Martedì, 07 maggio 2024 - ore 12.27

Referendum Lombardo Autonomia. Flop di Maroni? Le reazioni dei Cremonesi

Daniele Tamburini (Cremona),Stefania Bonaldi (Sindaco di Crema),Antonio Agazzi Forza Italia Crema, Franco Bordo (Democratici e Progressisti), Matteo Piloni (Pd),Michel Marchi(Pd),Luigi Lipara (Pd)

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Referendum Lombardo Autonomia. Flop di Maroni?  Le reazioni dei Cremonesi

Referendum Lombardia, affluenza sotto il 40%. La stima della Regione Lombardia sul dato finale dell'affluenza: «tra il 38 e il 39 per cento per un numero di votanti di tre milioni». Esaminate il 95% delle 24mila «voting machine». Sì al 95,3%%, Maroni esulta. Milano maglia nera della partecipazione

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Daniele Tamburini (Cremona) Referendum. il 60% di votanti in Veneto è tanta roba. In Lombardia, dove Lega, Forza Italia, M5S e buona parte del Pd erano a favore del SI, il Si arriva a circa il 33%. Considerando che il quesito referendario era, come dire: " Volete voi bene alla vostra mamma?", non mi pare un risultato esaltante.

Stefania Bonaldi (Sindaco di Crema) Votato, e votato Sì, con convinzione al #Referendum. Costoso, è vero, ma non inutile. Una alta partecipazione al voto avrebbe un valore non vincolante, ma significativo. Lombardia e Veneto non sarebbero fuori dall'Italia neanche per un millimetro, ma i loro cittadini aprirebbero con forza un dibattito non più rimandabile sulla differenza tra Regioni ordinarie e Regioni a statuto speciale. Dibattito non più eludibile, perché oggi questa situazione crea più sperequazioni di quante non ne sani. Si introducano costi e fabbisogni standard e si valorizzino le Regioni virtuose, cioè con i conti in ordine, o diverrà intollerabile che alcune Regioni possano crescere a scapito di altre.

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Antonio Agazzi  Capo Gruppo di Forza Italia in Comune a Crema: L’esito del Referendum consultivo, promosso da Lombardia e Veneto, conferma - in modo clamoroso in Veneto, con più moderazione in Lombardia - quanto sia urgente affrontare la “questione settentrionale”: la parte più produttiva e meglio amministrata del Paese è stanca di fungere da “bancomat” per aree e regioni in cui la spesa - sovente clientelare - è fuori controllo; è stanca di decreti per “Roma Capitale”, piuttosto che “Salva Napoli”; non comprende i privilegi, storicamente superati, delle Regioni a Statuto speciale; non tollera più il modo di “amministrare” della Sicilia di Crocetta... Si tratta di un elettorato che non chiede la secessione e neppure di venir meno ai doveri di “solidarietà nazionale”; esige, tuttavia, che il frutto del proprio lavoro e della propria ‘contribuzione’ venga ben investito e rimanga prevalentemente sul territorio che l’ha prodotto, evitando il perpetuarsi di logiche parassitarie.

Mi aspetto un negoziato serio di Lombardia e Veneto con il Governo centrale che sortisca, appunto, tale risultato: trattenere al Nord larga parte delle tasse che il Nord paga, in modo che ne beneficino - in termini di servizi a sostegno di persone, famiglie e imprese - primariamente coloro che si segnalano per produttività. Se così accadesse, ovviamente ne trarrebbero giovamento anche la nostra città, il Cremasco, la Provincia di Cremona...

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Franco Bordo (Democratici e Progressisti): «Doppio flop per il referendum-farsa di Maroni» Il Deputato: «Necessario un cambio di governo in Regione per un migliore servizio ai cittadini» «Il risultato del referendum lombardo mostra il doppio flop conseguito dai promotori di questa consultazione, in primis Maroni e Lega, ma anche 5 Stelle»: così Franco Bordo, Deputato di Articolo Uno - Movimento Democratico e Progressista. «Il primo flop è relativo alla partecipazione, molto contenuta, ampiamente sotto la metà degli aventi diritto; il secondo flop riguarda la gestione del tanto sbandierato voto elettronico, con tempistiche di uscita dei risultati vicine al ridicolo, quando un voto tradizionale avrebbe consentito di conoscere i dati quasi in tempo reale», prosegue il parlamentare. «Come denunciato, il risultato di questo referendum, dal quesito peraltro molto banale, è stato immediatamente strumentalizzato dai proponenti e dalla Lega: in queste ore stiamo ascoltando commenti che riportano all’intollerabile idea di territorio autonomo, il vecchio secessionismo leghista», aggiunge il Deputato. «Questo per noi è un terreno inaccettabile: credo che, ripartendo dalla più che possibile sconfitta elettorale di Maroni, solo un nuovo governo democratico di centrosinistra della regione potrà veramente approfondire le questioni della sussidiarietà e della partecipazione degli Enti locali, nel contesto di una partita più grande e complessa, quella dei servizi che vengono erogati ai cittadini lombardi», conclude Franco Bordo.

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Matteo Piloni (Pd) Il referendum sull'autonomia lombarda ha avuto un'affluenza totale che si è assestata sotto il 40% degli aventi diritto.

Dopo lunghe ore di attesa per conoscere i risultati definitivi (una vicenda al limite del paradosso),i dati ufficiali hanno confermato una partecipazione di circa tre milioni di personeal voto su tutto il territorio regionale. In Provincia di Cremona hanno votato 113.749elettori, pari al 39,90% degli aventi diritto. In città di Cremona l'affluenza è stata del33,07%, a Crema del 38,74% e a Casalmaggiore del 36,97%.

Matteo Piloni, segretario provinciale del Partito Democratico di Cremona ha così commentato i dati referendari: "La possibilità di una maggiore Autonomia per le Regioni è una questione seria, e come tale va affrontata. Maroni, con il suo inutile referendum, ha svilito questo tema solo per avviare la propria campagna elettorale, nel tentativo di nascondere quanto nulla fatto in questi anni sull'argomento. Il tutto a spese dei Lombardi: 55 milioni di euro. Recenti sondaggi ci dicono che il 70% dei Lombardi è a favore di una maggiore autonomia. I risultati del Referendum ci dicono che la maggior parte dei Lombardi non ha voluto partecipare a questo consultazione inutile. Mi auguro che su questo referendum cali il sipario quanto prima e si affronti davvero il tema del regionalismo differenziato. Perché il tema c'è ed è serio".

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Michel Marchi (Pd)  #referendumautonomia due considerazioni veloci:

- per quanto si possa considerare uno spreco di soldi, le urne hanno dato un responso e quindi adesso Maroni avvii il percorso con il Governo;

- Maroni vinse nel 2013 con il 43% (affluenza del 76%), ieri ha votato meno del 40% (tra cui un 5% che ha detto no ed una parte della sinistra che ha scelto di appoggiare il percorso nella sostanza.

Direi che ci sono le basi perché Giorgio Gori faccia una grande campagna elettorale e ponga fine si governi di destra e lega in Lombardia!

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Luigi Lipara (Pd) Poche storie, #Maroni si bulla del risultato di #Zaia. L'operazione è inutile e costosa e non servirà ad ottenere statuto speciale o autonomia fiscale come promesso agli elettori perché la Costituzione non lo permette. Tuttavia in Veneto la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto chiede autonomia, mentre in #Lombardia non ha votato neanche lontanamente la metà più uno degli aventi diritto. Una baracconata inutile, quando Bonaccini già è un passo avanti in Emilia Romagna.

Gravissimo che a 45 minuti dalla chiusura dei seggi ci siano i dati sull'affluenza di oltre 200 sezioni venete dove si votava sulla carta e ZERO sezioni lombarde

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