Sabato, 04 maggio 2024 - ore 01.23

A settembre rischio chiusura delle classi negli asili nido

Milano, Monza Brianza, Lodi: dalle 100 alle 250 educatrici in meno se non si cambiano le modalità formative di accesso

| Scritto da Redazione
A settembre  rischio chiusura delle classi negli asili nido

Si preannuncia un settembre “nero” per gli asili nido con la chiusura di molte classi. Lo prevede Assonidi, l’Associazione dei gestori privati dei servizi educativi 0-3 anni (aderente a Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza).   

“Lanciamo quest’allarme con cognizione di causa – spiega il direttore di Assonidi Paolo Uniti – Infatti, dall’entrata in vigore del decreto legislativo (n. 65 del 2017), che ha introdotto l’obbligo della laurea triennale ad indirizzo specifico per esercitare la professione di educatrice d’infanziadomanda e offerta di lavoro si sono sostanzialmente invertite. Dal settembre 2019 (anno scolastico di entrata in vigore dell’obbligo) non abbiamo più ricevuto offerte di lavoro né curricula di aspiranti educatrici che, fino all’anno precedente, erano invece oltre 200. L’unica cosa che abbiamo ricevuto da quel momento sono soltanto proteste e preoccupazioni di titolari e gestori dei nostri servizi, in grande affanno nell’individuare personale con titoli di studio abilitanti per poter essere inseriti in organico”.

Picco dell’emergenza che Assonidi prefigura – in maniera neppure troppo provocatoria - dopo l’estate, sono Milano ed area metropolitana, ma anche Lodi, e Monza Brianza, dove sono presenti più di 1.000 strutture educative, circa il 50% di quelle complessivamente autorizzate nell’intero territorio regionale. Asili e scuole d’infanzia che mettono a disposizione delle famiglie 32 mila posti per bambini e bambine dai 3 ai 36 mesi.

“Stimiamo – afferma Uniti - che entro il prossimo anno educativo potrebbero mancare all’appello dalle 100 alle 250 educatrici. Regione Lombardia, lo scorso anno, ha parzialmente ovviato al problema con un’apposita delibera, ma purtroppo non basta. Occorre una deroga a livello nazionale e la reintroduzione di percorsi formativi abilitanti di durata inferiore, come ad esempio il corso abilitante per puericultrici, realizzato dall’allora Provincia di Milano fino agli inizi degli anni 2000”.

 

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