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Soddisfazione di CNA per i pagamenti in 30 giorni

| Scritto da Redazione
Soddisfazione di CNA per i pagamenti in 30 giorni

Approvato il D.L.vo che impone alle pubbliche amministrazione pagamenti alle aziende in 30 giorni dal 1 gennaio 2013. Alcuni dubbi ancora legati alla possibilità che gli Enti, non assegnino lavori per mancanza di risorse: serve una revisione del patto di stabilità per le amministrazioni “virtuose”.
Cremona 4 dicembre 2012 - Dal 1° gennaio 2013 le pubbliche amministrazioni avranno 30 giorni per pagare i fornitori. Questa disposizione vale per la pubblica amministrazione che questa volta non avrà più scuse, ma vale anche per le imprese nel caso di transazione azienda-azienda salvo accordi diversi. Le nuove regole, frutto dell'approvazione del decreto legislativo che attua la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 febbraio 2011 "relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento delle transazioni commerciali", erano attese da Cna e più volte l’Associazione provinciale di Cremona aveva sollecitato Enti e Istituzioni affinché spingessero per questo importante provvedimento.
“Siamo soddisfatti – esprime Massimiliano Montani, Presidente della CNA di Cremona - per le modifiche introdotte con il Decreto Legislativo 192/2012, fortemente sollecitate da noi e destinate ad innovare le prassi di pagamento nelle transazioni commerciali caratterizzate, in Italia, da tempi eccessivamente lunghi. Naturalmente occorrerà vigilare sulla corretta applicazione delle nuove disposizioni, per poterne valutare l’efficacia individuando, se necessario, eventuali miglioramenti.”
La nuova disciplina rafforza la tutela dei creditori attraverso una migliore definizione dell’ambito di applicazione, l’introduzione di termini di pagamento non derogabili da parte delle pubbliche amministrazioni e l’irrigidimento dell’impianto sanzionatorio.
Le nuove procedure scatteranno per le transazioni commerciali che si concluderanno dal 1° gennaio 2013 in poi. Il nuovo decreto distingue, inoltre, tra transazioni commerciali fra imprese e transazioni fra imprese e pubbliche amministrazioni, riconoscendo alla prima tipologia una maggiore flessibilità nei rapporti contrattuali.
Nel decreto sono previste delle deroghe, in particolare per Asl, ospedali e imprese pubbliche che possono portare a 60 giorni il termine massimo.
“A differenza di quanto accadeva fino ad oggi – continua Montani - con l'ingresso della direttiva in caso di ritardo i comuni dovranno pagare gli interessi di mora. Per le imprese invece ci sarà maggiore libertà contrattuale: oltre a concordare l'entità degli interessi moratori potranno decidere, pattuendolo per iscritto, anche di superare la soglia massima dei 60 giorni per pagare. Anche se la notizia pare davvero buona temiamo un effetto boomerang dovuto al patto di stabilità delle pubbliche amministrazioni che potrebbero in mancanza di liquidità, non assegnare lavori pubblici, ingessando ulteriormente il mercato. Per far fronte a tale eventualità riteniamo necessario intervenire, da un lato, attraverso una modifica delle regole di contabilità nazionale e dall’altro, attraverso la revisione del patto di stabilità interno che consenta alle amministrazioni locali “virtuose” di assumere impegni di spesa senza sforare i parametri imposti dal patto stesso”.

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