Trasformazione impianti di Biogas in Biometano. La Lombardia svuota la VIA ( GCStorti)
La nostra provincia è ‘ invasa’ da circa 230 impianti di biogas che ormai sono obsoleti e che debbono riconvertirsi in impianti di biometano o chiudere.
Questi impianto sono collocati , in massima parte, in proprietà private dove vi sono allevamenti zootecnici intensivi.
L’evoluzione verso la ‘ transizione ecologica’ prevede appunto la riconversione in impianti di biometano che debbono avere l’autorizzazione dopo la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
La Regione Lombardia ha fatto un’operazione ‘semplice’ come dicono Matteo Piloni (PD) e Paola Pollini del (M5S) di alleggerire in vincoli che obbligano la VIA facendola passare come una operazione di alleggerimento della burocrazia.
Paola Pollini (M5S) evidenzia che : La contraddizione in termini di un Assessore all’ambiente, che rimuove i controlli ambientali è enorme, ma ancor più gravi sono i profili di incostituzionalità legati al provvedimento, che espongono Regione Lombardia al rischio di subire l’ennesima impugnativa
Matteo Piloni (PD ) scrive fra l’altro : ‘LA REGIONE LIMITA LA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE A DANNO DELLA TUTELA DEI TERRITORI E DELLA POPOLAZIONE’
Invece la Coldiretti Lombardia scrive in un suo comunicato : ok nuove norme su biogas. Sburocratizzazione favorisce economia circolare.
Ora non ci sono dubbi che il biometano inquina di meno del biogas. Ma non può essere la politica a decidere come fare la trasformazione di questi impianti. Ci vuole un soggetto terzo , una struttura tecnica, che valuti per l’appunto l’impatto ambientale.
Per questo la decisione ‘politica’ della regione Lombardia va contrastata chiedendo il ripristino della VIA come certezza della fattibilità della trasformazione in impianto di biometano.
L’apposito ufficio ambiente della Provincia di Cremona ha già bocciato , a quanto ci risulta, l’impianto di Sospiro e quello di Cremona. Ora è sotto attenta valutazione quello di Casanova del Morbasco proposta da A2A.
La decisione della Regione Lombardia appare quindi come un bel regalo di Natale a coloro che non desiderano lacci e lacciuoli e che chiedono totale liberalizzazione a prescindere della tutela della salute dei cittadini e dei territori.
Gian Carlo Storti
Cremona 28 novembre 2024