Giovedì, 18 aprile 2024 - ore 21.30

Acli.Per il 2011 una tassa da 235 euro a testa

| Scritto da Redazione
Acli.Per il 2011 una tassa da 235 euro a testa

730/2011: ACLI, REDDITO MEDIO SOTTO I 22MILA EURO. L'INFLAZIONE UNA "TASSA"
DA 235 EURO A TESTA
Nella terza giornata dell'Incontro nazionale di studi, i risultati delle
dichiarazioni dei redditi dell'anno in corso. Olivero: «I sacrifici vanno
chiesti ai redditi più alti».
Tagli alle detrazioni: un conto da 350 euro per ogni singolo contribuente.

Castel Gandolfo (RM), 3 settembre 2010 - Non supera i 22mila euro (21.933
euro) il reddito medio degli italiani. Il 78% dei contribuenti guadagna meno
di 28.000 euro all'anno. L'inflazione pesa su ciascun cittadino come una
"tassa" da 235 euro. Nella terza giornata del proprio Incontro nazionale di
studi, presente il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, le Associazioni
cristiane dei lavoratori italiani mettono a disposizione i dati inediti dei
730 del 2011, sulla base di oltre 1.300.000 dichiarazioni di dipendenti e
pensionati elaborate dai Caf Acli in tutto il territorio nazionale.

I redditi complessivi crescono dello 0,43% rispetto alle dichiarazioni del
2010, ma perdono l'1.07% a parità di potere d'acquisto. E' la Lombardia la
regione con il reddito medio più alto, 23.930 euro, ma con una perdita
dell'1,48% rispetto all'inflazione. Segni di ripresa in Abruzzo, che vede
crescere del 2.15% il reddito dei propri cittadini. Bene il Trentino (+
2,48%). Crisi nera in Molise (-2,72%), Sicilia (-2,50%), Campania (-1,83%),
Valle d'Aosta (-1,23%), Umbria (-0,76%), Marche (-0,70%), Sardegna (-0,51%),
e persino Emilio Romagna (-0,19%), che vedono diminuire in termini assoluti
i propri redditi rispetto all'anno precedente.

Per il presidente delle Acli Andrea Olivero: «E' evidente la condizione di
difficoltà del Paese. La riforma fiscale da attuare con le legge delega del
Governo deve assolutamente sostenere il reddito dei lavoratori e delle
famiglie. I tagli annunciati alle detrazioni fiscali sono incomprensibili e
inammissibili. I sacrifici vanno chiesti ai redditi più alti».

Un contribuente su tre sotto i 15.000 euro. 2% sopra i 75.000

Il "reddito complessivo" degli italiani (da non confondere col "netto in
busta", che è più basso) passa dunque in media dai 21.841 euro del 2009 (730
del 2010) agli attuali 21.933 euro. Un incremento dello 0,43% che viene
vanificato dal parallelo incremento del NIC, l'indice nazionale dei prezzi
al consumo, salito nell'ultimo anno dell'1,5%. A parità di potere di
acquisto il reddito degli italiani cala dunque dell'1,07%. Una "tassa" su
ciascun contribuente pari a 235 euro, che diventano 373 euro per i
lavoratori dipendenti, che rispetto ai pensionati non hanno il "paracadute"
rappresentato dall'adeguamento automatico all'inflazione. Cassa
integrazione, contratti di solidarietà, rinnovi contrattuali senza aumenti,
incidono sul reddito dei lavoratori dipendenti - 25.419 euro - cresciuto in
media di appena 9 euro nell'ultimo anno (+0.03%), con un rapporto negativo
rispetto all'aumento dell'inflazione dell'1,47%. In generale, tre italiani
su quattro (78%) dichiarano meno di 28000 euro. Uno su tre (32%) resta sotto
i 15000 euro di reddito complessivo annui. Sopra i 75000 euro il 2% dei
contribuenti.

 
Lombardia la regione con i redditi più alti, ma è "stagnazione"

Analizzando la situazione delle regioni, la Lombardia registra il reddito
medio più alto, 23.930 euro, ma con appena un +0,2% rispetto all'anno
precedente, che si traduce in una perdita dell'1,48% rispetto all'inflazione
e rivela una condizione di sostanziale stagnazione economica. Il reddito
medio più basso è dei cittadini pugliesi: 16.763 euro; seguiti dagli
abitanti della Basilicata: 16.857 euro. Il calo dei redditi rispetto
all'anno precedente è più forte in Molise (-2,72%), Sicilia (-2,50%),
Campania (-1,83%).

Crescono solo Trentino e Abruzzo

Le uniche due regioni con il reddito "reale" in crescita sono il Trentino
Alto Adige e l'Abruzzo. Gli abruzzesi cominciano finalmente a risentire
dell'effetto-ricostruzione e dei conseguenti benefici goduti sul piano
fiscale. Il reddito medio della popolazione è passato dai 20.829 euro del
2009 ai 21.278 euro del 2010: un incremento del 2,15% in termini assoluti,
che mantiene il segno positivo (+0,65%) anche a parità di potere d'acquisto
con l'anno precedente. In Trentino, l'aumento è del 2,48%, che diventa
+0,98% al netto dell'inflazione. Un cittadino di Trento ha dunque messo in
tasca 208 euro in più rispetto all'anno passato.

Fonte Acli

1794 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria