Egregio direttore, condivido in pieno i contenuti della lettera pubblicata su questo giornale (…) , in cui un lettore esprime il profondo rammarico per il via libera dato dal consiglio comunale di Cremona e, in particolare, dalla maggioranza a trazione Pd, alla variante del PGT che prevede la trasformazione di 300.000 mq di terreni agricoli siti lungo la via Mantova in nuovi spazi commerciali e artigianali (…..) Giustamente la missiva sottolinea che questa sinistra, talvolta ancora impudicamente sedicente ecologista, mostra purtroppo ancora una volta il suo vero volto, aprendo la strada alla distruzione irreversibile di terreni biologicamente produttivi che verranno sommersi da una nuova mega colata di cemento. Una vera e propria follia,a maggior ragione se si considera che il nostro territorio brulica di capannoni vuoti. Per comprendere appieno quanto grave sia stato il loro errore, i consiglieri e la giunta vadano a documentarsi sul sito dell’Ispra e leggano l’annuale rapporto sul consumo di suolo in Italia. Poi, dopo essersi cosparsi il capo di cenere, si leggano il volume edito dall’Ersaf pochi anni fa: ‘Il consumo di suolo in Lombardia negli ultimi 50 anni’. Infine, profittando magari di qualche momento di ozio estivo, diano una letta anche a ‘Le mucche non mangiano cemento’, di Luca Mercalli. Forse non capiranno nulla, ma non si sa mai. Di certo, ancora una volta si resta basiti di fronte alla sproporzione enorme tra la piccolezza di taluni ‘politici’ e amministratori e i danni enormi che possono produrre. Decenni in cui si è proseguito a distruggere spensieratamente ambiente e paesaggio non hanno insegnato nulla. Un’ottusità che lascia sempre tracce indelebili e, insieme, un prezzo alto da pagare per le future generazioni.
S. M. (Cremona)
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Il problema esiste ed è serio anche per un città come Cremone. Non mi paiono appropriati i giudizi ed i toni usati contro gli amministratori del tipo ' si resta basiti di fronte alla sproporzione enorme tra la piccolezza di taluni ‘politici’ e amministratori e i danni enormi che possono produrre'. Siamo in democrazia e gli elettori scelgono i loro amministratori che poi andranno giudicati per quello che hanno fatto o non hanno fatto.
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