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A Formigara nasce nettare di mais nero

| Scritto da Redazione
A Formigara nasce nettare di mais nero

Cremona, 4 Febbraio 2014. Dalla saggezza dei sacerdoti Inca e Maya, e dai chicchi neri e dentati del mais corvino (antica varietà originaria del sudamerica), nasce, o meglio rinasce, oggi un nettare capace di donare energia e salute a chi lo assapora. Una bevanda, particolarmente gradevole al gusto, che si ispira alle pozioni di tanti secoli fa, create per dare vigore ai guerrieri. “Il mais corvino ha la stessa proprietà antiossidante del mirtillo. E’ ricco di principi attivi. Stabilizza i radicali liberi. E’ salutare e dà energia. Ho recuperato questo mais, e oggi lo coltivo a Formigara. Ne ricavo una farina, ottima per polenta, pane, biscotti, dolci. Ne ricavo inoltre una bevanda, partendo da un’antica ricetta che ci è giunta dai Maya, un popolo che, come gli Inca, coltivava questa varietà di mais”. A parlare è Carlo Recchia, 20 anni, imprenditore agricolo e studente in Scienze e tecnologie agrarie all’Università degli Studi di Milano. Per Carlo la passione per le antiche varietà di mais è nata da alcuni anni, quando studiava all’Istituto agrario Stanga di Crema. Già alla scuola superiore, aveva avviato il suo progetto legato al mais corvino. Nel settembre scorso, avendo messo a coltura poco più di mezzo ettaro di terra presa in affitto, sono state prodotte le prime mille confezioni di polenta, affiancate da alcune centinaia di bottiglie di nettare. L’impresa agricola è partita con una produzione iniziale  di dieci quintali di mais, ottenuto senza ricorso a insetticidi o pesticidi, zappato e raccolto a mano. Per ottenere la farina, si utilizza un antico mulino in pietra, con ruota azionata ad acqua. La prima produzione ha suscitato grandissima curiosità e il tutto è letteralmente andato a ruba. “In meno di tre mesi – conferma Recchia – ho esaurito tutti i prodotti. Ho avuto richieste da ristoratori e panificatori del territorio, ma grazie alla partecipazione a una fiera internazionale ho avuto interessamenti anche dall’estero. Ho già prenotazioni per il prossimo raccolto. Da qui, l’impegno di raddoppiare l’estensione del terreno in affitto, e continuare con convinzione in questa sfida”. “L’Università mi sta supportando in questa avventura – spiega il giovane imprenditore, iscritto a Coldiretti Cremona –. Utilizzo gratuitamente i laboratori universitari, per proseguire nelle mie analisi. Sto ora puntando a produrre anche una birra di mais corvino. La mia è una piccola impresa, nata da poco, partita da zero. Ma con le idee ben chiare, tanta passione e tutta l’energia per realizzare i miei obiettivi”.

2014-02-06

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