Uffici postali, alla Camera approvata la mozione di Franco Bordo e del gruppo SEL

Ieri alla Camera dei Deputati è stata approvata la mozione sul piano industriale di Poste Italiane presentata dal Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà della quale sono il primo firmatario.

La mozione impegna il Governo a una valutazione approfondita del piano e a una sua sostanziale revisione in merito all’impatto sociale e occupazionale.

Valutazione che deve garantire la capillarità sul territorio e il permanere degli uffici postali in tutti i comuni rurali, montani o disagiati, monitorando le ricadute occupazionali sul personale degli uffici.

Quello che ci interessa tutelare è l’erogazione del servizio universale di consegna della corrispondenza, e il presidio anche nei centri minori degli uffici postali, essenziali erogatori di servizi per molti cittadini, la cui chiusura comporterebbe notevoli disagi alle fasce più anziane e più deboli della popolazione.

La privatizzazione e la preferenza di Poste Italiane verso l’espletamento di servizi con una maggiore capacità di guadagno (assicurazioni, carte di credito, telefonia mobile e servizi finanziari) non deve compromettere l’accessibilità dei servizi base per i cittadini, anche se caratterizzati da una minore redditività, dato che occorre sempre ricordare che le Poste godono di cospicui finanziamenti pubblici, proprio per garantire il servizio universale.

Se le Poste vogliono procedere con alcune razionalizzazioni lo potranno fare, ma salvaguardando i servizi e discutendone con gli enti locali interessati, così da condividere con i rappresentanti dei cittadini le soluzioni più idonee per ridurre al minimo i disagi.

L’approvazione della mia mozione da parte della Camera dei Deputati è frutto del pressing istituzionale e popolare condotto sui territori e consegna al Governo degli impegni precisi che noi terremo costantemente monitorati nei prossimi mesi.

Franco Bordo, Deputato di Sinistra Ecologia Libertà