Sabato, 20 aprile 2024 - ore 05.26

Sottopasso di via Brescia a Cremona La Regione non ha titolo a contestare il comune di G.Azzoni

Signor direttore, per tanti anni ho seguito le problematiche dei Comuni e dei loro rapporti con la Regione. Mi sembra assurdo e grave che la Regione Lombardia contesti al Comune di Cremona il diritto a regolamentare il traffico del sottopasso di via Brescia.

| Scritto da Redazione
Sottopasso di via Brescia a Cremona La Regione non ha titolo a contestare il comune di G.Azzoni

La Regione ha opportunamente finanziato l’eliminazione di passaggi a livello per la funzionalità ferroviaria e stradale. Questo era il suo compito ed a questo fine i Comuni interessati presentarono i progetti relativi. Una volta che il passaggio a livello è stato eliminato ed il sottopasso effettuato congruamente per materiali, costruzione, dimensionamento ecc., la regolamentazione relativa al traffico è prerogativa del Comune e non della Regione. In merito spetta al Comune valutare ed anche variare rispetto a precedenti scelte.

Ho avuto modo di seguire la modifica dello Statuto regionale negli anni ’90 e dopo il 2000 il dibattito sulla applicazione delle modifiche del Titolo V della Costituzione in senso federalista ed autonomista. Il sacrosanto principio della sussidiarietà verticale tra Stato, Regioni e Comuni demanda a ciascun livello le proprie competenze.

Lo spinoso problema delle materie concorrenti non riguarda certo le piste ciclabili. L’aver concesso un finanziamento a Cremona per costruire alcuni sottopassi non trasferisce alla Regione le competenze comunali sul traffico locale e rionale, ferma restando la funzionalità delle opere.

La pretesa che il Comune di Cremona restituisca alla Regione parte dei soldi già spesi per un’opera fatta e funzionante è una pretesa ottusamente burocratica e politicamente contrastante con gli sbandieramenti federalisti ed autonomisti (al limite del localismo) della maggioranza che governa la Lombardia. Considero poi micidiale la tesi di far pagare centinaia di migliaia di euro ad amministratori (di oggi e forse anche di ieri, se la vedrebbero gli avvocati) che nulla di disonesto e di illegale hanno commesso. Simili tesi indurrebbero ogni amministratore, di qualsiasi colore, a paralizzanti timori nell’esercitare le prerogative per cui sono stati eletti. Aggiungo che, secondo me, l’ANCI, la Lega delle Autonomie, il Consiglio delle autonomie locali (istituito anche in Lombardia ai sensi dell’art. 123 della Costituzione) dovrebbero dire qualcosa su un tema come questo.

Giuseppe Azzoni (Cremona)

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