Sabato, 18 maggio 2024 - ore 21.48

Zilioli ( Inca). Pensioni:la colpa è del Governo

| Scritto da Redazione
Zilioli ( Inca). Pensioni:la colpa è del Governo

Signor Direttore,
desidero fare qualche riflessione per la lettera del lavoratore che ha evidenziato un problema che colpirà nei prossimi anni “le tasche”di migliaia di lavoratori dipendenti privati, pubblici e autonomi.

Parliamo delle finestre a scorrimento introdotte dal Governo Berlusconi dal gennaio 2011(legge n.122/2010)  per la pensione di vecchiaia e di anzianità, che costituiscono infatti un vero e proprio allungamento dell’età pensionabile e si applicano a tutti, anche a coloro che maturano i 40 anni di contribuzione.

Infatti a partire dall’1.1.2011, per chi matura i requisiti al pensionamento di anzianità con il sistema delle quote o con il solo requisito contributivo,  viene introdotta la “finestra mobile” per cui il pagamento del trattamento pensionistico è fissata dopo12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti per i lavoratori dipendenti e a 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti per i lavoratori con contribuzione autonoma o con contribuzione mista, autonoma-dipendente o con contribuzione presso la Gestione Separata.
 
Ma il Governo,non ancora contento e facendosi scudo con le posizioni assunte dall’Unione Europea ha introdotto nella manovra anche il repentino aumento dell’età pensionabile per le donne dipendenti del Pubblico Impiego che dal 1 gennaio 2012 l’età pensionabile è elevata  da 61 a 65 anni.

Altra importante novità introdotta dal Governo Berlusconi è che l’anno di lavoro per la finestra mobile, coperto dai contributi pagati dal lavoratore non darà nessun aumento dell’importo della pensione e se proprio il lavoratore con riesce più a lavorare oltre i 40 già maturati si arrangi a rimanere un anno senza reddito.

Amara constatazione è che , delle organizzazioni Sindacali, solo la CGIL ha tenacemente contrastato tale norma organizzando assemblee nei luoghi di lavoro e proclamato lo sciopero generale del 25 giugno 2010.
Inoltre possiamo rilevare che pochi giorni sono passati da quando  i ministri Tremonti e Sacconi hanno detto che il sistema previdenziale italiano è messo in sicurezza finanziaria  e poi  oggi lo devastano con il solo intento di fare cassa con la decisione di 'sfondare', con le ultime modifiche alla manovra finanziaria, votata in Senato,il tetto dei 40 anni di contributi,.
Colpi su colpi ai lavoratori dipendenti che non sanno più quando potranno andare in pensione per effetto del cumuolo di finestre mobili, attesa di vita ed ora anche il definitivo sfondamento del tetto dei 40 anni”.
Per la CGIL si tratta di una misura “sbagliata, ingiusta e vessatoria”, che colpisce chi ha lavorato già da giovanissimo, magari in lavori faticosi e logoranti e che peraltro continuerà a versare contribuiti cui non corrisponderà nessun beneficio previdenziale.
Ma quando potranno entrare nel mondo del lavoro i giovani se i loro genitori sono costretti a lavorare sempre più a lungo ??

Francesco Zilioli – Direttore Patronato INCA-CGIL Cremona-


 

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