Mercoledì, 08 maggio 2024 - ore 22.02

Riapre la ex Irisbus, guideranno i cinesi

A capo del progetto la cinese King Long

| Scritto da Redazione
Riapre la ex Irisbus, guideranno i cinesi

Coinvolta anche Finmeccanica con lo stabilimento Breda Menarini di Bologna. Presentato il progetto del nuovo polo che riavvierà la produzione di autobus in Italia dopo la chiusura decisa dalla Fiat di Marchionne. Entro il nuovo anno riaprirà la ex Irisbus di Valle Ufita, chiusa dalla Fiat di Sergio Marchionne a fine 2011 e sarà a guida Cinese. Lo stabilimento farà parte infatti di un nuovo polo industriale degli autobus (Industria italiana autobus, Iia in sigla) presentato alle istituzioni e ai sindacati dagli investitori cinesi di King Long (primo produttore di autobus al mondo), in un incontro al Ministero dello Sviluppo economico a cui hanno partecipato anche rappresentati del gruppo Fiat e di Finmeccanica (che sarà parte della newco nella quale confluirà la Breda Menarini Bus di Bologna).La newco dovrebbe assorbire le attività e tutti i lavoratori dei due produttori nazionali di pullman (Irisbus e Breda), in totale 500 persone, e sarà controllata all'80-85% dalla filiale nazionale del primo produttore di autobus al mondo, la King Long. Finmeccanica manterrà invece una quota di minoranza ancora da definire tra il 15-20%.La società – riferisce l'Ansa - vedrà la luce entro fine maggio, quando si avvierà la prima fase del progetto che prevede l'incorporamento di Breda Menarini. A settembre inizierà invece acquisizione dell'impianto avellinese.I sindacati hanno manifestato una prudente soddisfazione per il progetto, in attesa di dettagli sul piano industriale, gli investimenti e le garanzie occupazionali. La Fiom dà un giudizio “positivo” sul ruolo svolto dal governo, ma nel merito attende gli incontri di approfondimento fissati per il 13 e 17 giugno. Le linee guida presentate, ha detto Rosario Rappa, segretario nazionale Fiom, “necessitano di ulteriori approfondimenti e confronti, a partire dal volume di investimenti, ricadute occupazionali e relative garanzie che il Governo deve rendere esplicite, assicurando il suo ruolo di garante". "Il progetto presentato- conclude - non è quello che la Fiom persegue di costituzione di un polo pubblico nazionale dei trasporti".

fonte: rassegna sindacale

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