Sabato, 27 aprile 2024 - ore 11.39

DISCARICA DI AMIANTO A MARMIROLO, POLLINI (M5s): «Fermiamo questa follia,

Lombardia non diventi la discarica d’Italia

| Scritto da Redazione
DISCARICA DI AMIANTO A MARMIROLO, POLLINI (M5s): «Fermiamo questa follia,

DISCARICA DI AMIANTO A MARMIROLO, POLLINI (M5s): «Fermiamo questa follia, Lombardia non diventi la discarica d’Italia»

«In un territorio molto ristretto fra il mantovano e il veronese sono stati presentati ben 3 progetti per nuove abnormi discariche di amianto. È una follia» dichiara la Consigliera regionale M5S Paola Pollini, che prosegue: «Oggi ho depositato in Regione un’interrogazione, per chiedere lo stop del progetto di discarica di rifiuti contenenti amianto nel Comune di Marmirolo.

Il Comune ha 7.500 abitanti, eppure il proponente vorrebbe costruire una discarica di 350.000 metri cubi. Il conferimento annuo sarebbe di 108.000 tonnellate di rifiuti pericolosi contenenti amianto, praticamente il 30% dei rifiuti di questo tipo, che ogni anno vengono conferiti in discarica in tutta l’Italia. Condivido l’indignazione dei cittadini che si stanno mobilitando costituendo Comitati, raccogliendo firme, appellandosi ai Sindaci e alle Istituzioni. Come M5S vogliamo essere al loro fianco e mettere in campo ogni azione necessaria, per provare a fermare questa follia. 



Purtroppo, non si tratta di un caso isolato. Progetti simili sono stati presentati anche nei vicinissimi Comuni di Valeggio sul Mincio e Villafranca di Verona. Se realizzati, questa piccola area territoriale diventerebbe il più grande polo italiano di discariche di amianto. Prima il centrodestra, approfittando dello sciagurato “Sblocca Italia” di Renzi, ha trasformato la Lombardia nella discarica d’Italia, per alimentare gli inceneritori. Ora, come se non bastasse, vuole trasformarla nel centro di stoccaggio dell’amianto. Noi non ci stiamo.



Il progetto di Marmirolo presenta inoltre molteplici criticità. Innanzitutto, i terreni su cui dovrebbe insediarsi la discarica hanno falde di acqua potabile vulnerabili al percolato. Cosa succederebbe se il fondo della discarica perdesse fibre di amianto e finissero nelle acque di falda? Inoltre, la rete viaria esistente non è stata progettata per sopportare ulteriori carichi da traffico pesante, con le relative emissioni in aria di inquinanti. C’è poi la valenza naturale, agricola e turistica del territorio. Vicino al sito insediativo passa infatti la Ciclovia del Sole, una delle più importanti a livello europeo per il turismo ciclistico, che è in forte aumento negli ultimi anni.

In quell’area gli Enti competenti stanno anche valutando la riattivazione di una ferrovia storica a fini turistici, progetto che sarebbe incompatibile con la discarica. Anche la Provincia di Mantova si è espressa negativamente sostenendo che il progetto ≤si pone in contrasto con tutti gli strumenti di programmazione e pianificazione provinciali e comunali≥. È scritto nero su bianco in osservazioni che pochi giorni fa la Provincia ha depositato in Regione, ente competente in questa fase.

In prossimità della discarica vi sarebbe poi il Parco del Mincio, Ente fortemente tutelato per la sua valenza naturalistica. Infine, ci sono molte produzioni tipiche locali che non trarrebbero certo beneficio dalla prossimità a un simile ecomostro.

Esistono trattamenti chimici e fisici dei rifiuti contenenti amianto, che consentono di evitare il ricorso alla discarica, come evidenziato da innumerevoli studi e ricerche che ho citato nell’interrogazione. Bisognerebbe ricorrere a tali metodi invece, di progettare discariche da incubo solo perché più economiche. Prima del profitto vengono la tutela dell’ambiente, della salute, dei territori».

 

Milano, 28 marzo 2024

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