Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 04.26

Soresina L’immigrazione va gestita. E’ un atto di civiltà di Felice Resmini (Soresina)

Sono usciti comunicati, dichiarazioni e anatemi fuori da ogni logica e avulsi dalla realtà: ‘diffusione di malattie’, ‘spendono per loro e non per i nostri’e via di questo passo

| Scritto da Redazione
Soresina L’immigrazione va gestita. E’ un atto di civiltà di Felice Resmini (Soresina)

Egregio direttore, ho letto in questi giorni sul quotidiano da lei diretto prese di posizioni sul problema dei profughi e dell’immigrazione più in generale. Non le nascondo il mio disagio nel sentire i soliti luoghi comuni; solo per citarne qualcuno: ‘prendono 40 euro al giorno’,‘hanno l’albergo pagato’e ‘perché non li ospita in casa propria’e via discorrendo. Le stesse richieste sacrosante da parte della Prefettura di individuare delle aree per gestire lo smistamento dei profughi hanno avuto prese di posizioni irrazionali e strumentali cavalcate e spesso gestite da una becera politica con il solo fine di alimentare la paura e l’insicurezza.

Smettiamola una buona volta con le sensazioni epidermiche e i luoghi comuni! È un film già visto. Il problema dell’immigrazione è molto più complesso e articolato. Nolenti o volenti il fenomeno dell’immigrazione non è più arginabile e pertanto è venuto il momento di ‘stringerci’ per lasciare spazio a chi sta peggio di noi.

Siamo molto diffidenti rispetto ai ‘diversi’e non ci ricordiamo che anche nella nostra storia, quella di ‘noi italiani’, è stato scritto un triste capitolo di immigrazione, fatto di navi straripanti, valigie di cartone legate con gli spaghi e lavori umili ed umilianti. Ora la storia si ripete con la differenza che i poveri del mondo (i più poveri!) non siamo più noi. Un Paese così non mi piace. Rischiamo di essere distrutti dalla cultura individualistica e egoistica che divenuta pensiero unico. Per affrontare la crisi che stiamo vivendo

dobbiamo tutti percorrere strade nuove, che diffondano la cultura e la pratica della solidarietà, unica via percorribile e seria per una nuova società. Rendersi disponibili a gestire un problema reale e gigantesco come quello dei profughi è il minimo sindacale (dal punto di vista umano) che la nostra società può e deve fare?

Felice Resmini (Soresina)

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