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A Bruxelles ''La vie matérielle'' della Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia

| Scritto da Redazione
A Bruxelles ''La vie matérielle'' della Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia

È stata inaugurata lo scorso 8 dicembre a Bruxelles, in uno degli spazi espositivi più importanti della città, la Centrale for contemporary art, la mostra “La vie matérielle”, un dialogo tra 12 artiste italiane e belghe sul legame tra arte e vita, in programma sino al 13 marzo 2022.

La mostra è la trasposizione di un’importante produzione della Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia, “La vita materiale”, un progetto di otto artiste contemporanee curato da Marina Dacci nel 2018 per gli spazi di Palazzo da Mosto che è stato ridisegnato per la Centrale in collaborazione con la direttrice artistica Carine Fol.

Il progetto è stato ripreso e integrato con la partecipazione di quattro artiste belghe che hanno esteso e interpretato la proposta italiana, producendo un dialogo costante e articolato tra la quotidianità ordinaria, di cui il corpo è un elemento cruciale, e la vita interiore, intima, divisa tra le sue aspirazioni più profonde e la realtà.

Riutilizzando, ibridando, deviando o decontestualizzando materiali organici e oggetti di uso quotidiano e dando loro una nuova vita che trascende il loro uso abituale, le artiste in mostra colmano il divario tra le discipline. Nonostante i loro approcci e percezioni molto diversi, ciò che hanno in comune Chiara Camoni, Alice Cattaneo, Elena El Asmar, Serena Fineschi, Ludovica Gioscia, Loredana Longo, Claudia Losi e Sabrina Mezzaqui è l'uso di materiali spesso modesti, tradizionalmente associati all'artigianato.

A loro si uniscono Léa Beloussovitch, Gwendoline Robin, Lieve Van Stappen, Arlette Vermeiren, quattro artiste belghe le cui pratiche sono vicine a quelle delle loro omologhe italiane. Tutte cercano un rifugio per il sé nel mondo, ispirate alla rigenerazione di oggetti e materiali a loro cari.

Attraverso narrazioni provocatorie o interrogative, messe in scena fragili o energiche, queste opere molto diverse (assemblaggi, video, disegni, sculture, installazioni) fondono il finito e l'incompiuto, il sapere e il sentire. La mostra integra ed esplora diversi sensi, in particolare la vista e il tatto, attraverso un viaggio che porta lo spettatore all'interno di una sorta di ragnatela emozionale e mentale, auspicando che alla fine del viaggio si possano acquisire nuove prospettive su come percepiamo e leggiamo il nostro comune mondo materiale e su come l'arte ci permette di creare un legame tra il nostro corpo e il nostro mondo interiore.

Al vernissage della mostra, svoltasi nell’ambito della diciassettesima Giornata del Contemporaneo, hanno partecipato Annalisa Rabitti, assessora alla Cultura e Pari opportunità del Comune di Reggio Emilia, Davide Zanichelli, direttore della Fondazione Palazzo Magnani, e la curatrice Marina Dacci.

La collaborazione tra la Fondazione Palazzo Magnani e la Centrale for contemporary art di Bruxelles, iniziata con l'esposizione del lavoro di Sophie Whettnall a Reggio Emilia in occasione dell'ultima edizione di “Fotografia Europea”, proseguirà anche nei prossimi mesi su temi di ricerca e innovazione che entrambe le istituzioni riconoscono come urgenti e attuali, a partire dalle connessioni tra arte, benessere e salute. (aise)

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