Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 13.29

Sanità, Rilievi del Governo sostanziali, scelta di non impugnare la normativa

Riforma sanità Lombardia, Fumagalli (M5S): «Rilievi del Governo sostanziali, sorprende la scelta di non impugnare la normativa»

| Scritto da Redazione
Sanità, Rilievi del Governo sostanziali, scelta di non impugnare la normativa

RIFORMA SANITÀ LOMBARDIA, DEGLI ANGELI: “RILIEVI DEL GOVERNO

SOSTANZIALI, SORPRENDE LA SCELTA DI NON IMPUGNARE LA NORMATIVA”



“I RILIEVI EFFETTUATI DAL GOVERNO sulla riforma della sanità

Moratti-Fontana SONO SOSTANZIALI. Le modifiche alle quali la Giunta ha

dovuto sottostare, toccano alcuni dei cardini della legge regionale 22,

non riguardano solo gli errori grammaticali come vorrebbe farci credere

il centro Destra: la PRIMA MODIFICA RIGUARDA LE CASE DELLA COMUNITÀ,

che come da nostra pregiudiziale non potranno essere gestite dalle

cooperative di MMG”. Lo dichiara Marco Degli Angeli, consigliere

pentastellato di Regione Lombardia il quale poi precisa come “Questa

modifica, recependo le indicazioni del PNRR, ne impedirà la sostanziale

privatizzazione”.



Di notevole impatto anche la richiesta di centralizzazione degli

accreditamenti pubblici e privati. Gli accreditamenti dei singoli

istituti e le relative contrattualizzazioni non potranno essere gestiti

dalle singole ATS, ma dovranno essere centralizzate e autorizzate da

Regione Lombardia. “Un provvedimento - precisa - che pare essere il

preludio all’ATS unica, come da nostro disegno di legge o ad una

struttura ad hoc che opererà in luogo dell’attività delle singole

ATS, di fatto svuotate di gran parte delle loro funzioni”.



Continua Degli Angeli: “Il terzo punto riguarda le nomine dei

direttori che vengono ricondotte al rispetto della normativa nazionale

e

non alla scelta politica, richiamando la disciplina prevista dal d. lgs

502 del 992 per i direttori di distretto. Di notevole impatto, anche se

confinato nell’ambito dei principi generali, il rilievo posto dal

governo ai chiarimenti necessari riguardo la declinazione che Regione

Lombardia intenda conferire al concetto di equiparazione fra pubblico

privato.

Lette le carte - conclude il consigliere - capiamo il motivo per cui la

maggioranza abbia impedito fino all’ultimo ai consiglieri

d’opposizione di consultarle. Ora sappiamo che la legge regionale 22

dovrà tornare in aula per correggere alcune violazioni sostanziali alla

normativa nazionale, al punto che stupisce la decisione del ministero

di

non impugnare la legge”.

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