Domenica, 28 aprile 2024 - ore 22.27

XII° Rapporto su immigrazione straniera provincia di Cremona

Presenti gli assessori di Crema, Cremona, Casalmaggiore

| Scritto da Redazione
XII° Rapporto su immigrazione straniera provincia di Cremona

La presenza degli immigrati nel territorio provinciale è quasi quintuplicata dal 2000 ad oggi, giungendo a  sfiorare, a metà 2013, le 49.000 unità; tuttavia, negli ultimi anni dal 2010 al 2013, l’incremento del numero complessivo dei migranti ha subito un significativo rallentamento rispetto ai dati rilevati fino al 2009, contribuendo a rendere sempre più stabile il numero delle presenze. Inoltre, gli irregolari sono in forte calo, confermando la tendenza che, in circa dieci anni, ha fatto scendere l’incidenza di tale tipologia di migranti dal 30 al 4%. Gli occupati a tempo indeterminato sono passati dal 60% del 2000 al 40% del 2013, i disoccupati dal 7 all’11% stesso periodo; l’80% ha una casa di proprietà. Gli est-europei da inizio 2000 a metà 2013 hanno moltiplicato per sette le proprie presenze complessive in provincia (da meno di 3mila a 21mila), rappresentando anche la maggioranza assoluta della crescita negli ultimi dodici mesi; al contrario, nello stesso lasso di tempo gli africani sono solamente poco più che triplicati. Per quanto riguarda le singole cittadinanze, i rumeni si sono accresciuti di quasi 1.200 unità anche negli ultimi dodici mesi a cavallo tra 2012 e 2013 (+11%) e segnano, alla fine del primo semestre di tale ultimo anno, oltre 12mila presenze sul territorio provinciale cremonese, pari ad un quarto della presenza straniera complessiva; a seguire, col 18%, si segnalano la particolarità locale dell’India, con un aumento annuo di poco superiore alle 300 unità (+4%), il Marocco col 12% d’incidenza al 1° luglio 2013 e una crescita annua inferiore al paio di centinaia di unità (+3%) e al quarto posto l’Albania, con il 9% d’incidenza e oltre 300 unità in più negli ultimi dodici mesi (+8%). Questi quattro gruppi nazionali rappresentano quasi i due terzi della presenza straniera nella provincia di Cremona, caso unico in ambito lombardo. Questi alcuni dei dati illustrati nel corso del convegno "Gli immigrati in provincia di Cremona: contesto, azioni e progetti", tenutosi a Cremona presso la Sala Eventi di SpazioComune, nel corso del quale è stato presentato e distribuito il "Dodicesimo rapporto sull'immigrazione straniera in provincia di Cremona. Annuario Statistico 2013".

Presente il presidente della Provincia di Cremona, Carlo Angelo Vezzini, che ha fatto presente come la realtà dei fenomeni migratori si discosti spesso dalla percezione che di essa ne ha buona parte dell’opinione pubblica, sottolineando inoltre come l’immigrazione abbia permesso a determinati segmenti economici del territorio cremonese, in primis l’agricoltura, di svilupparsi integrando anche le comunità locali sul piano sociale. Da qui la necessità di cogliere le necessità dei cittadini provenienti da culture diverse, come ad esempio l’attenzione per le esigenze religiose ed i luoghi di culto. Il presidente ha inoltre evidenziato il buon livello d’integrazione raggiunto dagli stranieri nella provincia di Cremona, come testimoniato dai dati relativi all’indice d’integrazione totale che posizionano Cremona al terzo posto regionale dietro alle province di Lecco e Bergamo. Sono intervenuti in seguito Alessio Menonna, Ricercatore della Fondazione ISMU – ORIM Regione Lombardia che ha presentato i dati del Rapporto e Issa El Hamad, Dirigente medico del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliera “Ospedali Civili” di Brescia, il quale ha ricordato come i flussi dell’umanità nel corso dei secoli, nonché gli stessi movimenti via nave o cielo, creino condizioni per possibili scambi di patologie, nonostante anche in questo caso la realtà sia ben diversa da quella percepita: non è pensabile procedere con un pensiero dicotomico “Si o No” sulla relazione immigrazione/malattia, ma molto dipende da svariati fattori, come le condizioni di accoglienza o quelle abitative. Dovrebbe inoltre essere superato, secondo il medico di origine giordana, l’approccio di tipo emergenziale tipico della materia, anche in considerazione del fatto che il 70-80% delle patologie vengono contratte nel Paese ospitante. Il convegno è poi proseguito con gli interventi di: Rosita Viola, Assessore alla Trasparenza e alla Vivibilità Sociale – Comune di Cremona, che ha ribadito come quello dei flussi migratori sia un fenomeno ormai strutturale facente parte della storia dell’umanità; un contesto in cui le problematiche vanno superate non con ideologia o pensiero dicotomico, ma ponendo al centro l’individuo, la persona, la famiglia, oltre a portare in atto principi quali solidarietà e tolleranza. Molti i progetti attivati e le iniziative per favorire sempre più l’interculturalità e l’integrazione, non ultimo un progetto presentato a Regione Lombardia per l’area del Parco Sartori; Angela Beretta, Assessore al Welfare – Comune di Crema la quale ha evidenziato, dati alla mano, come la percentuale di immigrati e stranieri presenti nelle cinque zone in cui è suddivisa Crema si attesti in media dal 22 al 15 %, e che come tale percentuale diminuisca qualora si prendano in considerazione gli stranieri presi in carico dai servizi sociali. Anche i servizi richiesti da cittadini e, soprattutto, famiglie italiane e stranieri sono sostanzialmente i medesimi, ovvero pagamenti delle utenze, mensa scolastica, servizi; Gianfranco Salvatore, Assessore alle Politiche Sociali – Comune di Casalmaggiore, di parere contrario sulla reale integrazione così come è stata presentata e sull’accoglimento di nuovi luoghi di culto, il quale ha suggerito come sia necessario pensare a quanti immigrati proprietari della propria abitazione non più in grado di far fronte al pagamento del mutuo, piuttosto che alle necessità lavorative o d’integrazione sociale. Certamente i dati discostano dalla percezione del singolo o da quella massmediatica, presentandoci un quadro diverso, pur se necessitante di maggior reciprocità tra le diverse identità.

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Il rapporto - frutto della collaborazione attiva tra l’Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali Area Immigrazione e la Fondazione ISMU, nell’ambito della Rete interprovinciale a supporto dell’Osservatorio Regionale per l’Integrazione e la Multietnicità (ORIM) della Regione Lombardia, è un importante strumento di lavoro che, attraverso le analisi e l'elaborazione dei dati, consente di approfondire la conoscenza dei processi migratori nel territorio provinciale e di contribuire alla programmazione territoriale, in linea con quanto previsto dalla riforma delle Province che, tra i propri compiti, vede anche quello fondamentale di raccolta ed elaborazione dati a supporto dei Comuni.

Fonte: Comune di Cremona

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