Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 19.50

Riflessioni sulla Legge sul Biotestamento di Andrea Ermano

Caro Fausto,Il signor Fausto, un nostro affezionato lettore, la mattina di venerdì scorso ha acceso il computer e, dopo avere letto l'apertura dell'ADL sul biote¬sta¬mento, ci ha inviato queste righe: "La stragrande maggioranza di famiglie e ospedali già risolvevano il problema senza una legge. Il Parlamento ha perso tempo per un minuscolo interesse di minuscoli partiti".

| Scritto da Redazione
Riflessioni sulla Legge sul Biotestamento di Andrea Ermano

Riflessioni sulla Legge sul Biotestamento di Andrea Ermano

Caro Fausto,Il signor Fausto, un nostro affezionato lettore, la mattina di venerdì scorso ha acceso il computer e, dopo avere letto l'apertura dell'ADL sul biote¬sta¬mento, ci ha inviato queste righe: "La stragrande maggioranza di famiglie e ospedali già risolvevano il problema senza una legge. Il Parlamento ha perso tempo per un minuscolo interesse di minuscoli partiti".

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Complimenti al signor Fausto per la velocità mentale la formulazione concisa, a fronte di "atei devoti" che ci hanno invece messo diversi giorni e migliaia di battute in più per dire quasi la stessa cosa.

La legge sul fine vita e contro l'accanimento terapeutico approvata dal Senato il 14 dicembre scorso ha dato luogo a spe¬cu¬la¬zioni molto "devote", ma non proprio disinteressate, sulla "eutanasia" cui questa normativa farebbe da apripista… In quale Parlamento? Lasciamo stare. E lascia¬mo stare anche le gratuità scaricate un tanto al quintale sugli eroi civili di questa battaglia, Welby ed Englaro, sui quali si sono particolarmente accaniti i maestri dell'insulto eloquente in punta di forchettone.

Torniamo, piuttosto, a quello che dice il signor Fausto circa la "stragrande maggioranza di famiglie e ospedali" che "già risolvevano il problema senza una legge". Vero, perché prima della legge sul biotestamento, quando la salute di una persona cara si faceva disperata, qualche mano pietosa era chiamata nell'ombra, a "staccare la spina", in silenzio, senza sollevare inutili polveroni…

Polveroni? Mica tanto inutili se, nella coscienza di Fausto (e di tanti altri), non sussiste il benché minimo dubbio etico o deontologico circa la legittimità dello "staccare la spina" quando questa scelta risulti idonea a evitare l'accani¬mento terapeutico su (contro) una persona cara.

Ma allora non si può parlare di "un minuscolo interesse di mi¬nu¬sco¬li partiti", tanto più che la Camera, il Senato come pure le mag¬gio¬ri formazioni politiche del paese e la stragrande maggioranza de¬gli italiani è decisamente favorevole alla regolamentazione per legge.

Il consenso generale intorno alle disposizioni sul fine vita si deve, probabilmente, anche all'esperienza dolorosa che troppi sono stati costretti a 'inghiottire' nel limbo dei si fa ma non si dice, in un lutto collettivo sempre più vasto, e pur sempre avvolto d'illegalità.

Editoriale ADL di di Andrea Ermano

Fonte L'AVVENIRE DEI LAVORATORI Svizzera

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