Venerdì, 17 maggio 2024 - ore 04.05

Unione Europea, stop all’etichettatura a semaforo, soddisfazione di Coldiretti

Voltini: «Scelta positiva, a vantaggio delle nostre eccellenze. Ora l’origine in etichetta»

| Scritto da Redazione
Unione Europea, stop all’etichettatura a semaforo, soddisfazione di Coldiretti

«Il voto del Parlamento Europeo contro l’etichettatura a semaforo è certamente un fatto positivo, che salva le esportazioni delle principali denominazioni made in Italy, dal Prosciutto di Parma al Grana Padano, ma anche il Parmigiano Reggiano, gli oli extravergine di oliva, la mozzarella, le nocciole, che sono tra le vittime illustri della normativa adottata ingiustamente dal Regno Unito che colpisce il 60% delle produzioni italiane»: a sottolinearlo è Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, in riferimento al parere del Parlamento europeo, che si è espresso sulla Relazione Kaufmann relativa al programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione europea, nella quale si invita la Commissione a «riesaminare la base scientifica, l’utilità e la fattibilità del regolamento 1924/2006 nonché eventualmente a eliminare il concetto di profili nutrizionali», ovvero quelle soglie tecniche di determinati nutrienti “critici” (come grassi, grassi saturi, zuccheri, sale).

Si tratta di un’informazione visiva con i bollini rosso, giallo o verde ad indicare il contenuto di determinati nutrienti “critici” per la salute. La segnalazione sui contenuti di grassi, sali e zuccheri – critica la Coldiretti – non si basa sulle quantità effettivamente consumate, ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze. Il sistema finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e al contrario per promuovere le bevande gassate senza zucchero, fuorviando i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale. Finora, nonostante la prescrizione del Regolamento in questione di esprimersi entro il 2009, la Commissione non ha mai dato seguito alla loro definizione e ha di fatto tollerato - denuncia la Coldiretti - la decisione della Gran Bretagna di far adottare tale sistema dal 98% dei supermercati inglesi con un ostacolo alla libera circolazione delle merci che sta mettendo in pericolo alcuni settori cardine dell’export made in Italy.

«Quello compiuto è un primo passo, volto a porre fine a un’ingiustificata discriminazione dei prodotti italiani su mercati esteri che non trova alcun riscontro sul piano scientifico», riprende Voltini. «Se l’Europa vuole realmente tutelare i consumatori, la direzione da percorrere è quella indicata da Coldiretti: si scriva, obbligatoriamente, in etichetta l’origine di tutti i prodotti. Solo così si tutela la libertà dei cittadini di scegliere ciò che vogliono realmente portare in tavola e ci si difende dalle montagne di prodotto anonimo che varca le nostre frontiere e poi, magicamente, viene venduto come italiano».

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