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Valentina ricorda Anna Frank | M.Negri

| Scritto da Redazione
Valentina ricorda Anna Frank | M.Negri

Valentina, la curiosa e simpatica ragazzina protagonista dei libri di Angelo Petrosino, compie, insieme all’amico del cuore Tazio, il suo terzo viaggio nella storia d’Italia.
Un giorno, per sfuggire al tran tran quotidiano, torna dal suo libraio preferito per farsi prestare

il “libro magico”, leggendo il quale viene proiettata in un tempo passato, remoto, dove vive indimenticabili avventure con l’incanto di chi scopre, direttamente, persone e fatti prima conosciuti solo sui banchi di scuola. “Viaggio nella storia d’Italia con Valentina 3” (Piemme Junior) contiene i racconti di queste avventure – dalla fine dell’Ottocento al secondo Dopoguerra – ed è corredato, alla fine di ogni capitolo, da diverse schede, disegni, pagine d’autore che illustrano i più importanti avvenimenti storici.

Valentina abita a Torino e in uno dei suoi viaggi ritrova le atmosfere del film “Cuore”, tratto dal libro di Edmondo De Amicis, che aveva visto in televisione pochi mesi prima. Ma, fatto ancora più emozionante, grazie alla maestra Giuseppina, incontra proprio l’autore mentre passeggia in centro. De Amicis conosce la maestra e ogni tanto la va a trovare in classe per leggere gli scritti dei suoi alunni. Quando invece, in un altro racconto, Valentina si trova ospite di una famiglia a Milano, s’imbatte in Dino Buzzati che la porta a visitare la sede del Corriere della Sera, in Via Solferino, dove lavora, spiegandole che un giornale è come un alveare dove ciascuno ha il suo compito da assolvere, dopo aver visto ciò che accade fuori, nella città.

Vorrei, infine, soffermarmi sulla sventura capitata a Bruno e alla sua famiglia d’origine ebrea, all’indomani del varo delle leggi razziali. Siamo a Napoli e Bruno assiste al dolore del padre- professore costretto a lasciare l’insegnamento. In casa loro è persino vietato di tenere la radio.

Valentina e Tazio, ospiti, alla sera dialogano col nonno di Bruno, memoria storica, che ha fatto la Prima guerra mondiale e che considera l’Italia come la sua patria. Un giorno Bruno, con un tremito nella voce, confida al papà: “Se lasciamo Napoli, mi sembrerà di non avere più radici”.

E il papà, di rimando: “Ti capisco, figliolo. Ma ci rifaremo una vita altrove, e un giorno …”.

Per fortuna, prima che la situazione peggiori, tutta la famiglia, a bordo di un furgone, riesce a rifugiarsi in Svizzera. Nel momento struggente dei saluti, Valentina ricorda le parole che Anna Frank aveva scritto nel suo diario prima di essere prelevata dal suo alloggio segreto e condotta in un campo di sterminio:

“Mi è proprio impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria e della confusione.

Vedo che il mondo lentamente si trasforma in un deserto, sento sempre più forte il rombo che si avvicina, che ucciderà anche noi, sono partecipe del dolore di milioni di persone, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto tornerà a volgersi al bene, che anche questa durezza spietata finirà, e che nel mondo torneranno tranquillità e pace. Nel frattempo devo conservare alti i miei ideali, che forse nei tempi a venire si potranno ancora realizzare”.

Massimo Negri – Casalmaggiore (CR)

2013-11-17

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