Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 11.28

Salini. Preoccupato per la discarica di amianto

| Scritto da Redazione
Salini. Preoccupato per la discarica di amianto

Salini: "Primi a chiedere analisi sulla falda". Voto compatto di Pdl e Lega
“Abbiamo lavorato in silenzio senzaa farci trascinare nelle polemiche. Abbiamo affrontato il problema con attenzione, partecipando in modo attivo a tutti gli incontri tecnici”.
Così nel Consiglio provinciale di martedì 19 luglio, il presidente Salini ha ribadito l’atteggiamento della Giunta provinciale di Cremona sulla richiesta di discarica di rifiuti speciali non pericolosi contenenti amianto a Cappella Cantone,  in località Retorto. La posizione della Giunta provinciale è sempre stata questa: le discariche servono per stoccare l’amianto che si trova sui tetti (dove è nocivo). E ogni territorio dovrebbe dotarsi di un luogo adatto nel quale smaltire i propri rifiuti. In linea di principio, le discariche si possono fare se rispettano le regole.
Insomma: rispetto della legge, massima serietà e ascolto del territorio. Senza ideologia. Anzi, dando prova di grande senso di responsabilità: “I primi a chiedere un approfondimento sulla falda siamo stati proprio noi - ha precisato in Consiglio il presidente Salini - Durante la Conferenza dei servizi del luglio 2010 abbiamo rilevato che nessuno, fino ad allora, aveva chiesto analisi dettagliate sul franco della falda”. Sembra incredibile, ma sull’aspetto specifico non erano pervenute richieste formali. “Oggi siamo in procinto di conoscere l’esito di quelle verifiche (i risultati sono attesi per fine agosto, ndr), che per legge devono durare un anno - ha aggiunto Salini - Alla fine saremo in condizioni di esprimere un giudizio fondato”.
Il concetto ribadito in Consiglio è chiaro:  la prescrizione più importante riguarda il monitoraggio della falda, e proprio grazie alla  posizione ferma dell’assessore Pinotti nella Conferenza dei servizi del luglio scorso, è stato dato il primo vero stop alla discarica, dopo anni di parole inconcludenti.
“Nella Conferenza dei servizi del 9 giugno di quest’anno - ha aggiunto il presidente Salini - abbiamo constatato che chi aveva presentato il progetto non sapeva rispondere alla semplice domanda di un funzionario della Regione sul quantitativo di materiale con il quale avrebbero assicurato il franco della falda. A alla luce di tutto questo, oggi il progetto suscita preoccupazione”.
Ad oggi le modifiche al progetto effettuate fin qui sembrano insufficienti. Servono ulteriori verifiche. In questo momento, il giudizio della Giunta è che il progetto, così com’è, non convince. “Questo non significa che la Provincia cambia idea o posizione sullo smaltimento dell’amianto ma solo che la Giunta tace durante le verifiche e parla quando sta per concludersi il percorso. Si chiama coerenza”, ha concluso il presidente Salini, che ha definito di grande impegno ed “eleganza istituzionale” l’atteggiamento tenuto nella vicenda dall’assessore provinciale Gian Luca Pinotti. “Oggi mancano gli elementi per dire quale posizione verrà tenuta nella prossima Conferenza dei servizi convocata dalla Regione. In ogni caso, se sarà mantenuta la data del 25 agosto - ha annunciato Salini - ne chiederò il rinvio alla Regione. Una volta comunicato l’esito delle verifiche del monitoraggio dell’Arpa, infatti, vogliamo  avere il tempo necessario per fare le opportune valutazioni, esprimere parere tecnico appropriato e condividere i risultati con il territorio. Qui c’è una norma che richiede il rispetto di un franco di falda di almeno due metri. Verifichiamo che questa norma sia rispettata”. Alla fine dell’intervento in Consiglio, il presidente Salini ha ricordato che “le amministrazioni provinciali non autorizzano le discariche. Purtroppo le Province non hanno l’ultima parola neppure sul piano cave. Chiedo che il dibattito politico sia serio e libero da pregiudizi”.

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