La statistica è una scienza o rappresenta il modo migliore per prendere per i fondelli la gente ?
Bisognerebbe vedere in quale campo viene applicata; diventa una gigantesca presa in giro se applicata all’economia di una nazione come l’Italia.
La statistica, in questo caso, transita indifferentemente dall’uguaglianza tra i cittadini alla selettività che esalta una classe mortificando un’altra.
Sappiamo, statisticamente, che la famiglia media italiana guadagna 24.000 euro l’anno; una cifra che non fa scialare, ma che consente di vivere; allora dov’è il trucco ?
Contestualmente alla notizia ISTAT sul guadagno medio della famiglia italiana, ecco un’altra informazione che chiarisce l’equivoco: si tratta della dichiarazione dei redditi di Berlusconi, il quale dichiara un guadagno annuo di 38.000.000 di euro (trentottomilioni di euro); praticamente 1.584 famiglie che non guadagnano nulla, si ritrovano ad avere attribuito un reddito di 24.000 euro.
E’ la regola della statistica, già ben descritta da Trilussa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all'anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso
perch'è c'è un antro che ne magna due.
Diventiamo uguali sulla carta millimetrata della statistica, perdendo anche il diritto di lamentarci per l’eccessiva disuguaglianza.
Ma le regole dell’economia arrivano appena in tempo ad aggiustare le cose e dimostrare che, al contrario, siamo tutti perfettamente uguali.
L’Italia ha un debito sovrano di 1900 miliardi di euro, così ci consolano affermando che siamo tutti uguali, e che ogni italiano sarebbe indebitato per 32.000 euro; ogni italiano , senza distinzione di casta, età, censo, mestiere, tutti sulla stessa barca e a identico titolo: uguali nell’indebitamento perché disuguali nei redditi… è arrivata la giustizia !
Rosario Amico Roxas
