Martedì, 30 aprile 2024 - ore 07.15

Rifondazione Comunista/Sinistra Europea: ‘Per un processo unitario della sinistra’

Diffondiamo la prima parte della nota della Segreteria Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

| Scritto da Redazione
Rifondazione Comunista/Sinistra Europea: ‘Per un processo unitario della sinistra’

Care compagne e cari compagni,

la riunione di venerdi 11 u.s. del tavolo delle forze di sinistra che avevano sottoscritto il documento “noi ci siamo. Lanciamo la sfida” si è risolta con una rottura che ha impedito di procedere alla convocazione dell’Assemblea unitaria del 15/17 gennaio, come era previsto dal documento unitario e come noi abbiamo riproposto.

Dopo settimane di discussioni ci siamo infatti trovati dinnanzi alla comunicazione dell’intenzione da parte di coloro che fanno parte di Sinistra Italiana di anteporre la costruzione di un nuovo partito di sinistra – con la richiesta di sciogliere tutti i partiti esistenti come condizione di partecipazione alla costruzione del nuovo partito - alla proposta su cui avevamo lavorato per mesi di dar vita ad un processo unitario per un nuovo soggetto politico.

In questo contesto non ci siamo opposti al fatto che le forze che hanno dato vita a Sinistra italiana decidessero di trasformarsi in un partito. Abbiamo detto con forza che questa eventualità non doveva cancellare o spostare alle calende greche l’esigenza prioritaria e centrale di costruire un soggetto unitario di tutte e tutti. Per questo abbiamo riproposto la necessità di dar vita all’assemblea del 15/17 gennaio – come previsto dal documento sottoscritto unitariamente da tutte le forze della sinistra – al fine di far partire un soggetto unitario della sinistra che comprendesse tutte e tutti: singoli uomini e donne come partiti, associazioni, comitati. Non è stato però possibile trovare un punto di mediazione vista la volontà di chiudere il percorso in un nuovo partito. In quel contesto anche il documento che Act ha presentato all’inizio della riunione non poteva svolgere il ruolo di mediazione che pure si prefiggeva.

La riunione si è quindi divisa sull’alternativa tra fare un nuovo partito o invece costruire un soggetto unitario di cui possano far parte tutte e tutti coloro ritengano necessario sconfiggere il neoliberismo. Perché non condividiamo l’idea di fare un nuovo partito. Oggi l’urgenza è quella di aggregare forze per sconfiggere il neoliberismo che viene impersonato sul piano politico tanto dal centro destra quanto dal centro sinistra. Il neoliberismo sta portando l’Italia, l’Europa e il mondo alla catastrofe sociale ed ambientale e sta tragicamente riproponendo la guerra come modalità di soluzione dei problemi della crisi economica. E’ un neoliberismo barbarico contro cui occorre costruire un fronte ampio in grado di individuare obiettivi concreti ed auspicabili per la maggioranza delle popolazione. Per questo serve un soggetto politico a “bassa soglia di ingresso”, che unisca ciò che il neoliberismo divide. Per questo abbiamo addirittura parlato di un CLN contro il liberismo: occorre aggregare forze, lotte e volontà senza pensare di mettersi a fare l’analisi del sangue a chi dobbiamo aggregare. Questo per avere la forza sufficiente per fermare il neoliberismo. Occorre costruire un punto di riferimento che sia in grado di essere percepito come proprio da coloro che vengono danneggiati dalle politiche neoliberiste. Dagli operai che perdono il posto di lavoro ai giovani condannati ad una vita di precarietà e disoccupazione, ai risparmiatori truffati dalla banche. In questo contesto l’idea di fare un nuovo partito al posto del soggetto unitario è sbagliata e non risponde alla necessità di costruire una alternativa di governo al disastro che Renzi a Salvini stanno producendo.

Le forze che si oppongono da sinistra al neoliberismo sono assai variegate e articolate. Questo non solo in Italia ma in tutta Europa. Nella stessa America Latina molte esperienze – dall’Uruguay alla Bolivia – sono basate proprio sulla capacità di unire in un percorso comune singole persone e il complesso delle aggregazioni sociali, culturali e politiche che in forme di verse combattono il neoliberismo. Questa situazione la si può valutare come si vuole ma costituisce un fatto con cui fare i conti. Per costruire una forza politica efficace per sconfiggere il neoliberismo occorre quindi darsi una struttura organizzativa che permetta la partecipazione di tutti i soggetti – individuali e collettivi – e che adotti forme di organizzazione in grado di aprirsi alle diverse esperienze.

Inoltre non esiste alcun presupposto per fare un partito unico della sinistra. I partiti sono nati storicamente su ipotesi forti, storicamente fondate. E’ stato così per le grandi correnti storiche: per i comunisti, i socialisti, i democristiani, i liberali, etc. E’ stato così per lo stesso PDS di Occhetto nato dall’idea che il comunismo era finito o per Rifondazione Comunista, nata dall’idea di rifondare la prospettiva politica comunista nel nuovo capitalismo neoliberista e facendo fino in fondo i conti con lo stalinismo. Oggi non esiste già bella pronta un’idea forza unificante di tutti coloro che vogliono sconfiggere il neoliberismo. Esiste una ricca pluralità di pratiche, aggregazioni e volontà individuali che devono trovare un comune campo di iniziativa politica e uno spazio pubblico di confronto per costruire una nuova idea forza che faccia i conti con gli enormi disastri prodotti dal capitalismo neoliberista. Per questo abbiamo proposto un soggetto politico unitario della sinistra antiliberista che si concentrasse e facesse iniziativa politica sul 90% delle cose che ci uniscono e lasciasse fuori dalla porta il 10% che ci divide.

Per questo la nostra proposta in questi anni come oggi è sempre stata quella di dare vita ad un soggetto politico unitario della sinistra che si ponesse l’obiettivo di diventare un soggetto di popolo, che si rivolgesse a quella maggioranza della popolazione che viene oggi defraudata dalle politiche di Draghi e della Merkel. Per questo motivo abbiamo partecipato convintamente all’Altra Europa con Tsipras, a partire dalle elezioni europee e in tutta la fase successiva, ne abbiamo condiviso le prese di posizioni e le proposte e consideriamo indispensabile e centrale il suo ruolo nella fase attuale.

Per esplicitare concretamente come pensiamo di costruire questo soggetto abbiamo inviato mercoledì 9 dicembre u.s. a tutti gli esponenti del tavolo della sinistra una proposta concreta che qui di seguito riproduciamo. Come si vedrà non si tratta della proposta di fare una federazione o un cartello elettorale, ma della proposta di un soggetto unitario vero e plurale, di tutta la sinistra antiliberista.

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