C'è un aumento dei costi per i cittadini che dovranno ricorrere all'arbitrato, nessuna soluzione al problema degli organici"
Questa mattina sono state approvate definitivamente le misure in tema di arretrato e degiurisdizionalizzazione della giustizia civile. La Cgil e la Fp Cgil, "pur condividendo la necessità di intervenire sull'arretrato civile, ritengono che tale provvedimento non aggredisca alcuni problemi strutturali del sistema, oltre a determinare un aggravio dei costi a carico dei cittadini che dovranno ricorrere all'arbitrato". E' quanto si legge in una nota congiunta.
In primo luogo, proseguono i sindacati, "non si tocca il nodo del sottodimensionamento degli organici. Mancano cancellieri e personale amministrativo: non si può prescindere da un piano di reclutamento e/o assunzione che colmi le gravi carenze di personale, circa 9.000 ad oggi su tutto il territorio nazionale. Inoltre occorre dare una risposta ai quasi 3.000 tirocinanti, prevedendo risorse adeguate oltre che un percorso che conduca alla loro stabilizzazione".
Se a questo si aggiunge il blocco dei contratti nazionali e il congelamento dei salari contenuti nella legge di stabilità, poi, "risulta evidente che si tratta dell'ennesima riforma che non valorizza i lavoratori. Anche per queste ragioni la Cgil sarà in piazza l'8 novembre prossimo per la manifestazione nazionale dei lavoratori pubblici".
"Una vera riforma della giustizia deve aggredire la criminalità economica, che costa a questo paese svariati miliardi euro. Ciò significa mettere in campo una battaglia concreta contro corruzione ed evasione fiscale, anche attraverso alcune norme ad hoc, dalla ripenalizzazione del falso in bilancio alla revisione dei termini di prescrizione nel processo penale", concludono.
Fonte: rassegna sindacale
