Martedì, 07 maggio 2024 - ore 01.28

Stagione di prosa a Cremona, Michele Placido è ‘Re Lear’ al Ponchielli

Appuntamento per sabato 7 e domenica 8 febbraio, alle ore 20:30

| Scritto da Redazione
Stagione di prosa a Cremona, Michele Placido è ‘Re Lear’ al Ponchielli

Michele Placido porta in scena al Teatro Ponchielli (sabato 7 e domenica 8 febbraio, ore 20:30), una delle tragedie più intense di Shakespeare, Re Lear, in cui si esplora la natura stessa dell’esistenza umana: l’amore e il dovere, il potere e la perdita, il bene e il male, il crollo di tutte le certezze di un’epoca e lo sgomento dell’essere umano di fronte all’imperscrutabilità delle leggi.

I biglietti sono in vendita alla biglietteria del teatro, aperta tutti i giorni feriali dalle 10:30 alle 13:30 e dalle 16:30 alle 19:30 (tel. 0372 022001/02). Questi i prezzi dei biglietti: platea e palchi € 22, galleria € 15, loggione € 10.

Curiosità relative allo spettacolo potranno essere scoperte grazie all’incontro, che si terrà presso il Caffè del Teatro Ponchielli (Corso Vittorio Emanuele, 52), domenica 8 febbraio, alle 18:00, dove Michele Placido dialogherà con Enrico Marcotti, giornalista e critico teatrale del quotidiano Libertà di Piacenza. Ingresso libero.

Re Lear esplora la natura stessa dell’esistenza umana: l’amore e il dovere, il potere e la perdita, il bene e il male, racconta della fine di un mondo, il crollo di tutte le certezze di un’epoca, lo sgomento dell’essere umano di fronte all’imperscrutabilità delle leggi dell’universo.

«Ho frequentato Shakespeare nei più teneri anni dell’adolescenza, improvvisando rappresentazioni notturne per i miei compagni paesani», racconta Placido. «Iniziai la mia carriera proprio come attore nel ruolo del “muro” nel Sogno di una notte di mezza estate, con la regia di Orazio Costa; ho poi interpretato il bastardo nel Re Giovanni, con la regia di Fortunato Simone; Calibano ne La tempesta, con la regia di Sthreler, Petruccio ne La bisbetica domata, con la regia di Dall’Aglio, Macbeth e Otello con la regia di Bellocchio e Calenda. Solo l’assidua frequentazione del mondo di Shakepeare in questi anni tormentati della nostra storia mi ha dato coraggio nel proseguire il cammino senza sorprendermi dell’orrore che noi uomini siamo capaci di scatenare…».

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