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Reti, innovazione e turismo per uscire dalla crisi

| Scritto da Redazione
Reti,  innovazione e turismo per uscire dalla crisi

Workshop promosso dalla Confcommercio
Reti,  innovazione e turismo per uscire dalla crisi
Magda Antonioli “Cremona ha più opportunità di crescita di Rimini”

Cremona, 7 maggio 2012. – Le reti sono una opportunità, per le piccole imprese di pensare in grande. Unire gli sforzi è più che mai necessario perché, come ha spiegato questa mattina, a Palazzo Vidoni, Luca Zanderighi, docente al Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche dell’Università di Milano, anche superando la crisi “nulla sarà più come prima”. Guardare al futuro significa interrogarsi si nuovi modelli economici e sociali. Serve voglia, coraggio, determinazione a trasformare la crisi e i suoi cambiamenti in una opportunità”. “Occorre uscire dal proprio negozio, mettersi insieme per aumentare la creatività, per dare un vantaggio al territorio che sia significativo e stabile” gli fa eco il direttore generale di Confcommercio Lombardia Giovanna Mavellia. Nel corso del workshop organizzato da Confcommercio regionale e da quella provinciale, al quale ha partecipato anche Magda Antonioli, direttore del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi, oltre al presidente Claudio Pugnoli e al direttore Laura Guglia, è emerso che le “reti d’impresa e l’innovazione” non sono “la ciambella di salvataggio cui aggrapparsi per superare la crisi ma sono uno strumento utile (e necessario) per guardare al futuro. Perché la via obbligata è rimboccarsi le maniche e sviluppare business”. In questo percorso le imprese non sono lasciate sole. Nel corso del workshop sono stati presentati i bandi regionali dedicati, appunto, alle reti di impresa e alla innovazione. Il primo è finanziato per  cinque milioni di euro, il secondo (finter) ha una dotazione addirittura di sei milioni. “Perché ormai è chiaro – continua Giovanna Mavellia - che l’innovazione non interessa solo l’industria ma riguarda direttamente anche il commercio”. Per il rilancio del territorio e del commercio  il turismo può avere un valore strategico. “Le nuove tendenze del mercato sono attente ai valori della cultura, dell’identità locale ai temi dell’ambiente e all’offerta legata alla qualità della vita. E si prediligono le vacanze brevi. – ha spiegato Magda Antonioli -  Il territorio cremonese ha buone opportunità, caratteristiche che lo rendono appetibile anche a nuove fasce di mercato. Ma deve preparare buoni pacchetti e soprattutto farli conoscere. Solo lavorando in rete si può vincere la sfida. Occorre insomma creare una “catena del valore” con collaborazioni orizzontali (cioè tra chi offre lo stesso servizio) e verticali (cioè tra attività diverse)”. Vincere la sfida, per i relatori è possibile. “Cremona, proprio perché fortemente caratterizzata – ha continuato la professoressa Antonioli - ha forse maggiori possibilità di Rimini”. Gli imprenditori devono essere protagonisti di questo rilancio del territorio. C’è poco da aspettarsi dal pubblico. “E’ difficile credere che in un momento di crisi e di tagli agli Enti Locali e agli investimenti le Amministrazioni possano realizzare ciò che non hanno fatto fino ad oggi”, dichiara la professoressa Antonioli. “Già oggi all’interno di Confcommercio Cremona ci sono reti consolidate, anche se informali.– conferma il direttore Laura Guglia – Si pensi, per quanto riguarda la città, alle Botteghe del Centro o alla Consulta cittadina e, sul territorio, ai gruppi locali nati per dare continuità ai Distretti Diffusi. Si tratta di un patrimonio di saperi prezioso che è in piena sintonia con i bandi. Proprio per questo è necessario lavorare per formalizzare queste reti e poter tradurre le esperienze fatte fino ad oggi in nuovi e ancora più ambiziosi progetti da candidare ai bandi regionali”. “Anche i bandi regionali devono essere uno stimolo – ha concluso Pugnoli – a realizzare progetti per la valorizzazione del territorio con la consapevolezza che in gioco c’è il futuro tanto di Cremona quanto quello delle nostre imprese. Siamo i soli in Lombardia, ad aver visto riconosciuti tutti i Distretti (diffusi e urbani) che abbiamo seguito. Abbiamo le capacità di fare squadra, di lavorare insieme e di presentare progetti di qualità partendo proprio dai bandi regionali. Un valore che, anche in questa occasione, sapremo riconfermare”.

 

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