Venerdì, 03 maggio 2024 - ore 13.11

Una domanda al PD. Perché non chiedete le dimissioni di Amore? | G.C.Storti

| Scritto da Redazione
Una domanda al PD. Perché non chiedete le dimissioni di Amore? | G.C.Storti

La morte di Cesare Zovadelli ha scosso parte dell’opinione pubblica ma molta indifferenza è calata su questo caso. Una città che mostra di non saper reagire a fatti così gravi.
Certamente la Caritas e tutto  il volontariato è fortemente impegnato a sostenere quella parte di società ormai  relegata nelle fasce endemiche di povertà.
Ma questo non basta. L’assenza dei servizi sociali  comunali  è palese e lo si nota in diverse situazioni.
Mi si dirà che mancano i fondi, ma prima di questo mancano le politiche, le scelte in grado di affrontare la povertà crescente di quote di popolazione e non solo anziana od extracomunitaria.
La morte di Zovadelli non è imputabile al freddo della sua casa, così dicono i medici, ma fa scalpore il contesto in cui è avvenuta: una persona di grande dignità  senza lavoro, che viveva di carità e con gli allacciamenti di luce e gas staccati.

Ma quante sono gli stacchi delle utenze? Perché i dati non vengono diffusi?

Ecco sulle utenze staccate molta la rabbia della gente perché sono il simbolo dell’abbandono. La società che abbandona i poveri, i diseredati e che non sa trovare risorse per impedire ciò.

Certamente in questo contesto ci sono anche i “furbi” coloro che potrebbero pagare ma che non pagano ecc.
Ma è proprio su queste questioni di fondo che l’assessore Amore ha fallito. Non esiste una politica di lotta alla povertà, di sostegno ai poveri ed ai diseredati.
In questi anni le prove in negativo ci sono state.
Perché dunque il Pd non gli ha chiesto le dimissioni?
Certo il PD ha battagliato ed è impegnato su questo versante ma non basta per entrare in sintonia con i problemi  drammatici che una fascia di popolazione ha.

Giustamente il PD ha chiesto  l’immediato riallaccio delle utenze i questa fase invernale ed il finanziamento del fondo sociale , decisione che il Comune non assumerà, ma questa proposta va sostenuta con forza e determinazione anche con iniziative pubbliche. Non basta l’azione in Consiglio Comunale.

Questo tema dello “ stacco delle utenze” , ovvero per evitarlo va affrontato con una strategia ampia che metta in campo diverse opzioni ed azioni quali ad esempio:
-fondo sociale: vanno individuati i criteri di finanziamento anche con il contributo di privati;
-va assunta la decisioni di non staccare le utenze ( in nessun caso ) almeno per il periodo invernale;
-è da affrontare il problema delle tariffe introducendo criteri di equità differenziandole in rapporto al reddito e carichi familiari degli utenti ( introduzione cioè di un sistema analogo all’Isee);
-va rafforzata l’azione di individuazione dei “ falsi poveri” che non pagano le bollette pur avendone le risorse;
-è da estendere l’azione di chiedere agli utenti “ lavori sociali  e di pubblica utilità” per pagare le bollette stesse;
-è da istituire un ufficio che si faccia carico di aiutare questi cittadini a trovare anche lavori saltuari ( pagati anche con voucher) che coinvolga la rete produttiva cittadina ecc.

Insomma è da sviluppare una forte azione sociale e programmatica. Su questi temi l’assessorato di Amore è fermo, non ha idee e si limita a interventi caritatevoli , da non disprezzare, ma che non affrontano il problema della lotta alla povertà con strumenti che una città solidale e civile  come dovrebbe  essere Cremona non ha.

Cremona 30-12-13

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