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Referendum Costituzionale 4 dicembre 2016 Lettera di Matteo Piloni (PD) agli iscritti

Basta un SI: nei prossimi giorni più di 40 presidi in provincia di Cremona

| Scritto da Redazione
Referendum Costituzionale 4 dicembre 2016 Lettera  di Matteo Piloni (PD) agli iscritti

Carissima, carissimo  mancano meno di due settimane al voto del referendum del 4 dicembre. Un appuntamento importante e decisivo sotto molti punti di vista. Il primo, più importante, riguarda il futuro del Paese, la sua credibilità e la sua capacità di riformarsi. A questo referendum non c’è in gioco il futuro di Renzi e del PD, bensì il futuro dell’Italia. Se vincerà il SI la stagione delle Riforme potrà proseguire, e con essa anche la forza dell’Italia nei confronti dell’Europa. Con il NO saremo tutti più deboli, esponendo il Paese ad un nuovo periodo di incertezza.

E anche quello che accade nel mondo non può trovarci indifferenti nel voto del 4 dicembre. Perché il contesto nel quale ci troviamo è importante almeno quanto il merito della riforma. Prima la Grecia, poi la Brexit. E ancora la difficoltà di un governo in Spagna, la crescita delle forze estremiste in Francia, in Olanda, in Ungheria e in Polonia. Solo per citare alcuni esempi. E non ultime le elezioni americane.

Chi sostiene che tutto ciò non c’entra nulla con il referendum commette, a mio avviso, un grande errore. Non solo perchè ciò che accade nel mondo ci deve interessare,ma perché ciò che sta accadendo nel mondo coinvolge anche l’ Italia. E se oggi certe realtà estremiste, che anche in Italia stanno crescendo, non hanno ancora preso il sopravvento è perché anche il risultato delle europee, con quel sorprendente 40,8% con il quale è stata affidata al PD una grande responsabilità, ha consentito di creare in Italia un argine nei confronti di quel forte vento di destra che soffia ancora oggi, più forte di prima.

Sia chiaro. Di fronte ai grandi mutamenti del mondo la vittoria del SI non è la risposta definitiva. Il “giorno dopo” non avremo risolto tutti i problemi. Ma certamente, quello del Referendum, è un passaggio determinante che permetterà al Paese di rafforzare quell’argine sul quale dovremo realizzare con determinazione una nuova e forte proposta politica che favorisca la crescita, lo sviluppo e l’uguaglianza. Che non lasci solo e “indietro” nessuno. Che renda l’Italia un Paese più forte e più giusto.

Il secondo punto riguarda il “merito” della Riforma. Una riforma che non tocca i princìpi della Costituzione, ma che si concentra sul funzionamento delle Istituzioni. Una Riforma che supera il cosiddetto “bicameralismo perfetto”, che in tanti anni ha dimostrato le sue tante imperfezioni. Una Riforma che si concentra sul Parlamento, e non modifica né i poteri e il ruolo del Presidente del Consiglio e del Governo, né della Corte Costituzionale.

Una Riforma che non è esente da difetti, ma che consente di avere gli strumenti per Istituzioni più semplici, efficaci e veloci. Istituzioni che sappiano affrontare e dare risposte ai problemi in tempi ragionevoli, e non quando i problemi sono cambiati o peggiorati. Una Riforma che diminuisce il numero dei parlamentari (da 315 a 100) non per lisciare il pelo all’anti-politica, ma per portare la dimensione delle nostre Istituzioni nella media delle altre realtà Europee. Una Riforma che vuole un Senato rappresentativo delle Autonomie Locali, con la presenza dei consiglieri regionali e dei sindaci. E quindi dei territori. Il cui meccanismo di elezione sarà regolamentato con apposito decreto.

Una Riforma che è stata discussa e approvata in sei passaggi parlamentari da circa il 60% del Parlamento. Ben oltre il PD. E che è stata approvata anche e soprattutto dai parlamentari del PD, deputati e senatori.

Una Riforma che è stata accomunata, sbagliando, alla legge elettorale la quale, pur non c’entrando nulla con la Costituzione,è stata comunque discussa all’interno del partito, accogliendo una serie di modifiche. Molte sono le iniziative che già oggi su tutto il territorio provinciale sono state messe in campo.

Ma ancora tanti sono i cittadini indecisi che si possono raggiungere per convincerli della bontà della riforma. Il PD, grazie al suo radicamento sui territori, può essere il motore di questo cambiamento, giocando all’attacco. Per questi motivi abbiamo organizzato una serie di appuntamenti su tutto il territorio provinciale (di cui allego il calendario), con l’obiettivo di creare più momenti di incontro, informazione e confronto su una proposta di Riforma che può, finalmente, cambiare in meglio il nostro Paese. Per questi ed altri motivi … basta un SI!

Matteo Piloni Segretario provinciale PD

In allegato L’elenco dei prossimi presidi per il SI

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