Gentile Direttore,
Sono Riccardo, un Cremonese trasferitosi da tempo a Berlino per motivi dilavoro. Un immigrato Italiano in Germania si potrebbe dire, anche se
certamente un immigrato di lusso se confrontato al Sig. Aziz.
La mia esperienza personale mi ha portato a capire che le radici (quella controparte invisibile necessaria ad ogni fioritura) non si ritrovano torcendo il collo all’indietro, nel tentativo di mettere a fuoco quello che ci si è lasciati alle spalle.
Piuttosto, le radici si incontrano strada facendo, stando attenti a dove si mettono i piedi e sperando – anche e solo inconsciamente – di inciampare.
Garantire al Sig. Aziz un’esistenza dignitosa a Cremona significa dunque assicurare ai figli di Mario, Cesare e Salvatore la possibilità di essere riconosciuti come esseri umani
indipendentemente dal fatto che in futuro scelgano (o siano costretti) ad abbandonare l’Italia. Anche i figli di Riccardo, i miei figli che verranno,
potranno sentirsi a casa loro a Berlino e ovunque, nonostante il papà sia nato a Cremona. E se il Sig. Aziz avrà quello che ogni essere umano merita,
allora anche i figli dei ragazzi di Forza Nuova lo avranno.
Quello che è per tutti fa bene a tutti, quello che è per pochi fa male a tutti.
Il presente richiede uno sforzo ulteriore: non dobbiamo inaridirci!
Abbiamo molti esempi davanti ai nostri occhi, e mi auguro saranno sempre di più: in botanica la novità si crea con l’innesto, mentre a livello umano è il
meticcio.
Se la globalizzazione ci vuole tutti uguali noi risponderemo esportando le nostre radici con orgoglio, ma allo stesso tempo creeremo un terreno fertile per accogliere le radici che verranno.
Suona come un augurio, ma è una promessa.
Riccardo
SOS Aziz. Lettera di Riccardo, immigrato Italiano in Germania
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