Sabato, 27 aprile 2024 - ore 19.02

Riforma del senato e delle Regioni. La Lombardia approva e propone migliorie

Pronunciamento unitario sul ddl costituzionale, poi la Lega insiste sull'autonomia e inciampa sul numero legale

| Scritto da Redazione
Riforma del senato e delle Regioni. La Lombardia approva e propone migliorie

La Regione Lombardia, nel solco di quanto deciso con le altre Regioni italiane, chiederà al Governo di apportare migliorie al disegno di legge costituzionale, che le riguarda direttamente. È questo l'esito della travagliata seduta di Consiglio di mercoledì 16 aprile, finita con una spaccatura in seno alla maggioranza che ha causato la chiusura anticipata dei lavori per mancanza di numero legale. L'errore della Lega, con la lista Maroni e Forza Italia, è stato quello di voler a tutti i costi inserire in discussione anche due ordini del giorno sulla Lombardia a statuto speciale, rompendo di fatto il fronte delle regioni nell'interlocuzione con l'esecutivo. Il documento approvato a larga maggioranza (astenuti i 5 stelle) esordisce così: "Regione Lombardia condivide la necessità di dare concreta attuazione in tempi brevi al processo di riforma in corso e intende fornire, in uno spirito di leale collaborazione, il proprio contributo al progetto di revisione dell'architettura istituzionale…". E ancora: "Regione Lombardia esprime la propria posizione favorevole al superamento del bicameralismo paritario, con una significativa riduzione dei parlamentari, e all'istituzione di un Senato delle autonomie, differenziato per composizione e con funzioni proprie al di fuori del circuito della fiducia con il governo". Detto questo, la Lombardia chiede di parametrare i seggi senatoriali alla popolazione delle Regioni (secondo il testo approvato dal consiglio dei ministri ogni regione ha due senatori), di meglio ripartire le funzioni riassegnate a Stato e Regioni, di cancellare la "clausola di supremazia" che permette allo Stato di intervenire anche sulle materie di competenza delle Regioni e di concedere al Senato (delle Regioni) e delle Autonomie di partecipare alla definizione delle norme sul coordinamento della finanza pubblica e sull'ordinamento degli enti locali. Infine, di garantire alle Regioni che rispettano i costi standard e i parametri di virtuosità di ottenere forme di autonomia differenziata. "Grazie alla responsabilità dell'opposizione - spiega il capogruppo Enrico Brambilla - il Consiglio regionale ha votato un ordine del giorno che sostiene il disegno di legge di riforma della Costituzione presentata alle Camere dal presidente Renzi ma che, in linea con quanto concordato con le altre Regioni italiane, chiede che si rafforzi il ruolo del Senato delle autonomie e si specifichino meglio i compiti delle regioni, verso un regionalismo più avanzato e più efficiente". Molto meno positivo, viceversa, il giudizio del capogruppo democratico sugli ordini del giorno pro statuto speciale (qui e qui) approvati giovedì mattina, non senza inciampi, dopo la spaccatura della sera prima: "La coalizione di Maroni si attesta su una battaglia fuori dal tempo. Tutte le regioni hanno deciso di proporre al governo diverse migliorie al disegno di legge costituzionale in un'ottica di difesa e valorizzazione delle proprie competenze e di miglior definizione del ruolo del senato delle autonomie. La maggioranza di Maroni è stata invece irresponsabile, ha preferito indebolire il fronte unitario delle regioni con una proposta velleitaria come la richiesta di autonomia della sola Lombardia. Fossero almeno stati coesi, al contrario hanno litigato a scena aperta sulle poltrone da assessore, trovando una tregua solo a mattina inoltrata, dopo un mercanteggiamento durato tutta la notte. L'NCD, il giorno prima fortemente critico, ha infine calato le braghe: presto vedremo in cambio di quale poltrona. Altro che ideali".

Fonte: Pd Lombardo

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