Già oltre una ventina di persone (dei 50 pazienti della dottoressa) hanno firmato. «Più che altro, non siamo stati avvisati di questa decisione — lamentano i pazienti —: a inizio anno, abbiamo trovato la comunicazione affissa alla porta dell’ambulatorio, con l’informativa che, dal primo gennaio, la dottoressa non avrebbe più ricevuto qui ma solo a Montodine».
Restano le perplessità di molti sugli attuali disagi: «Tanti di noi, data l’età, non hanno più la patente e non sempre gli orari di ambulatorio corrispondono alla disponibilità dei nostri figli, che lavorano e non possono accompagnarci». Da qui, l’idea della raccolta firme per trovare una soluzione.
«Molti pazienti della dottoressa si stanno rivolgendo a noi — spiega il sindacoGianluca Savoldi — anche se va chiarito che per lei non sussistevano obblighi di avvisarci in alcun modo. Però capendo il disagio dei cittadini, abbiamo predisposto un servizio, in capo ai volontari Auser, almeno per le ricette. Un incaricato effettuerà la raccolta delle richieste(in busta chiusa, a garanzia di privacy) e le porterà all’ambulatorio di Montodine. Così come le ritirerà e riconsegnerà ai pazienti una volta compilate dal medico”,