentare: «Dopo 14 milioni di persone al voto, un Governo serio aprirebbe un dibattito pubblico sul futuro energetico del Paese»

| Scritto da Redazione
Referendum, Bordo (Sinistra Italiana): ‘No, Renzi, non ci diamo per vinti’

«No, Renzi, non ci diamo per vinti. Non sarà certamente il mancato raggiungimento del quorum a fermare un cambiamento del modello energetico che metterà le fonti fossili ai margini, perché esiste un altro scenario più conveniente, pulito, democratico, sganciato dalle lobby»: così Franco Bordo, Deputato di Sinistra Italiana. «La nostra battaglia continua e la straordinaria mobilitazione organizzata in poche settimane, malgrado la disinformazione e gli inviti all’astensione, dimostra il consenso di cui gode tra i cittadini il tema dello sviluppo sostenibile, per combattere i cambiamenti climatici e far crescere le energie pulite. Aggiungo che la proroga senza limiti delle concessioni per l’estrazione di petrolio e gas rimane una colossale ingiustizia, in contrasto con le regole del diritto comunitario sulla libera concorrenza; a breve sarà l’Unione Europea a bocciare questa norma».

«Il tuo Governo, malgrado le politiche a favore delle fonti fossili, dovrà prendere atto del risultato e accelerare sulle scelte di tutela degli ecosistemi e di sviluppo incentrato sulle fonti rinnovabili. L’Italia possiede oggi risorse naturali e opportunità per ridurre l’utilizzo di petrolio e gas, puntando sulle alternative realmente competitive, ma bloccate da politiche miopi e sbagliate: l’autoproduzione da energie rinnovabili, il biometano, l’efficienza energetica», prosegue il parlamentare. «Sappiamo che a determinare questo risultato hanno contribuito le influenti relazioni delle compagnie petrolifere, i tempi contratti della campagna referendaria, il rifiuto di indire un election day e una strategia politico-mediatica che a lungo ha tenuto sotto silenzio il tema del referendum sulle trivelle. Un Governo attento alla democrazia, all’indomani di un esito referendario come questo, aprirebbe un serio dibattito pubblico sul futuro energetico del Paese. Invece dileggia i cittadini che si sono recati alle urne – 14 milioni, più di quelli che contribuirono al famoso 40% del PD alle europee di due anni fa – e le Associazioni, i comitati e i partiti che hanno invitato a votare e a votare SÌ, e si vendica con le Regioni (a maggioranza dello stesso PD) che hanno indetto il referendum», aggiunge il Deputato.

«Renzi, prima di questa campagna referendaria ti presentavi come il rottamatore, quello che credeva nella partecipazione dei cittadini come motore del rinnovamento di questo Paese. Un motore progressista, a energie costantemente rinnovabili. Era la sua forza, e oggi quella forza pare definitivamente perduta. Oggi ci teniamo un motore alimentato dalle energie fossilizzate delle lobby e dei poteri di quel capitalismo fatto di amicizie e favori che frena l’Italia, e che pochi giorni dopo la “presa del potere” tu stesso, Renzi, dicevi di voler consegnare al passato. Gli italiani se lo ricorderanno?», conclude Bordo.

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