Domenica, 19 maggio 2024 - ore 18.30

Una buona occasione per tacere | Rosario Amico Roxas

| Scritto da Redazione
Una buona occasione per tacere | Rosario Amico Roxas

Capitano, a volte, delle buone occasioni, che non si dovrebbe lasciarsi fuggire, sono le occasioni di tacere, anche solo al fine di evitare che le parole dette tornino indietro come boomerang.

Mi è capitato di leggere taluni articoli o commenti, secondo i quali l’attuale governo Monti sta sbagliando nella lotta alla povertà; un commento come un altro, se non venisse da un pulpito che meglio farebbe a tacere.  Quel pulpito è il medesimo che ha lottato la povertà legiferando in modo da far pagare solo il 5% di una tassa dovuta e che ammontava a oltre 300 milioni di euro; forse combatteva la povertà imminente e/o futura del debitore di tale tassa.

Da qual medesimo pulpito la povertà venne contrastata elaborando uno scudo fiscale che permise una sanatoria tombale alle evasioni fiscali, all’esportazione di capitali all’estero, garantendo un particolare diritto all’anonimato, tanto gradito alle  varie cosche mafiose ben inserite nel dibattito economico, politico e sociale e (cosa che non guasta) elettorale.    Beneficiari ne furono i medesimi evasori che hanno spremuto all’osso la nazione e che ancora nessuno accenna a perseguire allo scopo di rendere giustizia attraverso l’equità fiscale. Detta così emerge, più che ciò che viene detto dal pulpito, tutto ciò che viene taciuto. Accusare di errori il governo Monti è solo l’esordio di un futuro discorso di cui quello presente è solo l’anticipazione. Quando Monti si deciderà a tassare i grandi patrimoni attraverso la patrimoniale, quel pulpito di prima si ritroverebbe in vantaggio, avendo già espresso la sua condanna in tempi non sospetti.

La stessa  dinamica varrà quando il governo Monti ordinerà l’asta per le frequenze  TV ritenendo una truffa l’elargizione di tali frequenze a titolo gratuito alla medesima persona che firmò l’assegnazione, in un conflitto di interessi gigantesco.

Tutto qui la difesa della fasce più deboli da parte del governo a cui appartiene il loquace pulpito.

Mi correggo: per tacitare le fasce più povere venne inventata la “social card”, una vera e propria patente di povertà che fece guadagnare milioni allo stampatore della card, al distributore e a tutto l’apparato di controllo, mente al beneficiario veniva riservato il diritto a  250 grammi di pane al giorno, ma esibendo la patente e mortificando la propria dignità; già perché si ignora che anche i poveri hanno diritto alla dignità.

 

Rosario Amico Roxas

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