Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 02.14

Restauro Beni culturali Bene i fondi, ma rispettare le regole di Fillea-Cgil

Il segretario degli edili Cgil al ministro Dario Franceschini: "Nel settore ci sono violazioni sistematiche delle norme. Saranno lavoratori sottopagati a restaurare la Reggia di Caserta o la Valle dei templi?"

| Scritto da Redazione
Restauro  Beni culturali Bene i fondi, ma rispettare le regole di Fillea-Cgil

Per la Fillea è sicuramente una buona notizia l'assegnazione da parte del Cipe di circa 133 milioni a completamento del finanziamento Pon destinato alla manutenzione e restauro di importanti monumenti nel Sud del Paese. Ma il segretario generale degli edili Cgil Alessandro Genovesi chiede al ministro Franceschini “se tali lavori di restauro avverranno ancora in violazione delle leggi e del Codice degli appalti, applicando un ccnl non rappresentativo che toglie diritti e salari ai lavoratori. Al riguardo - aggiunge - diffidiamo il ministro a continuare in tali sistematiche violazioni delle norme e, aggiungeremmo, del buon senso. Uno schiaffo che i tanti lavoratori del settore certo non si meritano e a cui bisogna riconoscere un giusto salario, gli accontonamenti in Cassa Edile e comunque quegli standard di sicurezza e formazione che non possono essere degli optional”.

Tra i beni interessati dai lavori di restauro e valorizzazione, i castelli Svevi di Trani e Brindisi, la Reggia di Caserta, il parco archeologico e il museo di Paestum, il Palazzo Reale di Napoli, il parco della Valle dei Templi ad Agrigento, il parco archeologico di Siracusa e quello di Gela. “In questi cantieri verranno rispettate le norme contenute nel codice appalti e ribadite dalla nota del ministro Poletti? Oppure, chi restaurerà la Reggia di Caserta o la Valle dei Templi sarà ancora sottopagato?”, chiede Genovesi: “Il ministro Franceschini e i presidenti di Regione battano un colpo. Noi come sempre siamo pronti a trovare insieme soluzioni, purché si parta sempre dal rispetto delle leggi e dei contratti collettivi firmati da chi è realmente rappresentativo, anche a tutele delle stesse imprese e degli stessi professionisti che vogliono competere sulla qualità, in settori delicati e a forte innovazione, come quelli del restauro e della manutenzione del patrimonio artistico italiano”.

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