TRASPORTI BRESCIA VENEZIA : LA TAV NON BASTA ? di Dario Balotta
SULLA BRESCIA VENEZIA IN PROGRAMMA ANCHE LA QUARTA CORSIA DELL’AUTOSTRADA SERENISSIMA LEGAMBIENTE: NUOVO RISCHIO ASFALTO SENZA RIEQUILBRIO MODALE
Nel 65 anniversario dalla nascita la Serenissima autostrada Brescia -Padova l'inaspettato annuncio del suo Presidente. " Il traffico è tornato ai livelli pre crisi: serve la quarta corsia”. Gli amministratori spagnoli (Abertis) della concessionaria autostradale pur a conoscenza del progetto di Alta Velocità Brescia Padova che già provocherà incalcolabili danni all’ambiente ed al territorio annuncia una nuova colata di cemento. In pratica si scommette che su questa tratta la concorrenza del treno si può battere. Attualmente i veicoli medi (auto e Tir) in transito sulla Serenissima sono 92.481 ancora distanti dai numeri della Milano-Brescia che ne assomma 107.896. “Si pensava che la Tav avesse almeno l’effetto di spostare traffico dalla strada alla ferrovia i merci sulla tratta Brescia Venezia visto che la Tav sulla Milano Roma ha spodestato l’aereo e contenuto l’incremento del traffico veicolare. Invece i gestori della Serenissima non sembrano per nulla preoccupati della concorrenza del treno sulla stessa direttrice evidentemente sanno che i treni merci non possono circolare sulla futura linea Tav e che ha un buco progettuale che non prevede la fermata sul Garda dove si muovono 22 milioni di turisti l’anno. Gli annunci di Mazzoncini 319 treni giornalieri sulla Brescia Padova al 2026 non hanno spaventato nessuno. Cresce la domanda di traffico dei mezzi pesanti e quella dei veicoli leggeri sulle brevi distanze e dei traffici pendolari e residenziali proprio quelli che non intercetta l’alta velocità”. Al nord la Tav anziché avere l’effetto di ridurre il traffico autostradale e l’inquinamento atmosferico diventa una occasione d’oro da non perdere per i concessionari. Il potenziamento della quarta corsia si affiancherebbe ai binari veloci replicando quanto già accaduto sulla Milano Torino ( gestita dal gruppo Gavio). Così una parte delle spese, verrebbero accollate a RFI (gruppo FS). Nel costo complessivo dell’alta velocità, quindi, non rientrerà solo quello dell’infrastruttura ferroviaria ma anche tutti gli extracosti (sovrappassi, svincoli ed opere di parallelismo) derivanti dalla quarta corsia. Il resto ce lo metteranno gli automobilisti che pagheranno pedaggi sempre più salati mentre l’infrastruttura dovrebbe essere gratuita visto che in 65 anni i costi d’investimento sono già stati ammortizzati. Una ghiotta occasione da non perdere per chiedere anche l’allungamento della concessione di 5-6 anni come già regolarmente annunciato.
Dario Balotta responsabile trasporti Legambiente Lombardia