Lunedì, 06 maggio 2024 - ore 16.32

Rifiuti in Lombardia, Piffari (idv): Strumentale il no della Regione

| Scritto da Redazione
Rifiuti in Lombardia, Piffari (idv): Strumentale il no della Regione

Il segretario Lombardo dell'IDV On. Sergio Piffari interviene con una riflessione politica riguardo la risoluzione adotta dal Consiglio contro l'invio dei rifiuti Campani.
Ho vissuto sulla mia pelle – esordisce Piffari – l'esperienza in Commissione Ambiente alla Camera, sulla gestione dell'emergenza rifiuti in Campania negli anni scorsi. E ben conosco il contenuto dei cinque decreti urgenti adottati per farvi fronte. Già allora come Partito facemmo notare quanto quel tipo di misure non avrebbero sortito altro risultato che una superficiale politica dell'una tantum. Constatiamo oggi, che si continua nel solco di quella strategia, a non vedere al di là dell'immediato periodo, e questo non farà altro che perpetuare il fenomeno.
Non sorprende dunque – continua il deputato bergamasco – che il nodo alla fine è arrivato al pettine anche in Lombardia, dove è stata approvata una risoluzione contro l'invio dei rifiuti Campani nella nostra regione. Questo dietrofront di palazzo Pirelli non è altro che una misura di propaganda, con cui lo stesso schieramento che allora propugnava la necessità dei decreti d'urgenza, oggi si vuole dimostrare paladino della difesa ambientale in nome di non si sa bene quale criterio campanilista.
E' facile oggi dichiarare che non ci si vuole più far carico del problema, adducendo alla mancanza di capacità degli amministratori Campani, ma il problema, come ben sanno i consiglieri lombardi ha tutta un'altra dimensione.
Infatti - spiega Piffari - la politica, e deve essere ribadito ad ogni schieramento e colore, deve accettare l'ineludibile fatto che l'unica soluzione per questo fenomeno è la strategia della raccolta differenziata, che permetterebbe un'adeguata risposta alle dinamiche di consumo e di riciclo su tutto il territorio. E' dunque doveroso richiamare l'attenzione dei cittadini su questo tema , e rammendargli che su questo fronte ben poco è stato fatto, al punto che oggi le maggiori città italiane, tra cui spicca in termini inequivocabili la civilissima metropoli di Milano, rimangono drammaticamente ferme nella gestione del riciclo.
Da questo punto di vista bene ha fatto l'assessore Belotti, a fermare il Piano di autorizzazioni volte alla costruzione dei nuovi inceneritori nel territorio lombardo, che altro non sono che un freno alla raccolta differenziata, ma è altrettanto necessario ribadire che la vicenda non si esaurisce con un divieto amministrativo come questo.
Il limite di questa decisione va ricercato oltremodo nella particolarità della concezione stessa dei rifiuti solidi, ormai trattati come merce economica di mercato.
Se parliamo di mercato, a quel punto bisogna confrontarsi con la sua quintessenza fisiologica : il profitto. E sulla logica del Profitto è necessario un ulteriore ragionamento.
Sappiamo bene che i rifiuti di ridotto volume, vengono considerati alla stregua di “non pericolosi” e pertanto possono essere trasportati senza vincoli al di fuori della regione di produzione. Siamo perfettamente consci che su questo “trasporto” s'inseriscono le vere e proprie furbate dai contorni illegali sulle quali hanno visto spiccare le compagini criminose di Lazio e Campania. Sappiamo bene altresì, che se queste organizzazioni, vere e proprie Eco-Mafie, s'inseriscono nel mercato dei rifiuti, sono in grado di generare due inquinamenti : uno vero e proprio all'ecosistema, come ad esempio la dispersione in discariche abusive, se non addirittura nello spargimento in mare aperto, e l'altro altrettanto grave, quale l'alterazione del tessuto economico legale del Paese.
 
Pertanto se un fenomeno di questa portata, di interesse nazionale, viene gestito con questi criteri localistici è inevitabile che per assurdo si arrivi ad integrare la crescita mafiosa.
Pertanto - conclude Piffari - è necessario che la Regione Lombardia, nel rispetto della sua Istituzione e dei suoi cittadini porti al più presto la questione sul tavolo della conferenza permanente Stato-Regioni, che è la sede appropriata per il confronto diretto all'individuazione delle soluzioni in materia.
Se si continuerà invece ad affrontare la questione rifiuti con questo irresponsabile scaricabarile tra le Istituzioni , continueremo a far pagare ai cittadini e alle aziende i profitti mafiosi, con il beffardo risultato di non riuscire a spegnere nemmeno gli inceneritori.

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